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Musacchio: “Il terrorismo continua a crescere, anche in Europa”

L’intervista di Interris al giurista e criminologo Vincenzo Musacchio in occasione della Giornata internazionale di ricordo e tributo alle vittime del terrorismo

L’ultima notizia riguarda un assalto a un hotel di Mogadiscio, capitale della Somalia, dove sono rimaste uccise almeno otto persone, portato da un gruppo di uomini armati tra venerdì 19 e sabato 20 agosto. L’attacco è stato rivendicato da Al-Shabaab, un gruppo terroristico somalo collegato ad Al-Qaeda. Ogni anno sono decine di migliaia le vittime degli attacchi del terrorismo internazionale, concentrate prevalentemente in due continenti, l’Africa e l’Asia, e in Medio Oriente, che torna a occupare le cronache solo in occasione di attentati. E, oltre a chi perde la vita o resta lesionato in maniera permanente, sono vittime anche tutte quelle persone che sono loro vicine. Proprio per dare voce a quelle vittime che solitamente voce non hanno, nel 2018 le Nazioni unite hanno istituito una Giornata internazionale di ricordo e tributo alle vittime di terrorismo, che si celebra ogni 21 agosto. “In questa Giornata internazionale e ogni giorno, facciamo in modo che le vittime e i sopravvissuti siano sempre ascoltati e mai dimenticati. E facciamo tutto il possibile per evitare che ci siano altre vittime in futuro”, ha affermato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

L’intervista

In occasione della quinta edizione della Giornata, Interris.it ha intervistato il professor Vincenzo Musacchio, criminologo forense, giurista e associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA), nonché ricercatore indipendente e membro ordinario dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra.

Qual è il valore di questa giornata?

“Non credo molto alle giornate della memoria e del ricordo, poiché ritengo che si debbano praticare ogni giorno. Ritengo tuttavia che sia giusto ricordare il sacrificio di chi è stato colpito dalla violenza del terrorismo di ogni matrice, e far sentire il sentimento di vicinanza e di solidarietà dovuto alle loro famiglie. La storia del terrorismo internazionale è piena di dolorosissime vicende con vittime spesso innocenti, per cui è giusto promuovere e garantire con forza i diritti di libertà e condannare e contrastare ogni forma di terrorismo, che rappresenta un pericolo per le istituzioni democratiche in ogni parte del mondo”.

Quanti tipi di terrorismo esistono e di quali matrici?

“Da criminologo, le dico che la dottrina ha elaborato alcune specifiche forme di manifestazione del terrorismo. Sulla base degli scopi che le organizzazioni criminali si prefiggono, si possono distinguere due principali tipologie di terrorismo: quello ideologico di matrice politica e quello etnico-religioso”.

Quanti sono gli episodi di attacchi terroristici all’anno e in quali modalità sono attuati?

“Il terrorismo continua a crescere di anno in anno. Le persone rimaste vittime in attacchi terroristici, la maggior parte attentati con uso di esplosivi, nel 2021 sono oltre quarantamila, il numero più alto mai registrato. Gli attentati sono concentrati in due continenti, Africa e Asia, e in Medio Oriente. Il terrorismo si sta comunque diffondendo a macchia d’olio, coinvolgendo sempre più Stati anche in Europa”.

Quali categorie sono vittime degli attacchi terroristici?

“La maggior parte delle vittime purtroppo sono civili. Nel 2020, il 78% di tutti i decessi e il 57% di tutti gli attacchi si sono verificati in soli cinque Stati: Afghanistan, Iraq, Nigeria, Pakistan e Siria”.

Quante persone sono attaccate per il loro credo religioso?

“Tantissime, la maggior parte delle vittime avviene proprio per fattori religiosi. Il terrorismo islamista ha fatto 167 mila morti. Questo dato emerge dal rapporto Fondapol con tutti i numeri del terrorismo islamista nel mondo dal 1979 al 2019. Il 90% di queste vittime sono tutti civili inermi”.

Cosa prevede la strategia globale delle Nazioni unite contro il terrorismo?

“La Strategia globale antiterrorismo, composta da una Risoluzione e da un Piano d’Azione Annesso, si basa essenzialmente su quattro pilastri: esaminare le condizioni che favoriscono la diffusione del terrorismo; misure per prevenire e combattere il terrorismo; misure mirate a rendere gli Stati capaci di prevenire e combattere il terrorismo e per rafforzare il ruolo del sistema delle Nazioni unite in materia; misure volte a garantire il rispetto dei diritti umani per tutti e lo Stato di diritto come base fondamentale della lotta contro il terrorismo. Nella lotta al terrorismo gli Stati devono comunque restare entro determinati limiti, ossia rispettare i diritti dell’uomo e il diritto internazionale. Fanno stato il diritto internazionale consuetudinario, il diritto internazionale cogente e le convenzioni internazionali per la tutela dei diritti dell’uomo, dei diritti dei rifugiati e del diritto internazionale umanitario”.

Come supportare, dal punto di vista psicologico, morale e materiale, le vittime di terrorismo?

“Oltre al necessario supporto materiale e psicologico ritengo si debbano porre le basi per le migliori pratiche, in stretto coordinamento con gli Stati membri, sull’assistenza e il sostegno alle vittime di terrorismo, compreso il ruolo delle vittime nel quadro della giustizia penale. Per fornire un supporto efficace alle vittime in primis occorre istituire una rete di comunicazione e di informazione per le vittime del terrorismo, funzionari governativi, esperti, fornitori di servizi e società civile. Rafforzare gli strumenti legali sia a livello internazionale che nazionale, fornendo vittime del terrorismo con status legale e tutelando i loro diritti. Stabilire servizi sanitari facilmente accessibili che possano fornire alle vittime un servizio completo supporto a breve, medio e lungo termine. Fornire sostegno finanziario alle vittime. Migliorare la capacità delle Nazioni unite di assistere i sopravvissuti e le famiglie di personale ucciso o ferito in attacchi terroristici contro di essa. Impegnarsi in una campagna di sensibilizzazione globale a sostegno delle vittime del terrorismo. Queste sono le linee guida che andrebbero osservate per un concreto sostegno alle vittime di terrorismo”.

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