Nei giorni scorsi l’Osservatorio sulla povertà educativa di Con i Bambini ed Openpolis, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, hanno pubblicato il rapporto nazionale denominato Asili nido in Italia. I divari nell’offerta di nidi e servizi prima infanzia sul territorio nazionale, tra Mezzogiorno e aree interne.
Distanti dagli standard europei
Tanto premesso, il presente rapporto, ha evidenziato che nel corso degli ultimi anni, in ossequio agli obiettivi sanciti dalla normativa europea e nazionale in materia, l’offerta di strutture per la prima infanzia è stata incrementata fino a giungere ad una media di 25,5 posti ogni 100 minori.
Nonostante questo però il miglioramento italiano in materia, seppur notevole, è ancora distante dagli standard europei che prevedono 33 posti ogni 100 bambini.
Il divario tra Nord, Centro e Sud
In seconda istanza, dallo studio in esame, è emerso che vi sono notevoli discrepanze nei servizi per la prima infanzia tra il Centro Nord e il Centro Sud; a titolo esemplificativo nel primo i posti ogni cento bambini sono trentadue e nel secondo 13,5 con una differenza di oltre 18 punti percentuali.
Abbattere le differenze territoriali
In ultima istanza, alla luce di quanto precedentemente esemplificato in questo rapporto, è fondamentale che le istituzioni preposte pongano in essere tutti gli sforzi necessari per raggiungere gli standard europei in materia e soprattutto per abbattere radicalmente le differenze territoriali esistenti con l’obiettivo di garantire dei servizi per l’infanzia in tutto il Paese indipendentemente dall’area di residenza ricordando sempre il fulgido pensiero di Nelson Mandela che era solito ripetere: “L’istruzione è l’arma più potente che puoi usare per cambiare il mondo“.