In Italia il 9% delle persone con disabilità pratica sport e il 75% di queste ha dichiarato all’Istat di essere felice e soddisfatto della propria vita e delle proprie relazioni, sperimentando nel contempo benefici fisici, psichici e socio-relazionali. La pratica sportiva, quindi, diventa uno strumento di prevenzione sociosanitaria.
L’esperienza di Palermo
A Palermo, dopo la confisca alla criminalità organizzata di una imbarcazione operata dalla Guardia di Finanza del capoluogo siciliano, nell’ambito di un’operazione antimafia tesa al contrasto internazionale di stupefacenti, si è provveduto restituire il bene alla collettività attraverso l’assegnazione alla locale Lega Navale che, grazie a questo, ha dato vita ad un particolare progetto di inclusione rivolto alle persone con disabilità denominato ‘Our Dreams’. Interris.it, in merito a questa esperienza, ha intervistato Beppe Tisci, presidente della Sezione Palermo della Lega Navale Italiana.
L’intervista
Come nasce e che obiettivi ha il progetto ‘Our Dreams’?
“L’obiettivo del progetto ‘Our Dreams’ è la realizzazione di una barca totalmente accessibile che possa permettere a tutti, non solo le uscite in mare che già riusciamo a fare, ma anche le crociere – scuola che, con una imbarcazione come questa, dove sarà possibile per tutti scendere sottocoperta, avere un bagno accessibile e disporre di misure di sicurezza importanti, sarà possibile fare regate e crociere di diverse miglia. Cominceremo con il giro di Sicilia nei mesi di giugno e luglio e, in seguito, abbiamo l’idea di portare la barca in giro per l’Italia.”
Che valore riveste per voi l’inclusione delle persone con disabilità e fragilità fatta attraverso la fruizione del mare?
“L’inclusione è uno dei nostri principi, un grande valore. Noi facciamo tutto per tutti, il nostro motto infatti è ‘una vela senza esclusi e, ogni nostra attività, è realizzata in modo tale che tutti, indipendentemente dalla disabilità o dalla fragilità, possano praticare lo sport della vela, stare insieme e divertirsi. Queste sono le nostre finalità quindi, rendere la barca accessibile è stato naturale, nel momento in cui abbiamo avuto la possibilità di averla assegnata.”
L’imbarcazione con cui realizzate il vostro progetto è stata confiscata alla mafia, che valore ha, per voi, fare inclusione attraverso questo bene?
“Unire i principi della legalità e dell’inclusione rappresenta un ulteriore valore aggiunto alle attività che svolgiamo. Noi siamo a Palermo che purtroppo, in Italia e nel mondo, a volte, è nota anche per la mafia. Qui però, molto spesso, si fanno molte belle iniziative e attività e ci sono moltissime persone che non vedono l’ora di riscattare la brutta nomea che alcuni hanno fatto. Questa imbarcazione può fare entrambe le cose, rappresentando sia il riscatto dalla criminalità organizzata che l’inclusione delle persone con disabilità e fragilità. Tutto questo è ‘Our Dream’, ‘Il nostro sogno’.”
Quali sono i vostri auspici per il futuro? In che modo, chi lo desidera, può aiutare la vostra azione?
“In questo momento stiamo collaborando con l’Ordine degli Ingeneri e con l’Università di Palermo al fine di creare una pedana mobile per scendere sottocoperta. Chi lo desidera può venirci a trovare e aiutarci, anche attraverso delle donazioni mirate per il progetto scrivendo all’indirizzo palermo@leganavale.it. Oltre a ciò, chiediamo a tutti di venirci a trovare per toccare con mano la realtà che abbiamo realizzato in quanto, certe volte, le parole non riescono a rendere al meglio la realtà.”