Servizi sanitari di base accessibili e diffusi. Piano solidale per l’Africa

Sudan

Foto © Unicef

Nel cuore dell’Africa, nell’angolo più tormentato del continente. Rendere i servizi sanitari di base accessibili e diffusi. Questo l’obiettivo del progetto “Ovunque cliniche mobile e assistenza mobile”. LAgenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo (Aics) finanza l’iniziativa. Realizzandola in alcune aree remote del Sud Sudan. Dove la popolazione non può fare riferimento a cliniche e ospedali strutturati. Un progetto realizzato con la collaborazione di una organizzazione non governativa italiana. Amref è vocata alla sanità in Africa. Ed è presente in Sud Sudan da diversi anni, con progetti che cercano di rispondere proprio al bisogno di salute della popolazione. Le cliniche mobili si muoveranno nelle contee di Tonj South e Tonj Est, nello stato di Warrap, in una regione tra le più vulnerabili del Paese. Nelle aree rurali del Sud Sudan la popolazione è quasi del tutto tagliata fuori dall’assistenza sanitaria. La situazione è estremamente critica.

Piaghe d’Africa

Dati recenti evidenziano che soffrono di malnutrizione acuta oltre 91 mila persone. Tra cui donne in gravidanza e bambini sotto i 5 anni. Con un impatto significativo sulla mortalità e morbilità materna e infantile. Più dei due terzi della popolazione (243 mila persone su un totale di 304 mila) necessita di assistenza sanitaria di base. Solo una bassa percentuale delle donne in gravidanza riceve visite prenatali complete. E ha un accesso limitato a cure qualificate durante il parto. Un modo per facilitare l’accesso alle cure a chi ne ha più bisogno. Infatti il progetto, finanziato da Aics, è in linea con le priorità nel settore dell’emergenza. E intende agire sul decentramento dei servizi sanitari. Portandoli nelle comunità più remote e lontane dai centri sanitari. Attraverso l’allestimento di cliniche mobili. Fornite di materiali medici, farmaci ed equipaggiamento medico. Nel 2023 Aics ha finanziato progetti in Sud Sudan per 7 milioni di euro. In un momento in cui i donatori internazionali stanno riducendo drasticamente i finanziamenti nel Paese. In un contesto dove le persone che necessitano aiuto umanitario sono in costante aumento.

Priorità

“Le nostre priorità sono focalizzate sulla sicurezza alimentare e la salute. Per questo il progetto di Amref è perfettamente in linea con i nostri obiettivi”, spiega Simone Cerqui. Coordinatore dei progetti di Emergenza in Sud Sudan per Aics Addis Abeba. Quattro cliniche mobili per la nutrizione sono già in funzione, fornendo servizi essenziali, tra cui il trattamento di malattie comuni come diarrea, malaria e polmonite, visite prenatali per le donne incinte e altri servizi sanitari. Inoltre, è stata acquistata un’ambulanza dedicata al trasferimento di emergenze ostetriche-neonatali, per un accesso più rapido ai servizi medici di cui la popolazione ha bisogno. “Il progetto è stato accolto con calore perché risponde ai bisogni delle persone che vivono nelle aree meno servite. Lavorare in queste zone del Paese comporta un grande coraggio e senso di responsabilità- sottolinea Deng Simon, responsabile di progetto di Amref-. Fornire con successo servizi sanitari alle comunità remote è essenziale. Nella speranza che presto le strade saranno più accessibili, i servizi più capillari e la popolazione più sana“.

Progetto

A luglio si è tenuto un importante incontro con i rappresentanti delle istituzioni locali. Per garantire la piena collaborazione e il successo di questo cruciale progetto. Una equipe congiunta di Tonj. Composta da due membri dello staff di Amref e dai direttori sanitari delle contee di Tonj East e Tonj South, ha incontrato il team del ministero della Salute. Il gruppo comprendeva il ministro Barach, il direttore generale Akol Akol. Oltre al direttore dell’assistenza sanitaria Primaria Deng Awan. E al direttore dell’amministrazione e delle Finanze Ngor. A seguito di questo incontro è stato firmato un protocollo d’intesa. Tra le istituzioni locali e gli stakeholder coinvolti nel progetto. E’ stata evidenziata l’importanza della collaborazione e dell’impegno congiunto per migliorare la salute e il benessere delle comunità di Tonj South e Tonj East. Il Sud Sudan, nazione più giovane del mondo, ha dovuto lottare per nascere e oggi si trova a lottare per sopravvivere. Ha ottenuto la sua indipendenza dal Sudan nel 2011, diventando finalmente stato dopo una lunga guerra. Un sanguinoso conflitto he l’ha lasciato fragile e privo di stabilità politica. Dopo soli due anni, è crollato sotto il peso di un nuovo conflitto civile, sorto da scontri tra le due fazioni governative.

Sos sanità

Una guerra che in 5 anni ha causato tra più di 380.000 vittime. E che ha trascinato 7 milioni di abitanti su circa 12 ad avere urgente bisogno di assistenza e protezione umanitaria. Un terzo della popolazione ha deciso di scappare, cercando rifugio sia nei confini del Paese che nei paesi limitrofi. Ci sono più di 4 milioni di rifugiati e sfollati sud sudanesi. L’insicurezza alimentare è uno dei problemi più grandi e colpisce circa 6.4 milioni di abitanti. Nello stato del Warrap, nelle contee di Tonj East, Tonj South e presso l’Ospedale Madre Teresa di Turalei, Amref coordina un programma di assistenza ambulatoriale. Dedicato alla malnutrizione acuta e moderata nei bambini di 6-59 mesi e nelle donne incinte e in fase di allattamento. Per garantire un’alimentazione supplementare e il sostegno alle cure mediche. Inoltre supporta i centri di stabilizzazione con l’obiettivo di ridurre i bambini inadempienti dal programma di alimentazione terapeutica. Al quale sono sottoposti poiché in condizioni di malnutrizione. L’80% delle infermiere, ostetriche e operatori sanitari attualmente impiegati nel sistema sanitario del Sud Sudan è stato formato da Amref. “Questo risultato è solo il simbolo di un lavoro instancabile che portiamo avanti, da 50 anni a questa parte. Per assicurare un’adeguata assistenza sanitaria alle comunità del quarto paese più povero al mondo“, sottolineano gli operatori umanitari.

Insicurezza-Africa

“In questi decenni i nostri operatori sono rimasti in prima linea. Senza mai abbandonare le comunità sud sudanesi che hanno dovuto resistere a guerre, conflitti interni e carestie- riferisce Amref-. Per questo oggi continuano ad essere uno dei principali punti di riferimento. Con progetti che raggiungono ogni anno decine di migliaia di persone. In base agli ultimi dati forniti dal World Food Program i livelli di fame e malnutrizione oggi hanno raggiunto i massimi storici. 8,3 milioni di persone stanno affrontando una grave insicurezza alimentare. Donne e ragazze soffrono in modo sproporzionato la fame e l’insicurezza alimentare”. Norme culturali e decenni di violenza – compreso lo stupro come arma di guerra – sono alla base di profonde disuguaglianze di genere. Con l’80% delle donne analfabete, la violenza domestica e i matrimoni precoci sono all’ordine del giorno.

Giacomo Galeazzi: