Parasite, in fiamme lo slum dell’Oscar. Simbolo di disparità sociale

Logo Interris - Vivono di più i ricchi o i poveri?

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Vivono di più i ricchi o i poveri?

Fiamme nello slum di Parasite. Il film ha commosso il mondo tre anni fa per la netta rappresentazione della disparità sociale. Il capolavoro di Bong Joon-ho ha vinto la Palma d’oro alla 72ª edizione del Festival di Cannes e 4 Oscar. E’ il il primo film sudcoreano ad aggiudicarsi i più importanti riconoscimenti del cinema mondiale. La trama è efficace, l’ambientazione realistica. Ki woo viene da una famiglia povera e, tuttavia, molto unita. Un suo amico gli propone di sostituirlo come tutore del figlio di un ricco magnate. E il ragazzo riesce a procurare un lavoro anche alla sorella usando la propria arguzia. Prima di Parasite mail il premio per il miglior film era stato assegnato a un lungometraggio non in lingua inglese.

Parasite reale

La realtà supera l’immaginazione. Il divario sociale nel sud del mondo trova a Seul tragica rappresentazione. Nei giorni scorsi le fiamme hanno devastato nella capitale sudcoreana la baraccopoli di “Parasite”. 500 persone sono state evacuati nel luogo-effige della disparità sociale. Una periferia geografica ed esistenziale resa celebre proprio dal film premio Oscar. Un violento incendio ha devastato a Seul una buona parte del villaggio di Guryong. Una baraccopoli simbolo del divario tra ricchi e poveri in Corea del Sud. La quarta economia più grande dell’Asia. Balzata alle cronache per le anguste case rese famose da “Parasite”. La pellicola diretta nel 2019 dal regista Bong Joon-ho vincitore dell’Oscar.

Slum

Lo slum è all’ombra dei grattacieli dell’opulenza e del lusso di Gangnam. Il distretto finito per i suoi eccessi nell’ironia del successo planetario di “Gangnam Style”. Il tormentone del rapper Psy. La tragedia alla fine è stata evitata. Le autorità locali, dai vigili del fuoco ai funzionari municipali, hanno escluso morti e feriti. Annunciando solo l’evacuazione di circa 500 persone. Un dramma evitato solo all’ultimo istante. Una situazione sempre sull’orlo del baratro. Nonostante i continui allarmi sui materiali usati per realizzare le case fatiscenti. Tra rete elettrica precaria, legno e pannelli di vinile altamente infiammabili. L’incendio scoppiato all’alba per cause sconosciute, ha coinvolto circa 60 abitazioni. Intorno a mezzogiorno, con lo spiegamento di oltre 800 soccorritori, le fiamme sono state domate. Facendo emergere lo scenario di cenere e distruzione. Dal 2012 il villaggio è stato colpito da almeno otto incendi. L’insediamento si è formato intorno al 1988. Da squatter sfrattati da altre aree di Seul durante i lavori per le Olimpiadi estive.

Baraccopoli

C’erano circa 550 famiglie a Guryong nel 2022. Secondo l’agenzia statale Seul Housing and Communities Corporation. Si ritiene che in molti vivessero con servizi igienici minimi o inesistenti. La baraccopoli è quanto di più lontano da Gangnam. La “Beverly Hills di Seul”. Distretto noto per la concentrazione tra le più alte al mondo di cliniche di chirurgia estetica. Dove “ogni sogno di trasformazione è possibile”, recitava un popolare slogan di qualche anno fa. Le autorità hanno da tempo avvertito che i residenti di Guryong erano esposti al rischio di disastri. Il governo distrettuale nel 2019 aveva denunciato sul suo sito web la “vulnerabile agli incendi“. Le inondazioni dello scorso agosto hanno ucciso almeno 13 persone a Seul. Inclusi alcuni residenti della baraccopoli intrappolati nelle squallide case seminterrate “banjiha”. Protagoniste di “Parasite”. Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol si trovava in Svizzera per il World Economic Forum. Appena informato della vicenda ha ordinato la mobilitazione “di tutto il personale e le attrezzature disponibili“. Secondo il suo portavoce ha chiesto ai governi locali di evacuare i residenti. E di garantire la sicurezza dei soccorritori.

Tessuto urbano

I piani per riqualificare l’area risalgono ad almeno un decennio fa. Ma numerose proposte si sono finora arenate sulla compensazione dei terreni. I negoziati sono ancora in corso. Con 406 famiglie – più di un terzo della popolazione dello slum – trasferite dal 2019. L’obiettivo è realizzare un complesso residenziale ecologico di lusso. Sanando una ferita sociale nel ricco tessuto urbano di Gangnam.
Giacomo Galeazzi: