Oltre il mutismo
Accessibilità
Speech Accessibility
I big della Silicon Valley, da Apple a Meta, da Google a Microsoft ad Amazon, sono coinvolti con i ricercatori dell’Università dell’Illinois in un progetto che si chiama “Speech Accessibility”. L’obiettivo è migliorare il riconoscimento vocale per le persone affette da patologie che colpiscono il linguaggio come la malattia di Lou Gehrig. Il Parkinson. La paralisi cerebrale. La sindrome di Down. Solo per citarne alcune. Le società tecnologiche nell’ultimo decennio hanno lanciato vari strumenti. Pe esempio Siri, Alexa, Google Assistant. Sistemi che aiutano quotidianamente a svolgere tante funzioni senza l’uso delle mani. Attivandole solo con la voce.
Riconoscimento vocale
Il riconoscimento vocale alla base di questi software non è così scontato. Soprattutto per persone affette da patologie che colpiscono il linguaggio. Patologie che solo negli Stati Uniti, secondo il National Institutes of Health, colpiscono decine di milioni di persone. Spesso lo spettro vocale di questi pazienti non è infatti riconosciuto dagli algoritmi di intelligenza artificiale. Il progetto “Speech Accessibility” mira proprio a migliorare questo sistema. Raccoglierà campioni di discorsi da individui che rappresentano una maggiore varietà di modelli linguistici. Per “allenare” gli algoritmi.