La mobilità urbana riguarda la modalità di spostamento delle persone e delle merci in una città. Secondo il report Altroconsumo aumentano i cittadini che si spostano a piedi. Ma all’auto non si rinuncia. Il traffico in città è un problema concreto per il 67% dei romani e per il 58% dei napoletani. Settimanalmente il 56% dei milanesi utilizza il trasporto pubblico. Dall’indagine Altroconsumo sulle abitudini dei cittadini rispetto ai mezzi di trasporto. E sul loro grado di soddisfazione per la mobilità urbana nelle città di Milano, Roma e Napoli. Ne emerge che circa un quarto degli intervistati dichiara di muoversi camminando quasi tutti i giorni. Sommando a questo dato i cittadini che lo fanno 3-5 volte a settimana la percentuale supera il 50% del campione.
Mobilità sostenibile
Nonostante muoversi a piedi sia un’alternativa sostenibile ed economica, rinunciare all’auto sembra impossibile. Quasi la metà degli intervistati si sente obbligato a mettersi al volante perché le città non offrono alternative valide. L’auto privata è utilizzata più a Roma e a Napoli. Però anche a Milano la metà dei cittadini la usa almeno tre giorni a settimana. Il fatto che spesso si possieda più di un’auto in famiglia (55% dei casi a Roma, 48% a Milano, 39% a Napoli) è un segnale importante. E’ la prova che le persone residenti in città metropolitane utilizzano poco le alternative di trasporto. Inoltre, la percentuale di chi non la possiede è molto bassa in tutte e tre le aree metropolitane. L’utilizzo dell’auto non è sempre un piacere poiché questa dipendenza è spesso dovuta alla mancanza di servizi alternativi. Soprattutto se si vive in aree più periferiche.
Sos spostamenti
Il 52% degli intervistati a Roma, il 51% a Milano e il 66% a Napoli, vorrebbe poterne fare a meno. Il 48% degli intervistati a Roma, il 37% a Milano e il 45% a Napoli ritiene di non avere alternative concrete all’uso dell’auto negli spostamenti. Il trasporto pubblico è sfruttato soprattutto a Milano dove il 56% dei cittadini lo usa settimanalmente. Mentre a Roma e a Napoli solo un terzo dei cittadini lo fa. Gli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro sono particolarmente lunghi per i romani. Cioè in media è 15 chilometri la distanza percorsa da casa, ma il 31% ne percorre più di 20. Il tempo necessario per raggiungere l’ufficio è attorno ai 30 minuti in media. Però una buona percentuale ne impiega più di 45. In tutte e tre le città considerate la maggioranza dei lavoratori usa l’automobile per coprire tragitto. 65% a Roma e Napoli, 54% a Milano. Considerando tutti gli spostamenti fatti quotidianamente per i diversi motivi, i cittadini di Roma, Milano e Napoli trascorrono circa un’ora al giorno in movimento all’interno della loro area urbana.
Inquinamento
I romani sono quelli che percorrono le distanze più lunghe 21 km in media al giorno. I milanesi 18 chilometri. E i napoletani 14 km. Ma quali sono le opinioni sulla mobilità in città? Il traffico intenso è considerato un problema importante soprattutto a Napoli (58%) e a Roma (67%), mentre a Milano a preoccupare è soprattutto l’inquinamento e la scarsa qualità dell’aria (54%). Le automobili sono tra i mezzi più inquinanti. Generano il 60,7% del totale delle emissioni di anidride carbonica. Nel 2019 sono state registrate in Italia circa 63.700 morti premature legate all’inquinamento. Erano 76.200 nel 2017 e 65.700 nel 2018. Il danno economico legato a fenomeno è enorme. Ed è stimato in costi sanitari e giorni di lavoro persi. Solo in Italia oscilla tra 50 e 140 miliardi di euro all’anno ogni anno. I dati “macro” sono disponibili a livello nazionale. E vengono forniti dall’Ispra. Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. In base ai dati più recenti (2020) l’intero settore trasporti è responsabile del 37,3% delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) in Italia.
Ossidi di azoto
L’azoto, combinandosi con l’ossigeno, dà luogo a diversi composti denominati NOx. Tra questi, i più importanti per l’inquinamento atmosferico sono l’ossido di azoto NO ed il biossido di azoto NO2. L’ossido di azoto è un gas incolore ed inodore. Si forma in qualsiasi processo di combustione in cui si impiega l’aria come comburente, per reazione tra ossigeno e azoto ad alte temperature. Circa il 10% dell’NO, una volta immesso in atmosfera, viene trasformato in biossido di azoto per azione della radiazione solare. In condizioni di forte irraggiamento, inoltre, gli ossidi di azoto partecipano a reazioni fotochimiche che originano inquinanti secondari (ozono, smog fotochimico). Gli ossidi di azoto contribuiscono anche alla formazione delle piogge acide e favoriscono l’accumulo di nitrati al suolo che possono, a loro volta, alterare significativamente gli equilibri ecologici ambientali. Il biossido di azoto ha un odore pungente e può provocare tosse ed irritazione agli occhi, al naso ed alla gola. Alterazioni della funzionalità respiratoria si possono verificare in soggetti sensibili, quali bambini, persone asmatiche o affette da bronchite cronica. Una sintomatologia precoce a carico delle prime vie aeree in soggetti con patologia polmonare può manifestarsi a partire da concentrazioni pari a 0,2 g/m3. Sulla vegetazione, gli ossidi di azoto hanno l’effetto di rallentare il processo della fotosintesi. Contribuiscono, inoltre, alla formazione delle piogge acide.