A Genova il progetto per l’integrazione. Oltre le barriere della disabilità. La sclerosi multipla (sm) è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale. Si tratta di una patologia complessa e imprevedibile, ma non è contagiosa né mortale. Grazie ai trattamenti e ai progressi della ricerca, le persone con sclerosi multipla possono mantenere una buona qualità di vita. Con un’aspettativa non distante da chi non riceve questa diagnosi. La sclerosi multipla è caratterizzata da una reazione anomala delle difese immunitarie. Che attaccano alcuni componenti del sistema nervoso centrale scambiandoli per agenti estranei. Per questo rientra tra le patologie autoimmuni.
Progetto sm
Robot e realtà virtuale, tecnologie digitali, esercizi fisici, counseling psicologico e lavorativo. Nella cura della sclerosi multipla, la riabilitazione può prendere forme molto diverse fra loro. Tutte però volte a migliorare le condizioni delle persone con sclerosi multipla e dei loro caregiver. Le ultime novità sul fronte della riabilitazione sono state discusse a Genova. L’occasione è stata offerta dal ventottesimo congresso del Network Europeo Rehabilitation in Multiple Sclerosis (RIMS). Il meeting vede riuniti i massimi esperti provenienti da tutto il mondo. Ed è stato organizzato da Giampaolo Brichetto. Direttore sanitario del Servizio Riabilitazione Aism Liguria. E coordinatore della ricerca sulla riabilitazione di Aism con la sua fondazione. Un’iniziativa del Rims. In collaborazione con Aism, Università di Genova e Istituto Italiano di Tecnologia.
Riabilitazione
Il Rims vuole portare fra gli operatori e la comunità le ultime evidenze scientifiche e conoscenze in ambito riabilitativo. Così da diffondere le buone pratiche e migliorare la qualità di vita delle persone con sclerosi multipla. Sono sempre di più gli studi che hanno dimostrato la possibilità dell’integrazione. Ossia come l’approccio riabilitativo produca dei risultati importanti sul decorso della malattia. “Per farlo al meglio è necessario il coinvolgimento di molte figure professionali. Serve cioè un approccio interdisciplinare”, afferma Giampaolo Brichetto. I primi contributi scientifici che hanno dimostrato il beneficio terapeutico della riabilitazione sono del 1999. E sono stati condotti grazie ai finanziamenti di Aism. “L’Aism ha fondato, insieme al Centro Sclerosi Multipla di Melsbroek in Belgio, il Rims nel 1991. E ha promosso le successive attività internazionali di Rims del network– aggiunge Brichetto-. È quindi per noi un onore aver ospitato questo 28° congresso Rims a Genova. Città dove l’associazione gestisce il Servizio di Riabilitazione Aism Liguria. Uno dei centri di riabilitazione più grandi in Italia. Un modello per la sua organizzazione e connessione con il territorio“.
Nuovo progetto
Particolare rilievo è stato dato all’utilizzo della tecnologia per migliorare la valutazione e il monitoraggio della persona con sclerosi multipla. E aumentare l’efficacia della riabilitazione. Ciò riguarda in particolare le tecnologie sanitarie digitali. La miniaturizzazione dei sensori. Il progresso dei sistemi di telecomunicazione e computazionali. Tutto ciò sta rivoluzionando e aprendo una strada innovativa. Ossia quella di una nuova visione della riabilitazione della sclerosi multipla. Nel corso del congresso sono stati presentati numerosi lavori scientifici. Su soluzioni provenienti dal mercato. O sviluppate ad hoc per la riabilitazione delle persone con sclerosi multipla. E cioè device indossabili sensorizzati. Sistemi di telemedicina. App, dispositivi per la stimolazione magnetica transcranica. Tecniche di modellazione e simulazione. Nonché sofisticati algoritmi di apprendimento e riconoscimento automatico. Forme di intelligenza artificiale dedicate ad “accrescere i risultati riabilitativi“. A illustrare le novità ai congressisti è stato Giacinto Barresi ricercatore in neuroergonomia all’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova.
Teaching Course
Ampio spazio è stato accordato anche alla tematica dell’attività fisica e dello sport. Con un Teaching Course dedicato al tema e diverse sessioni. Attraverso la presentazione dei risultati più recenti nell’ambito della sclerosi multipla e non solo. L’obiettivo è continuare, riprendere o iniziare un’attività fisica o sportiva adatta alle proprie esigenze. Da svolgere al di fuori di un contesto puramente clinico. Ciò, infatti, non solo permette di mantenere le relazioni interpersonali. Incidendo positivamente sulla sfera psicosociale delle persone con sclerosi multipla. Ma si è rivelata una vera e propria terapia da affiancare ai farmaci tradizionali. In modo da contrastare la progressione della patologia. “Le evidenze scientifiche indicano i benefici dell’attività fisica nelle persone con sclerosi multipla. Sono ancora molte, però, le barriere che impediscono di iniziare o continuare un’attività sportiva. Barriere che vogliamo contribuire ad abbattere. Partendo dalla formazione degli operatori”, afferma Marco Bove. Professore associato del Dipartimento di medicina sperimentale, Dimes.