Tornano i “Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale” del Moige. Il Movimento Italiano genitori ha presentato i dati inediti su web e cyber risk. Si tratta di un’indagine realizzata dal Moige per il Safer Internet Day 2023 con l’Istituto Piepoli. Alla premiazione delle delegazioni di studenti sono intervenuti, tra gli altri, Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato. E Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’inchiesta “Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web” analizza il rapporto dei minori con la rete e i social network. Evidenziandone rischi ed insidie. E indicando quali siano i comportamenti da adottare per un corretto uso del web. Tra i relatori Stefano Locatelli, vicepresidente di Anci, Associazione nazionale comuni italiani. Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente del Garante per la protezione dei dati personali. Silvia Salis, Vicepresidente Coni. Giovanna Paladino, direttore e curatore del Museo del Risparmio di Torino. Antonio Affinita, direttore generale Moige.
Mobilitazione Moige
Netiquette significa tenere un corretto codice di condotta nell’uso delle tecnologie è una questione complessa. Esiste un galateo digitale normalmente presente nei forum, nelle community e nei social network. Tali norme e regolamenti garantiscono il rispetto altrui. Un po’ come richiesto dalle situazioni in cui interagiamo con altre persone dal vivo. La settima campagna di formazione “Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale” coinvolge ogni anno centinaia di studenti, i loro professori e le loro famiglie. Con l’obiettivo di rendere maggiormente consapevoli i giovani sul mondo virtuale. Nel quale, sottolinea il Moige, “spesso si celano insidie reali”. Parallelamente l’iniziativa punta a responsabilizzare e coinvolgere i genitori. Sono le famiglie, infatti, che “devono necessariamente avere un ruolo attivo di supervisione e controllo“. Nel corso dell’evento vengono premiate anche alcune delegazioni di giovani ambasciatori. Si tratta di studenti che si sono distinti per l’impegno nel promuovere un uso sicuro e corretto della rete. Scongiurando i più comuni rischi cibernetici. Ad oggi sono state coinvolte 1.459 scuole in tutta Italia. 389 mila alunni. 12.500 docenti. 779 mila genitori. Inoltre sono stati individuati 6.795 Giovani Ambasciatori. Per l’edizione 2023 è previsto il coinvolgimento di 62.500 studenti di 250 scuole in 200 comuni d’Italia. 250 docenti e 125.000 genitori.
Ue madrepatria
Il Moige non è solo in questa battaglia di civiltà. La stessa sollecitudine verso il mondo digitale è testimoniata da altre sigle. Anche l’organizzazione non-profit e-Medine (e-MEDiterranean IN Europe) promuove la cittadinanza europea e il ruolo dell’Europa come grande madrepatria. La cittadinanza digitale, spiega e-Medine, è quell’insieme di diritti e doveri che ha lo scopo di semplificare il rapporto tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione. Tramite le tecnologie digitali. Fanno parte del concetto di cittadinanza digitale, quindi, anche l’identità, il domicilio e le firme digitali. La Carta della cittadinanza digitale sancisce il diritto di cittadini e imprese ad accedere a dati, documenti e servizi di loro interesse in modalità digitale. Attraverso l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Lo scopo della Carta della cittadinanza digitale è proprio quello di semplificare l’accesso ai servizi. Riducendo la necessità dell’accesso fisico agli uffici pubblici. La prima versione del Codice dell’amministrazione digitale (Cad) risale al 2005. E nasce come insieme di disposizioni. Volte a stabilire il diritto di cittadini e imprese a relazionarsi con la pubblica amministrazione attraverso le tecnologie digitali. Inoltre, il Cad sancisce anche il dovere delle amministrazioni pubbliche di dotarsi degli strumenti digitali. Necessari a consentire ai cittadini di esercitare questo loro diritto.
Cad
Oggi il Cad è giunto alla sua sesta versione e prevede sia l’individuazione di nuovi strumenti e servizi digitali,che il rafforzamento di quelli esistenti. Come previsto nel Piano Triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione. L’obiettivo del Codice dell’amministrazione digitale è quello di semplificare le operazioni svolte dalla pubblica amministrazione. E di “avvicinarla” ai cittadini tramite un pannello di controllo centrale. Uno dei primi diritti di cittadinanza digitale consiste nella scelta di un proprio domicilio digitale presso cui ricevere le comunicazioni della pubblica amministrazione per via telematica. Si tratta di un indirizzo di posta elettronica certificata o qualificata, attivato previo possesso di un’identità digitale Spid e di una Pec. O di un indirizzo equivalente. Le comunicazioni elettroniche inviate al domicilio digitale hanno gli stessi effetti giuridici delle comunicazioni a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno. Il difensore civico digitale unico è stato istituito per garantire i diritti di cittadinanza digitale dei cittadini. Questa figura interviene presso le amministrazioni o i concessionari di pubblici servizi inadempienti. Per invitarli a rimuovere gli ostacoli all’esercizio dei diritti di cittadinanza digitale. Inoltre, la carta della cittadinanza digitale prevede il diritto di effettuare pagamenti digitali ed elettronici. Verso la pubblica amministrazione e gli esercenti di servizi di pubblica utilità con qualsiasi modalità di pagamento.
Firma digitale
La firma digitale, puntualizza e-Medine, consente di scambiare in rete documenti con piena validità legale. Utilizzando una coppia di chiavi digitali asimmetriche. La chiave privata è detenuta dal titolare per generare la firma digitale da apporre al documento. La chiave pubblica serve a verificare l’autenticità della firma. Il sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale di cittadini e imprese, anche detto Spid, permette ai cittadini di accedere ai servizi online offerti dalle pubbliche amministrazioni con un’unica identità digitale. Essa è la rappresentazione informatica della corrispondenza tra un utente e i suoi attributi identificativi verificati e registrati in forma digitale. La carta d’identità elettronica è un documento personale sicuro, dotato di un microchip a radiofrequenza che memorizza i dati del titolare per attestarne l’identità. Essa equivale a un documento di viaggio in tutti i paesi dell’Unione Europea. Dal 2017 essa viene richiesta al momento della scadenza della propria carta d’identità tradizionale. O in caso di suo smarrimento o furto.
Rivoluzione digitale
La cittadinanza digitale è composta da vari elementi. Tutti gli utenti devono avere gli stessi diritti digitali. E uguale accesso alle tecnologie. L’obiettivo dei cittadini digitali è impedire l’esclusione digitale che rende difficile la crescita della società utilizzando questi strumenti. L’economia di mercato è sempre più di tipo elettronico. Ma molti beni e servizi acquistabili su internet sono in conflitto con le leggi o la morale di alcuni paesi- Come i download illegali, la pornografia e il gioco d’azzardo. Con la rivoluzione digitale si comunica senza limiti di spazio. E in contatto costante. Grazie a e-mail, smartphone e messaggistica istantanea. Di fronte a tutte queste possibilità di comunicazione digitale gli utenti devono fare delle scelte. Le scuole italiane hanno ancora molto lavoro da fare nel campo della tecnologia. Le nuove tecnologie applicate nel mondo del lavoro non vengono utilizzate nelle scuole, serve quindi uno sviluppo di competenze digitali. In un mondo che si evolve di continuo, gli studenti dovrebbero imparare a usare le tecnologie in modo efficace e appropriato.