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Civiltà contro barbarie. Borsa di studio alla piccola pianista simbolo della resistenza ucraina

Nella tragedia ucraina la civiltà è quotidianamente assediata dalla barberie. In un quadro di devastazione e angoscia, sbocciano fiori di resilienza come la vicenda di Diana, la pianista ucraina di soli 9 anni da Kharkiv. Ora studentessa del Conservatorio Rossini.  E divenuta il simbolo della festa per Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024. Diana parteciperà alla sesta edizione della Masterclass firmata Suoni d’Autore dal 16 agosto al 6 settembre. Nel Seminario Vescovile di Bedonia, in Provincia di Parma.

Ci sarà anche lei alla prestigiosa rassegna musicale.

Resilienza ucraina

“Siamo orgogliosi di aver dato la possibilità di continuare a studiare alla piccola Diana. E altri ragazzi come lei scappati dai bombardamenti russi – spiega il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci – Ciò è stato possibile grazie anche al Conservatorio Rossini di Pesaro”. A Roma, inoltre, è stato siglato un protocollo “Comune adotta Comune”. Tra ministero degli Esteri e Ali (Autonomie Locali Italiane). Un documento, sottolinea Ricci, che “mira a rafforzare i legami tra le città ucraine e italiane. In solidarietà verso il popolo colpito dalla guerra. Il comune di Pesaro ha subito aderito adottando Kharkiv. Che, come noi, è Città Creativa della Musica Unesco. Realtà alla quale abbiamo dedicato la vittoria della Capitale Italiana della Cultura 2024. E, non ultimo, casa della piccola Diana. Pesaro accoglie chi, come Diana e la sua famiglia, è scappato dai bombardamenti. E vorremmo aiutare la loro città nella ricostruzione dei luoghi della cultura”.

Scelta solidale

La masterclass di Suoni d’Autore è un evento che si ripropone ormai da anni. Ed è “un’iniziativa lodevole“, evidenzia Ricci, quella di sostenere la formazione dei giovani profughi. L’Associazione Solo d’Archi APS è l’ente organizzatore delle masterclass. E, insieme al direttore artistico (il maestro Matteo Fedeli), ha preso un’importante decisione. Ossia ha scelto di attivare in via del tutto eccezionale delle borse di studio. Per giovani studenti ucraini che, rifugiati in Italia, stanno adesso proseguendo i loro studi musicali. Le borse di studio consentiranno di avere un supporto globale. Cioè di ottenere iscrizione ai corsi. Lezioni. Vitto e alloggio completo presso il seminario. In totale gratuità.

Donetsk- guerra in Ucraina / foto Imago/Image nella foto: bombardamenti ONLY ITALY

In fuga dalla guerra

Oltre dieci milioni di ucraini hanno attraversato i valichi di frontiera. Dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio. E’ la stima dell’Unhcr. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. Secondo l’Onu, dal 24 febbraio al primo agosto infatti hanno lasciato l’Ucraina 10.290.039 persone. La guerra sempre di più, indiscriminatamente, mette a repentaglio la vita dei bambini ucraini. Intrappolati o sfollati all’interno del paese. O rifugiati in quelli di arrivo. Più di 16,9 milioni di persone sono in fuga, in maggioranza madri e bambini. Considerando 6,6 milioni di sfollati nel paese. E 10,3 milioni nelle nazioni limitrofe. L’Unicef descrive quella che in Europa è la crisi dei rifugiati in più rapida crescita dalla Seconda Guerra Mondiale. Niente è risparmiato dagli attacchi. Ospedali, maternità, pediatrie, scuole ed orfanotrofi sono sotto il fuoco delle armi pesanti. Insieme a case, rifugi e infrastrutture essenziali. L’Unicef segnala gravi violazioni del diritto internazionale umanitario contro i civili. Tra cui donne e bambini.

Foto: Unicef Italia

Sos infanzia ucraina

I bambini sono le prime vittime della guerra. Almeno 360 i bambini uccisi e 600 feriti. “Ma il numero reale è probabilmente molto più alto”, avverte Unicef Italia. Occorre considerare, infatti, l’entità di vittime civili nelle aree accessibili. E gli intensi combattimenti in corso. Ci sono, poi, pericoli correlati. Il confinamento nei rifugi. Lo sfollamento. La fuga delle famiglie in tutto il paese. Tutto ciò moltiplica i rischi di epidemie di morbillo, di polio, colera. E di altre malattie infettive, come il pericolo di COVID-19. Mentre l’impatto del conflitto minaccia di estendere una crisi nutrizionale e alimentare su scala internazionale. Più di 20,2 milioni, rileva l’Unicef, sono le persone che hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria. 5,2 milioni sono bambini sotto i 18 anni. Di cui 3 milioni all’interno dell’Ucraina sconvolta dalla guerra.

Giacomo Galeazzi

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