Ricostruire per rinascere dalle macerie di una “guerra assurda e crudele“, come l’ha definita papa Francesco nel primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. “Un triste anniversario. Il bilancio di morti, danni economici e sociali, profughi parla da sé. Potrà il Signore perdonare tanti crimini e tanta violenza?”. Il Pontefice si chiede se sia stato fatto “tutto il possibile” per fermare la guerra. E ha rinnovato il suo appello “a quanti hanno autorità sulle nazioni”. Affinché “si impegnino concretamente per la fine del conflitto. Per raggiungere il cessate il fuoco e avviare i negoziati di pace”. Quella “costruita sulle macerie non sarà mai una vera vittoria“, ha ammonito Jorge Mario Bergoglio. In tutta Europa sono in corso iniziative per la ricostruzione della martoriata nazione aggredita da Vladimir Putin.
Rigenerazione resiliente
One Works e il sindaco di Mykolaïv, Oleksandr Syenkevc hanno aperto ufficialmente la seconda fase dei lavori. L’obiettivo è lo sviluppo del “masterplan” di ricostruzione della città ucraina. Giulio De Carli è il co-fondatore con Leonardo Cavalli di One Works. Lo studio globale di architettura e ingegneria è intervenuto alla conferenza bilaterale. In quanto soggetto coinvolto in un progetto di rigenerazione resiliente. Espressione di come il sistema italiano delle imprese si sia già iniziato a muovere per fornire un contributo di “fast recovery” all’Ucraina. In un’ottica di medio e lungo periodo. Aprendo contestualmente ulteriori opportunità a contribuire anche per altre realtà.
Seconda fase
La seconda fase di sviluppo richiederà risorse finanziarie stimate intorno ai 5 milioni di euro. Sufficienti a coprire l’intero fabbisogno di progettazione. Per questa ragione One Works, in qualità di coordinatore del team, promuoverà la costituzione di una fondazione. In cui, oltre a conferire come asset il lavoro già svolto dai partner fondatori, verranno versati dei contributi. Risorse che saranno messe a disposizione da soggetti pubblici e privati per sviluppare il piano di ricostruzione. Verrà seguito un modello di partenariato pubblico-privato. Alla conferenza bilaterale sulla ricostruzione la premier Giorgia Meloni ha ricordato di aver preso personalmente un impegno a nome dell’Italia. “Quando mi sono recata a Kiev a febbraio ho assunto uno dei tanti impegni che l’Italia ha mantenuto dimostrando la sua serietà. La sua capacità di avere una parola sola. La sua capacità di essere coerente e credibile nelle scelte che fa”, ha aggiunto la presidente del Consiglio dei ministri.
Insieme per ricostruire
Dunque gli ingegneri e gli architetti di One Works sono pronti alla seconda fase di ricostruzione di Mykolaïv. All’headquarter della società, a Milano, si è svolto il workshop “Build back better-a vision for Mykolaïv“. Afferma Oleksandr Syenkevc: “Durante la nostra collaborazione, One Works ha svolto un’enorme quantità di lavoro preparatorio. Da parte nostra, abbiamo fornito agli specialisti della società tutte le informazioni necessarie. E l’accesso al nostro sistema di georeferenziazione. Una parte particolarmente importante del lavoro per i residenti di Mykolaïv è stato il loro coinvolgimento nello studio della situazione della città. È importante per loro capire quali cambiamenti attendono la città. E partecipare al processo di ricostruzione“.
Obiettivi comuni
E’ una fase “quanto mai indispensabile e strategica per offrire informazioni di background sul contesto fisico, sociale ed economico. In costante trasformazione. Nonché per condividere gli obiettivi comuni definiti con un approccio partecipato tra istituzioni e popolazione”. Ciò è stato rilevato durante i lavori del workshop. Secondo One Works “i risultati di questo lavoro rappresentano le basi per consentire al team di esperti di collaborare nella ricostruzione di Mykolaïv”. Con lo sviluppo di uno strumento di pianificazione innovativo”.
Passo in avanti
Da parte sua De Carli assicura: “Siamo pronti per entrare nel vivo della seconda fase che permetterà a tutti gli attori di contribuire a disegnare la nuova Mykolaïv. E la nuova vita che l’aspetta”. La prima fase dei lavori ha potuto svolgersi grazie al coinvolgimento “pro bono” del nucleo iniziale dei partner. Una missione assolta in coerenza con la mission definita da Unece. E con il programma Un4. E così hanno subito partecipato organizzazioni pubbliche e aziende private. Attraverso la seconda fase di sviluppo del piano di ricostruzione verrà garantito il decisivo passo in avanti.