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Garanzie
Vige, quindi, l’obbligo di assumere una quota di lavoratori invalidi o disabili. In modo da garantire loro la non esclusione dal mercato del lavoro. La legge riguarda tutte le aziende che occupano 14 dipendenti. Dal giorno successivo al raggiungimento di quota 15 lavoratori occupati. O quando si libera un posto già coperto da disabile. Dalla data di assunzione del 15° dipendente l’azienda ha 60 giorni di tempo per adempiere all’obbligo. Fino al 2018, invece, c’era una finestra di tolleranza. Per il mancato o tardivo inadempimento è prevista una sanzione amministrativa di 154 euro per ogni giorno di non copertura. Le aziende che hanno un tasso Inail superiore al 60 per mille possono optare per l’esonero. Pagando un importo giornaliero ridotto di 30 euro per ciascun lavoratore non assunto.
Incentivi
Il Job Act ha istituito nel 2015 anche il cosiddetto “Collocamento mirato invalidi“. Qui confluiscono tutti i dati dei datori di lavoro pubblici e privati. E dei lavoratori disabili beneficiari del collocamento obbligatorio. E a tale elenco le ditte possono accedere. Inoltre al datore di lavoro che assume un lavoratore appartenente alle categorie protette spetta un incentivo economico. Calcolato sulla retribuzione mensile lorda. Per assunzione di lavoratori a tempo indeterminato – con riduzione della capacità lavorativa superiore al 79%– spetta un incentivo pari al 70% della retribuzione mensile lorda ai fini previdenziali. Se con riduzione compresa tra il 67% e il 79% spetta un incentivo pari al 35% della retribuzione lorda. Per assunzione di lavoratori con disabilità psichiche ed intellettiva con riduzione della capacità lavorativa superiore la 45% spetta una agevolazione pari al 70% della retribuzione