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“La geopolitica entra in fabbrica”. Futuro internazionale delle pmi

Un’opportunità per le pmi (piccole e medie imprese). Una chance per la crescita economica del sistema Italia. Da due anni è attiva la sezione Confindustria Kazakhstan. Lo scorso novembre è stata inaugurato il primo Istituto italiano di cultura dell’Asia Centrale. L’Istituto, diretto da Edoardo Crisafulli, gioca un ruolo importante in termini di soft power. Oltre all’insegnamento della lingua italiana e alla promozione di eventi ed iniziative culturali, l’Istituto si occupa, in sinergia con l’ambasciata e l’agenzia Ice, di realizzare attività connesse alla promozione integrata dell’Italia in Kazakhstan. Valorizzando la forza del nesso cultura-impresa”. “Il capo dello stato Kassym-Jomart Tokayev – ricordano Yulia Zabazarnykh e Maurizio Quarta – nel corso della visita ufficiale in Italia, ha preso parte alla tavola rotonda sugli investimenti a Roma. Ne sono scaturiti ben 18 accordi di collaborazione su progetti congiunti di investimento in diversi settori per un totale di oltre 1.5 miliardi di euro.

Foto di The Nix Company su Unsplash

Friend shoring

L’evento è stato organizzato con il supporto del ministero degli Esteri del Kazakhstan, l’Ambasciata kazaka in Italia e Kazakh Invest. Le opportunità sono effettivamente molto ampie. A testimoniarlo è stata Liliana Ursu Pugnetti al recente incontro sul Kazakhstan organizzato dal Club Amici del Made in Italy. Esistono 13 Zone economiche speciali(Zes) e 36 Zone industriali. Con una presenza di manodopera ben qualificata e a costi medi inferiori a quelli russi e cinesi. Particolarmente attrattiva la regione di Shymkent. Dunque il Kazakhstan rientra tra i paesi papabili per le operazioni definite di friend shoring. Principio da tempo praticato dagli americani su indicazione della segretaria al Tesoro Yanet Yellen. Anche l’Europa inizia a farlo suo. E, come ricorda Confindustria Lombardia, “bisogna far entrare la geopolitica in fabbrica“. Pochi sanno che l’Italia è uno dei maggiori investitori esteri nel Paese, primo acquirente europeo di merci kazake e secondo a livello globale, con un interscambio triplicato rispetto ai valori del 2021. L’ottima reputazione di cui godono le aziende italiane ha fatto sì che un crescente numero di progetti di investimento venga realizzato con la loro partecipazione: ad esempio, la produzione di macchine per l’agricoltura ad elevata tecnologia nella regione di Kostanay, la costruzione di un impianto di energia eolica nella regione di Aktobe”.

Foto di Nick Chong su Unsplash

Fractional manager

“Nel 2023 – ricordano Yulia Zabazarnykh e Maurizio Quarta – sono stati inaugurati da Neos voli diretti tra Almaty e Milano, con frequenza bisettimanale. In tal senso, la richiesta che l’Italia semplifichi le procedure per la concessione di visti ai cittadini kazaki in visita in Europa ha dato origine ad una dichiarazione congiunta firmata da Murat Nurtleu e Antonio Tajani”. I “fractional manager” suddividono (“frazionano”) il loro tempo lavorativo e lo distribuiscono ad una o più società. In ognuna delle quali hanno un obiettivo condiviso e definito, in genere a termine. Operano quindi in modalità part time su più clienti e nello stesso periodo di tempo. Si tratta, quindi, di una quarta via, accanto alla dirigenza tradizionale, al temporary management e alla consulenza attraverso cui un’azienda, in genere di piccole o medie dimensioni, può accedere a risorse umane di qualità e comprovata esperienza per migliorare i propri processi gestionali. O per il conseguimento di piani od obiettivi specifici. La seconda edizione di RomaExport si è appena svolta sotto forma di “business matching” internazionale. Un evento dedicato al tema dell’export e dell’internazionalizzazione. Con 30 tavoli di matching e 20 delegazioni straniere. Un momento importante per Temporary Management & Capital Advisors. Una delle principali società di Temporary e fractional management. “Abbiamo preso parte a RomaExport – spiega Maurizio Quarta, managing partner della società -. Con un tavolo di matching, per ribadire la crescente importanza che lo strumento del temporary management (e del fractional management per le aziende più piccole) ha nel supporto alle pmi. Soprattutto per i loro processi di internazionalizzazione”.

Sfide delle pmi

Prosegue Quarta: “Il 2024 rappresenta uno snodo fondamentale. Quest’anno il gruppo internazionale Smw-Senior Management Worldwide, di cui sono uno dei quattro fondatori, compie infatti vent’anni. Nel 2004 siamo partiti insieme a Francia, Germania e Inghilterra. La logica fondativa era quella di supportare grandi gruppi internazionali/multinazionali e pmi nelle loro attività all’estero. Nel corso degli anni, nell’ottica di supportare le aziende in un numero crescente di paesi, il gruppo si è via via arricchito con nuovi partner. In occasione del ventennale, sono stati infatti annunciati nuovi partner in Brasile, Kazakhstan e Africa (Centrale e Tunisia). Grazie a ciò è arrivato a 30 il numero dei paesi nei quali siamo presenti direttamente, in tutti i continenti”. Aggiunge Maurizio Quarta: “La strategia di crescita e di sviluppo è sempre stata quella di venire incontro alle logiche e alle necessità del mercato. Piuttosto che quella di riempire di bandierine una mappa del mondo. In questo senso, lo spettro dei paesi in cui operare deve essere il più ‘qualificato’ possibile. Ovvero deve essere capace di incontrare le tendenze in atto della domanda delle imprese”. Dal recente “Rapporto sull’ internazionalizzazione” emergono il riposizionamento e le nuove geografie per le imprese lombarde di Confindustria Lombardia e Assolombarda. L’indagine ha interessato 1.002 aziende lombarde. Espressione di circa un quarto dell’export totale nazionale (con una crescita di oltre il 27% rispetto ai valori pre-Covid). Sono quattro, inoltre, le top ten evidenziate nella ricerca.

Foto di Steve Buissinne da Pixabay

Sedi pmi

“Siamo presenti nei primi 10 paesi per sedi commerciali. Usa, Germania, Francia, Spagna, Cina, Regno Unito, India, Polonia, Emirati Arabi, Brasile. E nei primi 10 paesi per sedi produttive Cina, Usa, Germania, Francia, India, Spagna, Brasile, Regno Unito, Romania, Tunisia – afferma Quarta-. Oltreché nei primi 10 paesi prospect 2023-25 Usa, Germania, Francia, Emirati, Australia, Brasile, Canada, Spagna, Cina, Regno Unito”. Ci sono poi altri paese in cui operiamo. Avere un presenza qualificata significa anche cogliere il potenziale di sviluppo di aree che in questo momento si stanno segnalando come particolarmente interessanti. Ad esempio, il Kazakhstan, destinatario di forti investimenti europei ed italiani legati anche a considerazioni di natura geopolitica. O l’Arabia Saudita. Con il suo piano Vision 2030 che prevede ingenti investimenti per ridurre sensibilmente la dipendenza della sua economia dal petrolio. E l’Africa destinataria del Piano Mattei. “La risposta delle aziende alla possibilità di operare con temporary manager locali – conferma Quarta – è decisamente positiva, considerati i grandi vantaggi che dal loro utilizzo è possibile trarne. Sono infatti più competitivi rispetto agli espatriati. In quanto molto più efficaci, data la conoscenza di “usi e costumi”, sistema giuridico, metodi di gestione, lingua e più rapidi nella presa di contatto con il problema e con la locale filiale. Senza dimenticare il sensibile vantaggio in termini di costi“.

Foto di NASA su Unsplash

Target delle pmi

“Specialmente con le pmi – osserva Maurizio Quarta – si lavora nella fase di pre-acquisizione, ovvero di identificazione e selezione dei possibili target per un investimento diretto o una joint venture (ovvero ‘associazione temporanea di imprese’). Attraverso manager esperti dello specifico settore è spesso più veloce la parte di identificazione dei possibili target. Così come i primi contatti preliminari con la proprietà, anche su base anonima. Oltretutto, avvalendosi di un manager che ha conoscenza specifica del settore, risulta essere più efficace ed efficiente anche l’attività di assessment del management. Il contributo del temporary può limitarsi alla sola fase esplorativa e pre-negoziale. Ma talvolta si estende alla fase negoziale vera e propria e alle prime fasi di gestione dopo la conclusione del deal. Come soluzione ponte per preparare l’ingresso di un manager, sempre locale, su base permanente o semi-permanente”. Inoltre “in situazioni di post merger/post acquisition l’azienda che realizza l’operazione spesso provvede da subito a mettere sotto controllo alcuni aspetti chiave della gestione. Ad sempio con un temporary manager in area finance e/o operations. E se l’azienda ha già un’attività all’estero, come in Italia, si ricorre al temporary management per specifiche tematiche legate alla gestione corrente. Soprattutto per l’ottimizzazione di alcune funzioni chiave come la finanza e la gestione del personale. O operazioni straordinarie, come turnaround e special situation, chiusure e liquidazioni societarie“.

Il Kazakistan e il logo del viaggio apostolico del Papa

Kazakhstan

Nell’attuale contesto economico, il Kazakhstan è uno dei fortunati paesi in fase di sviluppo sostenuto. Yulia Zabazarnykh, partner di Kontakt Kazakhstan, ne ha parlato con Adnkronos.  “Il comparto guida è ovviamente quello dell’oil & gas- spiega-. Oltre l’80% del petrolio kazako viene esportato in Europa. Per cui rappresenta circa il 10% del fabbisogno. Il paese offre grandi opportunità per le attività di esplorazione per le quali è molto richiesto il supporto delle compagnie europee. Altro mercato forte è quello dei trasporti e delle infrastrutture”. Al Global gateway investors forum dell’Ue il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ha annunciato che l’Europa e le istituzioni finanziarie presenti al Forum garantiranno 10 miliardi di euro. A favore di un sistema di trasporti sostenibile in Asia Centrale. Josep Borrell ha sottolineato come, in un mondo a incertezza crescente, siano necessarie partnership strette per gestire le sfide globali. In tal senso l’area dell’Asia Centrale è diventato un partner cruciale per l’Ue. Con il suo grande potenziale in termini di sicurezza, connettività, energia e diversificazione delle risorse. Per essere sempre più preparati, Europa e Asia Centrale devono rafforzare la loro resilienza e diversificare le relazioni politiche ed economiche. “Tutto ciò – osserva Yulia Zabazarnykh – ha portato alla crescita numerica degli uffici di rappresentanza di aziende europee nel paese. E alla conseguente crescente domanda di temporary manager con esperienza globale capaci di portare best practice internazionali ai business locali”. I temporary manager vengono preferiti a manager espatriati con contrati permanente. Il Kazakhstan, infatti, è un paese dalle forti tradizioni, in cui i team di management locali sono i veri decision maker. In termini di provenienza le aziende europee tendono a preferire temporary manager dall’Europa o dal Medio Oriente. Per l’ovvia familiarità con cultura e processi di business. La scelta si orienta però verso temporary manager kazaki quando sia necessaria la conoscenza dei mercati locali per talune funzioni. E cioè le relazioni governative. Di solito accesso ai mercati, attività di lobby sul territorio, contatti con le autorità, gestione di contratti statali. Oltreché vendite e business development, finanza, area legale. Ruoli che richiedono un’ampia rete di contatti. Conoscenza delle leggi locali. Entratura a livello governativo. Conoscenza di tradizioni e mentalità nazionali.

Foto di Alexander Grey su Unsplash

Settori

“Ci sono settori – sottolineano Yulia Zabazarnykh e Maurizio Quarta – che più di altri manifestano esigenze di temporary management. In particolare l’energia. Il paese ha grandi reserve di petrolio e di gas. Oltre ad un grande potenziale in termini di rinnovabili. Temporary manager europei sono apportatori di esperienze e conoscenze tecnologiche nell’estrazione e nella gestione dei processi di risorse energetiche“. Nelle infrastrutture sono particolarmente ricercate figure capaci di gestire progetti per la gestione di infrastrutture logistiche e di trasporto. Inclusa la costruzione di strade, porti e aeroporti. Ad esempio, i due aeroporti più grandi del paese sono stati privatizzati. E richiedono competenze per il cambiamento strategico, miglioramento dei processi operativi, adeguamento agli standard internazionali. Poi il paese ha un grande potenziale specie per il turismo ambientale e di avventura. In particolare, si manifesta la domanda di temporary manager per la gestione di resort sciistici, gestione alberghiera di alto livello, ristorazione e intrattenimento. Per quanto riguarda il comparto “scienza ed educazione“, temporary manager sono richiesti per progetti congiunti su tecnologie innovative. Nell’agricoltura, invece, sono necessarie tecnologie e metodologie per aumentare la produttività e ridurre i costi. Esistono grandi opportunità per manager con esperienza nel comparto agricolo, allevamento, gestione dei raccolti e lavorazione dei prodotti agricoli.

 

Giacomo Galeazzi

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