Nelle intenzioni di preghiera per il mese di agosto, Papa Francesco, ha rivolto un appello ai leader politici mondiali affinché “siano al servizio della propria gente, lavorando per lo sviluppo umano integrale, lavorando per il bene comune, prendendosi cura di chi ha perso il lavoro e privilegiando i più poveri”. Questi principi, in un momento di grande crisi internazionale, costituiscono la bussola che, in ogni momento, deve guidare l’azione degli amministratori pubblici, anche e soprattutto quelli locali.
La Fondazione Achille Grandi
La Fondazione Achille Grandi è stata istituita per proseguire l’opera del fondatore e primo presidente delle Acli, che fu firmatario del Patto di Roma del 1944 e vicepresidente dell’Assemblea Costituente ed ha l’obiettivo di stimolare il dibattito politico e culturale, la crescita personale, il processo di educazione delle classi dirigenti, la costruzione di relazioni imperniate sulla matrice cristiana. Uno degli obiettivi che, in questi anni, la fondazione, sta perseguendo in maniera maggiore è la formazione degli amministratori locali. Interris.it, in merito a questo tema, ha intervistato Francesco Prina, vicepresidente della Fondazione Achille Grandi con delega alla formazione.
L’intervista
Vicepresidente Prina, che importanza riveste la formazione degli amministratori locali per la Fondazione Achille Grandi? Come sta agendo per perseguire questo obiettivo?
“La Fondazione Achille Grandi delle Acli nazionali ha diversi compiti: l’archivistica, la convegnistica e la formazione degli amministratori locali. Nello specifico, mi occupo di quest’ultimo aspetto e sono convinto che, in questo particolare momento storico, i territorialisti, ovvero coloro i quali si impegnano nelle istituzioni territoriali come i comuni, le provincie e le regioni, devono essere formate e accompagnate affinché diventino i futuri statisti. In questi giorni, tutti noi, stiamo ricordando il settantesimo anniversario della morte di Alcide De Gasperi, un grande uomo di Stato. Egli è nato tra le montagne e, partendo dalla condivisione dei problemi della propria gente che, unita ad una formazione valoriale e statuale, è diventato un grande statista. Giovanni Marcora, ottimo ministro, diceva che ‘un buon politico non può essere tale se non arriva dalle amministrazioni comunali’. Sono molto convinto di questo aspetto e ritengo che, ad oggi, la formazione degli amministratori locali, rivesta un’importanza fondamentale per il futuro della politica e della partecipazione democratica del Paese.”
Papa Francesco ha esortato più volte gli amministratori pubblici alla tutela e al perseguimento del bene comune. In che modo, in questo periodo di crisi internazionale, si può raggiungere tale obiettivo e attuare questo insegnamento?
“Cito una frase memorabile di Giorgio La Pira che, a mio parere, sintetizza molto il concetto di bene comune: ‘un sindaco deve cambiare le lampadine dei lampioni del proprio paese e, nello stesso tempo, occuparsi della pace nel mondo.’ Papa Francesco sollecita tutti noi ad impegnarci nella ricerca del bene comune partendo dai nostri territori e comunità, attraverso l’amicizia sociale e la fraternità perché, in questo modo, si testimonia una presenza di pace, volgendo però, nel contempo, lo sguardo verso i conflitti internazionali e coloro che sofforno al fine di trovare delle soluzioni di pace ai livelli superiori.”
In qualità di vicepresidente della Fondazione Achille Grandi che appello desidererebbe rivolgere a un giovane amministratore locale che si sta affacciando alla vita politica?
“Vorrei dirgli di occuparsi dei problemi della sua gente e delle opere che servono alla sua comunità e, nello stesso tempo, di approfondire i principi e i valori del proprio impegno per dare maggior significato a ciò che sta facendo, affinché possa aprire la mente anche ai problemi del mondo. La giustizia deve essere un obiettivo da perseguire, sia con l’esempio personale ma anche attraverso un’idealità in grado di vedere i processi globali.”