Lotta al Parkinson attraverso la scienza e il coinvolgimento della società. Progetti di ricerca per studiare le fasi precoci della malattia di Parkinson, ma anche fellowship per sostenere la formazione dei giovani neurologi. La Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus stanzia 150 mila euro per la ricerca e la formazione. Nello specifico 100 mila euro andranno a finanziare quattro borse di studio, del valore di 25 mila euro ciascuna, per ricercatori under 40. L’obiettivo è quello di sostenere progetti di ricerca, di base e clinica, sulla prevenzione e sulle fasi precoci della malattia di Parkinson e dei parkinsonismi. Il candidato dovrà essere laureato in una disciplina congrua con quanto previsto dallo statuto della Fondazione. Le candidature dovranno pervenire, tramite posta elettronica certificata, entro il 30 giugno 2024. Coloro che passeranno la prima selezione dovranno presentare il progetto finale entro il 31 ottobre 2024. I progetti presentati saranno valutati da una commissione composta dal Presidente di Fondazione Limpe, dal presidente della Società LIMPE-DISMOV e da tre membri del comitato tecnico-scientifico della Fondazione Limpe estratti a sorte.
Combattere il Parkinson
Intanto AbbVie annuncia l’arrivo della combinazione foslevodopa/foscarbidopa per uso sottocutaneo per il trattamento della malattia di Parkinson in fase avanzata, rispondenti a levodopa, con gravi fluttuazioni motorie e ipercinesia o discinesia (movimento eccessivo), nel caso in cui le combinazioni di medicinali per il Parkinson disponibili non abbiano dato risultati soddisfacenti. È la prima e unica terapia a base di foslevodopa/foscarbidopa in infusione sottocutanea a somministrazione continua, 24 ore su 24, che può aiutare i pazienti a prolungare il periodo in cui i sintomi sono ben controllati, generalmente definito come stato di On. Il Parkinson è tra le malattie neurodegenerative più diffuse che colpisce circa 6,1 milioni di persone nel mondo. In Italia si stimano oltre 300mila persone, un numero che si prevede raddoppierà entro il 2050. Si tratta di una patologia complessa che è caratterizzata da tremore, rigidità muscolare, lentezza dei movimenti e difficoltà di equilibrio. “Le persone che convivono con il Parkinson devono affrontare sfide quotidiane e incertezze. Soprattutto quando la malattia progredisce e i sintomi non sono più adeguatamente controllati, nonostante l’ottimizzazione delle terapie. In questa fase i pazienti tendono a sperimentare una maggiore disabilità e una ridotta capacità di svolgere le attività della vita quotidiana“, spiega Annalisa Iezzi, direttrice medico di AbbVie. Per questo, negli anni, “la nostra ricerca e sviluppo si è indirizzata sempre più verso lo studio di soluzioni che permettano ai pazienti e alle loro famiglie una migliore gestione della patologia e della propria quotidianità, anche nelle ore più difficili, come quelle serali e notturne”.
Ricerca
Lo sviluppo della nuova combinazione è stato supportato da due studi di Fase 3. Uno studio della durata di 12 mesi (studio M15-741) che ha valutato la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia a lungo termine dell’infusione sottocutanea continua. E e uno studio della durata di 12 settimane (studio M15-736) che ha confrontato l’efficacia e la sicurezza della combinazione foslevodopa/foscarbidopa con la levodopa/carbidopa per via orale. “Questa approvazione rappresenta un progresso significativo per i pazienti affetti dalla malattia di Parkinson, che storicamente hanno avuto opzioni di trattamento limitate per gli stadi avanzati”, sottolinea Angelo Antonini, MD, PhD, Professore di Neurologia presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova, “quando il trattamento orale non è più sufficiente a migliorare le fluttuazioni motorie, i pazienti hanno bisogno di opzioni alternative. L’infusione 24 ore su 24 consente una somministrazione continua di levodopa, che è tuttora il gold standard della terapia.
Tema
La malattia di Parkinson è una sindrome extrapiramidale caratterizzata da rigidità muscolare che si manifesta con resistenza ai movimenti passivi, tremore che insorge durante lo stato di riposo. E può aumentare in caso di stato di ansia e bradicinesia che provoca difficoltà a iniziare e terminare i movimenti. Questi sintomi si risolvono poi in disturbi dell’equilibrio, andatura impacciata e postura curva. Altri sintomi possono essere depressione e lentezza nel parlare. Non solo le cure sanitarie e la ricerca medica ma l’utilizzo dell’arte, nelle sue diverse forme ed espressioni, per migliorare il benessere e il vissuto quotidiano di chi è colpito dal Parkinson e dei loro familiari. Questo sarà il tema al centro dell’evento promosso dalla Banca d’Italia “arte e Parkinson”, il prossimo 11 aprile alle 18, al Teatro Salone Margherita di Roma dove interverranno artisti, ricercatori Istat, medici come Giancarlo Santoni, Psicologo Clinico-Psicoterapeuta dell’età evolutiva, Sipe – Società Italiana di Psicologia, Educazione e Artiterapie Onlus, Nicola Modugno, Parkin zone Onlus, neurologo presso l’Ospedale Neuromed di Pozzilli, in provincia di Isernia. Prevista la presentazione del docufilm “Non smetteremo mai di sognare“, realizzato dall’Associazione Parkinson&Sport, a cura di Marco Ramelli e Jay Ferreira. Associazione ParkinsOnMove Aps e la presentazione di “Bradù” le vignette di “un bradipo filosofo, “degenerato” come il suo autore”, di Massimo Crucitti.
Attività
Fra le attività anche la mostra fotografica “Parktraits project – Parkinson‘s portraits” di Gerardo Regnani, aperta dalle 10 alle 17 con accesso libero, e dedicata a tutte le persone con la Malattia di Parkinson e a tutti coloro che, direttamente o indirettamente, affrontano questa sfida. E consiste in una raccolta di selfie e ritratti fotografici, reinterpretati – i “ri-tratti” – con lo stile distintivo della “Pop Art“. La malattia di Parkinson idiopatica, comunemente chiamata malattia di Parkinson, è stata descritta per la prima volta da James Parkinson nel 1817 nello studio “An Assay on the Shaking Palsy“. Dopo la malattia di Alzheimer, quella di Parkinson è la malattia neurodegenerativa più diffusa. Durante il decorso della malattia i sintomi peggiorano. Anche se il trattamento con i nuovi farmaci e le terapie non farmacologiche hanno notevolmente migliorato la qualità di vita dei pazienti.
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