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Un fondo povertà per la crisi energetica. Appello degli utenti

Elettricità, Federconsumatori: "Bolletta insostenibile per le famiglie"

Emergenza povertà. Il caro bollette colpisce in maniera particolarmente severa 30 milioni di europei già penalizzati da una condizione di povertà energetica. E che non possono mantenere calda la propria casa. Si tratta di famiglie a basso reddito costrette a tagliare la loro spesa di gas per far fronte ad altre necessità. Intanto si sono celebrati a Camporosso, nell’imperiese, le esequie di Caterina Giovinazzo, l’anziana morta alla vigilia di Natale dopo un ricovero di alcune settimane in ospedale. Dovuto a un malore accusato dopo aver ricevuto una maxi bolletta dell’acqua da 15 mila euro frutto di un errore di calcolo dei gestori. Sul caso che ha fatto il giro d’Italia annunciata dalla senatrice ligure Raffaella Paita un’interrogazione parlamentare. “Nel primo trimestre 2024 la bolletta dell’elettricità subirà finalmente una discesa”. Con conseguente riduzione della spesa “che si attesta comunque su livelli insostenibili per molte famiglie”. “Ora è necessario un fondo contro la povertà energetica“, afferma Federconsumatori, commentando la diffusione dei dati Arera. Le decisioni di “smantellare alcune delle tutele definite per affrontare la crisi energetica sono inaccettabili passi indietro”. Che “rischiano di annullare completamente i benefici determinati dal calo dell’energia elettrica”. E possono finire per determinare, in ogni caso, degli aggravi a carico dei consumatori“, secondo l’associazione.

Povertà

Emergenza povertà

Tutti elementi che, secondo Federconsumatori, “tratteggiano una prospettiva a dir poco allarmante. Alla luce della quale chiediamo di prendere precauzioni immediate”. In primo luogo occorre “mantenere lo sconto sull’Iva per il gas e gli attuali parametri di accesso per i bonus energia e gas“. Poi è necessario “sostenere le famiglie in difficoltà. Stanziando un fondo contro la povertà energetica. Fenomeno che sta purtroppo dilagando nel Paese”, precisa l’associazione. Intanto La bolletta dell’elettricità scenderà del 10,8% nel primo trimestre del 2024 sul mercato tutelato. Dove sta ancora un terzo degli utenti italiani. Arera è l’autorità pubblica per l’energia. L’ente, cioè, che fissa le tariffe di luce e gas sui mercati protetti. Il calo del prezzo della corrente, spiega Arera, è dovuto al calo del prezzo del gas, per i consumi contenuti e gli stoccaggi pieni. E all’aumento della produzione del nucleare francese e delle rinnovabili. Sui 12 mesi, dal 1° aprile 2023 al 31 marzo 2024, secondo l’autorità la spesa per la luce per la famiglia tipo sul mercato tutelato sarà di 684 euro. Ovvero il 50% in meno rispetto a quella dei 12 mesi precedenti, dal 1° aprile 2022 al 31 marzo 2023. Ma per il presidente dell’autorità, Stefano Besseghini, la situazione rimane difficile.
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Sistema energetico

Besseghini ricorda che “i valori assoluti dei prezzi sono ancora circa il doppio di quelli pre-crisi”. E che “il sistema energetico europeo non è scevro da rischi”. Il prezzo finale dell’elettricità nel primo trimestre del 2024 risulta di 25,24 centesimi di euro al kWh, comprensivo di imposte. Contro i 28,29 centesimi di euro al kWh del trimestre precedente. La variazione del -10,8% è sostanzialmente legata alla diminuzione complessiva della spesa per la materia energia, circa -14%. Controbilanciata da rialzi per le tariffe di rete regolate (Trasporto e gestione contatore, +2,1%) e oneri generali di sistema (+1,1%). Il Pun è il prezzo unico nazionale all’ingrosso della corrente. E nel primo trimestre del 2024 è previsto intorno ai 114 euro al megawattora. Con l’inizio dell’anno, ricorda Besseghini, finirà il mercato tutelato di luce e gas. Il 10 gennaio per il gas e il primo luglio per la corrente. Gli utenti non vulnerabili che non avranno scelto un operatore di mercato libero, se ne vedranno assegnato uno d’ufficio. Con la tariffa Placet, che in parte è ancora fissata dall’Arera. famiglie

Confronti

Su ilportaleofferte.it si possono confrontare tutte le offerte. Solo per gli utenti ritenuti vulnerabili (circa 4,5 milioni su 10) rimarrà il mercato tutelato. Arera ricorda che da gennaio terminerà il rafforzamento del bonus sociale in vigore negli ultimi 2 anni, che aveva esteso la platea dei beneficiari. La soglia Isee per ottenerlo sarà pari a 9.530 euro, che sale a 20.000 euro per le famiglie numerose (con oltre 3 figli). Positive le reazioni delle associazioni di consumatori alla riduzione della tariffa della luce, ma con molti distinguo. Codacons, Assoutenti e Unione Consumatori sono concordi nel calcolare un risparmio di 82,5 euro a famiglia per la corrente nel 2024. Codacons ricorda che comunque la spesa annua per la luce nel 2024 sarà più alta del 151% rispetto al 2020, e teme dal luglio prossimo “una pesante stangata legata alla fine del mercato tutelato dell’energia elettrica”. Assoutenti sottolinea che “le tariffe della luce continuano ad essere più elevate del 25,7% rispetto allo stesso periodo del 2021. E addirittura del 28,3% rispetto al primo trimestre del 2020″.famiglie

Appello

L’Unione nazionale consumatori chiede al governo di prorogare al primo luglio la fine del mercato tutelato del gas, accorpandola a quella della corrente. E di mantenere gli sconti sul metano. Poi lamenta che manca ancora la campagna informativa sul passaggio al mercato libero. Anche Federconsumatori chiede appunto di “mantenere lo sconto sull’Iva per il gas e gli attuali parametri di accesso per i bonus energia e gas”. Nel 2022 4,7 milioni di persone in Italia hanno saltato il pagamento di almeno una bolletta. E 3,3 milioni hanno dichiarato che non sarebbero riuscite a pagare in caso di ulteriori rincari. La povertà energetica è definita nella Strategia energetica nazionale come la “difficoltà di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici”. In pratica, si verifica quando una famiglia non può permettersi di pagare l’elettricità o il gas necessari a riscaldare o illuminare adeguatamente la propria abitazione. Alla fine del 2021, documenta Internazionale, in Italia colpiva 2,2 milioni di famiglie, circa 125 mila in più rispetto al 2020 e l’8,5 per cento del totale.

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