Pazienti e caregiver: a chi serve il bonus psicologo

solitudine

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Supporto psicologico sempre più richiesto.  Insonnia, ansia, depressione, apatia, attacchi di panico e disturbi alimentari: ben il 60,01% degli italiani dichiara di convivere da anni con uno o più disturbi della sfera psicologica. Ne soffrono più le donne (65%) e i giovani della Generazione Z (75%,con punte addirittura dell’81% nel caso delle ragazze). “È sorprendente come l’opinione pubblica abbia finalmente riconosciuto l’importanza della psicologia solo dopo l’assalto al bonus psicologo. Con ben 175mila domande in pochissimi giorni, e solo 20mila che potrebbero ricevere una risposta, a causa delle limitate risorse finanziarie, siamo di fronte a una situazione critica”. L’allarme è stato lanciato da Ivan Iacob, segretario generale nazionale dell’Aupi, il sindacato degli psicologi italiani. “Professionisti sanitari, psicologi, associazioni e neuropsichiatri sono tutti d’accordo. Il bisogno di supporto psicologico è diventato cruciale dopo la pandemia – ha ricordato-. È evidente che la società soffre, e il bisogno di aiuto è molto più diffuso di quanto inizialmente stimato. Si ipotizzava che potesse superare il 30%, ma le evidenze e proiezioni attuali ci forniscono una crescita ben più significativa“. “È urgente attivare interventi di prima risposta, come lo ‘psicologo di base’, per identificare e trattare le fragilità prima che si trasformino in patologie più serie – aggiunge -. Le strutture di psicologia all’interno del Servizio sanitario potrebbero essere riorganizzate per consentire una distribuzione più efficiente delle risorse già presenti. Purtroppo, molte di queste risorse vengono deturpate da attività non strettamente legate alla psicologia, come i contenziosi per divorzi e affidi, che il sistema giudiziario invia al sistema sanitario. È preoccupante constatare che la parte preponderante dell’attività dei consultori psicologici è oberata da queste problematiche. Rappresentando oltre il 60% delle attività complessive”.

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Boom di richieste

Boom di richieste per il bonus psicologo. Sono già 175mila, dunque, quelle arrivate all’Inps, ma con tutta probabilità solo un richiedente su 25 riuscirà ad ottenere il beneficio. Le risorse, infatti, ammontano a 10 milioni di euro (raddoppiate rispetto ai cinque milioni dell’anno scorso). Ma se il beneficio dovesse andare solo ai richiedenti con l’Isee più basso, come è accaduto l’anno scorso a fronte della grande quantità di domande, quest’anno si esauriranno con i primi 6.666 richiedenti, ovvero il 3,81% di coloro che hanno già inviato la domanda. Chi è nella fascia di Isee più bassa, infatti, può chiedere un contributo di 50 euro a seduta fino a un massimo di 1.500 euro. Il beneficio potrebbe al massimo raggiungere l’11% dei richiedenti se si guarda all’importo minimo che può richiedere chi è nella fascia di Isee più alta tra quelle che possono fare la domanda (tra 30mila e 50mila euro), ovvero 500 euro. Ma l’Inps ha fatto sapere che l’anno scorso il bonus è stato ottenuto solo da chi era nella fascia di Isee più bassa. E quindi con il diritto ad avere l’importo più alto.

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Contributo

Il contributo potrà arrivare a 1.500 euro con un valore Isee inferiore a 15.000 euro. Mentre con un valore Isee compreso tra i 15.000 e i 30.000 euro, l’importo del beneficio sarà fino a 1.000 euro per ogni beneficiario. Con un valore Isee superiore a 30.000 e non superiore a 50.000 euro, l’importo del beneficio è al massimo di 500 euro. La grande affluenza di domande conferma il bisogno di affrontare il tema della salute mentale e la necessità di un supporto economico per le fasce più fragili. Ci sarà tempo per fare la domanda fino al 31 maggio, ma le speranze di ottenerlo si riducono dato che uno dei criteri è la data della domanda. Per stilare la graduatoria si tiene conto del valore di Isee più basso e a parità di Isee dell’ordine cronologico delle domande. Il completamento della definizione delle graduatorie è comunicato con un messaggio pubblicato dall’Inps. Il beneficiario ha 270 giorni di tempo dalla data di pubblicazione di questo messaggio per usufruire del bonus e delle sessioni di psicoterapia, utilizzando il codice univoco attribuito. Decorso questo termine il codice univoco è automaticamente annullato e le risorse non utilizzate saranno riassegnate nel rispetto dell’ordine della graduatoria regionale o provinciale, individuando nuovi beneficiari. 

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Psicologo a sostegno

Il bonus psicologo come necessità sociale. Unitamente a un “supporto specializzato a distanza“. Per l’86% di pazienti e caregiver è fondamentale che i terapisti siano esperti della patologia. I gruppi di patologia maggiormente rappresentati nella ricerca sono quelli delle patologie muscoloscheletriche e connettivali (62,9%) e disturbi genitourinari (20,6%). Nasce la collaborazione tra l’Associazione Italiana Malattia Alzheimer (AIMA Firenze) e il servizio di supporto psicologico Tè-Co. Un team di psicologi e psicoterapeuti specializzati in demenze e malattie croniche. La ricerca ha coinvolto 1500 persone che convivono con la patologia in media da 6 anni. Ma ha raccolto altresì testimonianze di persone con patologia cronica appena identificata e altre con una diagnosi da oltre 30 anni. Il numero più alto di risposte è arrivato da Lombardia e Veneto. In coda Marche e Basilicata. Altri gruppi di patologia rappresentati sono le malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche, le neoplasie, patologie che possono influenzare lo stato di benessere, i disturbi circolatori e le neuropatie. “Lavoriamo da 30 anni per le persone con Alzheimer e per i loro familiari e caregiver – afferma Manlio Matera, presidente di AIMA Firenze –. E per noi quello dell’accoglienza è un valore fondamentale. Spesso per le persone non è facile conciliare i tempi di vita con i servizi che l’associazione può mettere a disposizione. Per questo, avere un servizio di supporto psicologico da remoto è per noi molto importante, purché chi conduce gli incontri sia adeguatamente preparato su questa patologia. E tutti gli esperti che collaborano al progetto Tè-Co di Helaglobe hanno questo tipo di formazione e questa capacità”.

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Supporto psicologico

Il benessere psicologico diventa centrale nella cura del paziente. Secondo i dati raccolti dall’indagine realizzata da Helaglobe – la realtà che da oltre 10 anni si occupa di bisogni e coinvolgimento dei pazienti – con 37 associazioni, oltre il 60% dei malati ha usufruito o sta usufruendo di un supporto piscologico e per l’86% di pazienti e caregiver è fondamentale il supporto psicologico fornito da un esperto della patologia. Numeri che confermano l’importanza della nuova collaborazione tra l’Associazione Italiana Malattia Alzheimer (AIMA Firenze) e Tè-Co (www.teco-spaziosicuro.it) il servizio di supporto psicologico on line di Helaglobe specializzato, grazie ad un team di terapeuti esperti, in malattie croniche, demenze e Alzheimer. Su 10 persone, 6 hanno dichiarato di conoscere il bonus psicologo (60%), ma poco meno di 3 su 10 (quasi 27%) conoscono la figura dello psicologo di base e ancora meno (poco più del 7%) sono a conoscenza dell’attivazione o meno della figura dello psicologo di base nella propria regione. Oltre il 60% dei rispondenti ha usufruito o sta usufruendo di un supporto piscologico. Il 15% di loro non abbia riscontrato alcun beneficio (o perché non ha avuto effetto il percorso o perché ancora agli inizi). Eppure i benefici riscontrati superano le aspettative. Il 29% ha trovato più facile comunicare con il proprio medico (mentre solo il 20% si aspettava un tale beneficio). Circa il 23% ha riscontrato migliori relazioni interpersonali (mentre le aspettative erano di quasi 16%). Il 37% è riuscito ad avere una maggiore consapevolezza e accettazione della propria patologia (le aspettative erano del 17%).

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Gestione della terapia

All’incirca il 47% dei rispondenti ha riscontrato minore ansia, stress, depressione (le aspettative erano di quasi il 27%). Solo nella migliore gestione della terapia e delle visite, i benefici sono stati riscontrati da una percentuale di rispondenti più bassa rispetto a coloro che si aspettavano tale beneficio (14% contro 20%). Quest’ultimo dato trova conferma nel fatto che per l’86% dei rispondenti è di fondamentale importanza che il professionista che eroga il supporto psicologico sia anche esperto della patologia. Solo il 2% dei rispondenti ritiene questa esperienza del professionista non rilevante. Nell’indagine si è rivelato, inoltre, importante anche il ruolo di chi suggerisce il percorso di psicoterapia. A circa 6 intervistati su 10 è stato suggerito, durante il percorso terapeutico, un supporto psicologico (quasi 58%). Il suggerimento, in oltre la metà dei casi, viene dallo specialista (quasi 54%). Altre figure importanti sono il medico di base (11%), i familiari (10%) e gli amici (circa 7%). Circa 7 persone su 100 cercano informazioni su internet (7%) e quasi 8 su 100 decidono di chiedere un supporto psicologico autonomamente (poco meno dell’8%). Solo 3 persone su 100 hanno trovato un suggerimento di supporto psicologico tra i canali associativi.

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Aspettative

Se le aspettative di ottenere benefici dal percorso di psicoterapia sono influenzate da chi suggerisce il supporto, i giovamenti riscontrati non risentono di questo fattore. Piuttosto dipendono molto più verosimilmente dalla propria motivazione e dalla competenza del professionista. Nello specifico, la percentuale di coloro che hanno riscontrato un beneficio è più alta quando si tratta di un’iniziativa personale, e quindi indice di una maggiore motivazione, (oltre il 93%) o di un suggerimento da familiari e amici. E quindi probabilmente correlato a esperienze personali già vissute da altri (oltre il 90%).

 

Giacomo Galeazzi: