“Oggi è in Italia che i bimbi hanno bisogno di aiuto”

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Sos per l’infanzia bisognosa di aiuto. Dalle favelas brasiliane all’infanzia indigente in Italia. Si è progressivamente focalizzato sui bimbi italiani in difficoltà l’impegno della onlus “Il sorriso negli occhi“, inizialmente concentrato sulle zone più povere dell’America latina. Segno di un costate aumento delle situazioni di necessità tra i bambini nella penisola.

In aiuto dell’infanzia

“Negli anni si sono diversificati ed allargati in Italia gli ambiti di intervento a favore dell’infanzia disagiata“, afferma a Interris.it  Emanuele Pierandrei, presidente dell’associazione “Il sorriso negli occhi“, da 15 anni in prima linea a sostegno dell’infanzia disagiata in Brasile e in Italia. Per sintetizzare l’azione della onlus e spiegarne il nome, Pierandrei cita il poeta cristiano-maronita Khalil Gibran: “I sorrisi migliori, le gioie più grandi, nascono proprio lì dove calde lacrime hanno lasciato solchi di dolore”.Come nasce “Il sorriso negli occhi”?

“L’associazione è stata costituita nel 2005 per la disponibilità e la caparbietà di alcuni amici con lo scopo di aiutare la Fondazione Ciavv di Natal, nel nord-est del Brasile. L’intento era quelli di sviluppare progetti educativi e formativi in aiuto alla popolazione infantile brasiliana e dei bambini vittime di violenze ed abusi. ‘Il sorriso negli occhi’  è un’associazione apartitica che svolge la propria attività attraverso prestazioni spontanee e gratuite e persegue esclusivamente finalità di utilità e solidarietà sociale”.In cosa consiste e come si articola la vostra attività benefica a favore dell’infanzia?

“In 15 anni di attività le iniziative messe in campo dall’associazione, fin dalla sua costituzione, sono sempre state finalizzate alla raccolta di fondi per sorreggere economicamente i diversi progetti. Abbiamo organizzato  serate di solidarietà con le stelle dello sport (in particolare con i campioni olimpionici della schema), eventi teatrali con la partecipazioni di compagnie e personaggi dello spettacolo, i memorial ‘Marco Fileni’, la stampa e la vendita dei calendari con le ragazze della Monteschiavo Volley”.Quali progetti avete realizzato per i bambini di strada? 

“Abbiamo acquistato un lotto di terreno a Natal, in Brasile, per costruire una nuova scuola della Fondazione Ciavv. La raccolta dei fondi avviene anche mediante serate di intrattenimento e animazioni con soci e simpatizzanti, cene sociali di beneficenza, spettacoli con i giovani artisti del programma televisivo ‘Amici’, esibizioni di allievi di scuole musicali. E la realizzazione di un calendario artistico con immagini dei bambini ospitati a Natal ad opera del grande fotografo professionista brasiliano Cristophe Nouet. Così siamo riusciti a raggiungere i 43 mila euro necessari a formalizzare l’acquisto del lotto di terreno a Natal dove sono subito iniziati nel nuovo lotto i lavori per la realizzazione delle infrastrutture del terreno su cui realizzare la scuola (recinzione dell’area, taglio di arbusti ed erbacce, fognature)”.Poi cosa è successo?

“Le autorità brasiliane, in attesa di una nuovo piano regolatore e di una nuova riorganizzazione delle attività del territorio, ci chiedono di sospendere i lavori per la nuova scuola. Attività che poi non è stata possibile riprendere in quando decidono, senza alcuna logica razionale, di trasferire i bambini, già ospiti nelle struttura della Fondazione Ciavv di Natal, in altre molto distanti dalle precedenti. Il progetto viene sospeso e definitivamente abbandonato e il  terreno posto in vendita. L’impegno di tanti amici che ci sostengono da anni ha mutato destinazione e abbiamo diversificato i nostri interventi benefici”.La vostra attenzione si è rivolta all’Italia?

“Da sette anni è iniziato un rapporto di collaborazione con l’Asp (Azienda pubblica di servizi alla persona) con la quale ‘Il sorriso negli occhi’ si è impegnata a contribuire e sostenere nuclei familiari che hanno difficoltà economiche. Aiutiamo numerose famiglie disagiate. Hanno a carico figli minori affetti da differenti patologie. Alcuni casi per i quali siamo intervenuti a sostegno sono particolarmente delicati”.Dove si concentra il vostro impegno?

“Dal 2013 la nostra collaborazione con gli ospedali riguarda soprattutto i reparti di pediatria, attraverso la fornitura e l’installazione di serrandine (veneziane) nelle stanze dei reparti per garantire una minima privacy ai piccoli ospiti ricoverati e ai loro familiari. Inoltre abbiamo acquistato e fornito alle strutture macchinari e presidi sanitari come pulsossimetri e lampade per fototerapia con carrello. Per esempio ad Ancona, all’ospedale regionale di Torrette abbiamo donato un ecocardiografo del valore di 11 mila euro”. Altri vostri interventi?

“Abbiamo realizzato progetti per la decorazione pittorica delle sale giochi nei reparti di pediatria degli ospedali pubblici. Su segnalazione dell’azienda pubblica Asp, poi, finanziamo una serie di aiuti mirati, in favore di famiglie che hanno bambini con patologie che richiedono la fornitura di farmaci o servizi specifici. In occasione del decimo anniversario della costituzione della nostra associazione, è stato fornito a reparti-unità operative di pediatria statimetri e fasciatoi su ruote di produzione. A comuni, inoltre, abbiamo donato gilet ad alta visibilità e cappellini per il ‘servizio piedibus’ ed per l’educazione stradale degli alunni delle scuole primarie”. Dal 2017, allo storico Palio di San Floriano a Jesi, in provincia di Ancona, abbiamo allestito le taverne denominate “Risus” per la distribuzione di alimenti e bevande nell’area della scuola Mestica concessa dal comune. Infine, in più fasi, per fronteggiare l’impoverimento delle famiglie, abbiamo messo a disposizione dei nuclei più indigenti ticket e card per l’acquisto di generi di prima necessità”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giacomo Galeazzi: