Appello papale per il riciclo. Prima nell’enciclica green “Laudato si'” poi nel discorso in Vaticano ai partecipanti all’incontro sull’industria mineraria. “È necessario incoraggiare lo sviluppo di un’economia circolare -esorta Francesco-. Dobbiamo denunciare ed evitare questa cultura dello scarto. Il sistema industriale alla fine del ciclo di produzione e di consumo, non ha sviluppato la capacità di assorbire e riutilizzare rifiuti e scorie. Non si è ancora riusciti ad adottare un modello circolare di produzione che assicuri risorse per tutti e per le generazioni future. Occorre limitare al massimo l’uso delle risorse non rinnovabili, moderare il consumo. Massimizzare l’efficienza dello sfruttamento, riutilizzare e riciclare“.
Economia circolare
Prosegue il Pontefice: “La promozione di un’economia circolare e l’approccio ‘ridurre, riutilizzare, riciclare‘ sono anche molto in consonanza con il Consumo Sostenibile e i Modelli di Produzione promossi negli obiettivi Onu di sviluppo sostenibile. Inoltre, le tradizioni religiose hanno sempre presentato la sobrietà come componente-chiave di uno stile di vita etico e responsabile“. Quindi “abbiamo bisogno di agire insieme per sanare e ricostruire la nostra casa comune. Siamo tutti chiamati a collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione. Ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità”. Per esempio, la carta è un materiale considerato sostenibile perché proviene da fonti vegetali rinnovabili. Tuttavia, spesso la carta è utilizzata insieme ad altri materiali e questo rende più complessa la sua riciclabilità. Bisogna, perciò, controllare sempre in etichetta dove va conferito l’imballaggio, anche se è di carta. Solo se una confezione è fatta almeno dal 60% di carta (più altri materiali) è riciclabile con la carta.
Riciclo “green”
Riciclo per una spesa amica del pianeta. quindi. Gli imballaggi costituiscono il 36% dei rifiuti solidi urbani. Altroconsumo ha stilato una serie di consigli per distinguere gli imballaggi davvero green. Ridurli è un dovere. Ecco le scelte da fare durante la spesa di tutti i giorni. Scegli prodotti con un solo imballaggio semplice, ben proporzionato e monomateriale: no a scatola e involucri. L’imballaggio del riso fatto solo in plastica, ad esempio, produce in media 6,5 grammi di rifiuti per un chilogrammo di riso. Quello più pesante con scatola e sacchetto di plastica invece 74 grammi, oltre 11 volte i rifiuti prodotti anche se riciclabili. Meglio cercare, quindi, gli imballaggi leggeri. Mei test, Altroconsumo valuta il Pir (Packaging impact ratio). Cioè il rapporto tra il peso dell’imballaggio e il suo contenuto. Premiando i prodotti che a parità di contenuto producono meno rifiuti. Un modo per ridurre questo valore (il Pir) consiste nella riduzione dell’imballaggio. Altroconsumo invita, dunque a consultare “i nostri test per scoprire quali sono i prodotti più ‘leggeri'”.
Consigli
Occhio al riciclabile: non sopravvalutare claim come “100% riciclabile”. Non è corretto vantare la riciclabilità di un imballaggio in carta, plastica o vetro come se fosse una caratteristica speciale del prodotto. Inoltre, il fatto che un prodotto sia riciclabile non significa che sarà automaticamente riciclato. In Italia, infatti, solo la metà dei rifiuti di imballaggio in plastica è avviato al riciclo. “Scegli la plastica e la carta riciclate. Compra prodotti con imballaggi fatti di materiali riciclati. Così eviti la produzione di nuovi imballaggi e crei un mercato per le materie prime riciclate – consiglia Altroconsumo-. Sì alla plastica compostabile. Cerca imballaggi di plastica compostabile (deve riportare l’indicazione EN 13432), si raccoglie nell’umido con gli scarti di cucina domestici. Attenzione alla bioplastica: se scegli la bioplastica realizzata da materie prime rinnovabili, (per esempio canna da zucchero, mais) devi comunque fare attenzione che sia compostabile. Se non è specificato, anche la bioplastica si raccoglie con la plastica.