I bambini affetti da malattie che necessitano di un ricovero in ospedale, secondo gli ultimi dati diffusi, rappresentano il 5 % della totalità delle nuove diagnosi. Affrontare il percorso di cura, per i genitori e i figli stessi, è estremamente difficile in quanto, con grande forza d’animo, è necessario farsi carico della malattia in ogni suo risvolto.
Il volontariato in ospedale
Lo svolgimento di attività di volontario in ospedale è una scelta mossa da valori di solidarietà sociale, responsabilità e partecipazione. In particolare, la persona che sceglie di fare il volontario lo fa nel proprio tempo libero ed è consapevole che il proprio impegno, unito a quello degli altri, costituisce un grande valore sociale. Il volontario ospedaliero offre soprattutto, la propria attività in modo spontaneo e gratuito, mettendosi a disposizione delle persone ricoverate e donando loro compagnia e uno spazio di ascolto e di condivisione. Aiutare e regalare un sorriso chi è in difficoltà e soprattutto i bambini che sono ricoverati nelle strutture ospedaliere, è fondamentale al fine di rendere più serene e meno traumatiche le giornate dei piccoli degenti nonché dei loro genitori.
L’esempio di S.I.L.V.I.A. Onlus
A Cantù, in provincia di Como, il ricordo di Silvia Bizzozero, una giovane donna morta a 33 anni a causa di un tumore che l’ha troppo presto strappata alla famiglia e agli amici, ha portato i genitori Antonio Bizzozero e Lidia Salice, a fondare una onlus con il suo nome tra le cui lettere cela questo acronimo Sorridere Illumina la Vita Infondendo Allegria. Ogni giorno agisce, attraverso svariate figure e attività, presso il reparto di pediatria dell’ospedale Sant’Anna di Como, guidato dal dott. Angelo Selicorni e all’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù, con l’obiettivo di aiutare i piccoli li ricoverati. Interris.it ha intervistato Lidia Salice, presidente dell’associazione S.I.L.V.I.A. Onlus.
L’intervista
Come nasce e che obiettivi si pone l’associazione S.I.L.V.I.A Onlus?
“Silvia è nata dopo la morte di mia figlia. È mancata nel febbraio del 2010 e, alla fine dello stesso anno, abbiamo costituito l’associazione. Senza sapere bene cosa fare, però volevamo che, il nome di nostra figlia, rimanesse. Ci siamo allora rivolti all’ospedale Sant’Anna il quale, poco alla volta, ci ha aiutato. Abbiamo iniziato la nostra azione con poche cose, ad esempio la clown terapia nonché l’arte terapia. In seguito, poco alla volta, con i suggerimenti dei medici e dei pediatri, abbiamo aggiunto altre attività e acquistato molti macchinari, soprattutto respiratori. A Como stipendiamo una pediatra e una dietista, mentre a Cantù sosteniamo part time quattro psicologhe. Direi che ora è diventata una grande associazione, non come numero dei volontari, ma per le attività svolte. Lavoriamo molto e i risultati ci sono. Veniamo aiutati molto, ad esempio, a Cantù, siamo supportati dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù e invece, all’ospedale Sant’Anna, veniamo aiutati dall’associazione Mariani di Milano”.
In che modo chi lo desidera può aiutare la vostra azione?
“Si può aiutare la nostra azione con delle donazioni attraverso il nostro sito internet. I nostri gadget, ad esempio, tra cui bomboniere, bigliettini d’auguri e quello natalizio per supportare la nostra azione in favore dei bambini sono molto particolari. In particolare, il gadget natalizio è unico perché è ideato da mio marito, ogni anno è diverso e ne facciamo tra i 2000 e i 2100 pezzi. Oltretutto, nel mese di dicembre, il comune di Cantù ci regala uno spazio nella centrale via Matteotti per raccogliere fondi per le nostre attività”.