Il 19 ottobre è stato presentato a Roma, presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica, il Terzo Rapporto Auditel – Censis dal titolo molto importante e rappresentativo della fase storica che stiamo vivendo: “L’Italia post lockdown: la nuova normalità delle famiglie italiane”.
I dati di questo rapporto – raccolti sulla base di 41 mila interviste – rappresentano un ottimo metodo di indagine in quanto, le domande alle persone intervistate, sono state poste sia nella fase precedente al lockdown che dopo la fine dello stesso, ciò ha permesso di rilevare con chiarezza i cambiamenti che la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid – 19 ha provocato nella nostra società.
Nel dettaglio, codesto rapporto, ha esemplificato in maniera ottimale i seguenti elementi: il lockdown ha rappresentato la prima occasione di connessione online in maniera organica e continuativa per oltre 24 milioni di persone ma, oltre a ciò, è stato evidenziato che 3 milioni e mezzo di famiglie italiane non dispongono di una connessione ad internet e di conseguenza emerge in tutta la sua ampiezza il fenomeno che si potrebbe definire di distanziamento sociale tra chi può accedere ad internet e chi no.
In particolare – oltre a quanto precedentemente detto – dalla presente indagine empirica è emerso che l’85,9% delle famiglie italiane è connesso ad internet, di cui il 55% è connesso con banda larga su linea fissa ma oltre 7 milioni di famiglie hanno solo una connessione mobile che in molti casi non permette una fruizione veloce e completa della rete internet.
In seconda istanza, dal campione di ricerca analizzato, emerge che il collegamento ad internet è disponibile per il 59,5% delle famiglie con un reddito basso e per il 98,1% di livello socioeconomico elevato ed oltre a ciò emerge che, in base alla condizione economica, mutano i dispositivi digitali con i quali ci si connette ad internet, a titolo meramente esemplificativo si pensi che il 35,1% delle famiglie si connette ad internet mediante l’utilizzo del solo smartphone.