Il lato oscuro del “miracolo” spagnolo. Sos vulnerabilità sociale

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Enigma spagnolo. Sotto il profilo dell’economia la Spagna viene spesso citata come esempio positivo nell’area euro. Ma è davvero così? “Dopo la pandemia da Covid-19 l’economia spagnola si è ripresa abbastanza bene rispetto al resto dell’Europa, in parte grazie anche ai fondi dell’Unione- analizza Internazionale in un approfondimento sulla ‘sorprendente crescita dell’economia spagnola’-. Anche se il 31 per cento degli spagnoli è preoccupato per la propria situazione economica, nel 2023 il paese è cresciuto a un tasso del 2,5 per cento. Il governo spagnolo ha adottato misure per aiutare le famiglie più povere, aumentando il salario minimo e introducendo il reddito di solidarietà attiva”. Tra i settori del “modello spagnolo” che hanno avuto più successo c’è quello turistico. “Lo scorso anno 85 milioni di stranieri hanno visitato il paese, un record che ha permesso di rilanciare l’occupazione, portando la disoccupazione al livello più basso dal 2008- prosegue Internazionale-. D’altra parte, però, l’aumento degli alloggi turistici ha fatto crescere il costo degli affitti del 10 per cento, e sempre più spagnoli faticano a trovare una casa in cui vivere. La Spagna è il Paese per molti aspetti economicamente più simile all’Italia. La regione più povera è l’Estremadura che è comunque più ricca di Sicilia, Campania, Calabria, Puglia. Mentre la regione più ricca spagnola (la Comunità di Madrid) ha un Pil più basso di Lombardia, Valle d’Aosta, provincia di Trento e di Bolzano.

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Paradigma spagnolo

La Spagna è una democrazia parlamentare e una monarchia costituzionale. Il primo ministro è il capo di governo e il monarca è il capo di Stato. Il consiglio dei ministri è l’organo esecutivo ed è presieduto dal primo ministro. La Spagna è uno Stato unitario composto da 17 comunità autonome e 2 città autonome con diversi gradi di autonomia. Intanto il 50% delle persone in situazione di vulnerabilità sociale assistite dalla Caritas in Spagna è rappresentato da lavoratori poveri e con difficoltà di accesso o mantenimento di una casa, mentre uno su 3 è un migrante irregolare. E’ quanto emerge dalla Memoria dell’attività nel 2023 presentata dall’organizzazione a Madrid. Secondo il rapporto, l’80% degli aiuti richiesti dalle famiglie nei programmi di accoglienza e assistenza sono motivati dalla necessità di far fronte a bisogni basici, come l’alimentazione o l’affitto. Secondo Caritas, “il miglioramento del tasso di attività e la diminuzione della disoccupazione nel 2023 non si sono tradotti in un aumento della qualità del lavoro, soprattutto per le persone in situazione di esclusione sociale”, come ha segnalato in conferenza stampa la segretaria generale Natalia Peiro. Con un tasso di disoccupazione dell’11,9% la Spagna continua a essere uno dei Paesi della Ue “con il maggiore indice di povertà lavorativa, dovuto ai contratti part time, ai bassi salari e alla stagionalità“. Nel 2023 l’organizzazione cattolica ha investito 486,5 milioni di euro nei diversi progetti attivi in Spagna e nella cooperazione internazionale in paesi terzi, pari a un aumento del 6,4% rispetto al 2022. E ha dato sostegno a 2,5 milioni di persone, delle quali 1,3 milioni in Spagna e 1,2 in Paesi terzi. Un dato simile a quelli del 2019, prima della pandemia di Covid 19. Il Pil pro capite della Spagna, pari a 30 300 euro, è inferiore alla media dell’Ue (35 500 euro). Rappresenta l’8,3% del Pil totale dell’Ue.

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“Il disoccupato non sia vittima esclusione sociale – insegna papa Francesco-. Il lavoro non ha solo finalità economica e di profitto, ma interessa la dignità dell’uomo. Chi è sottoccupato o disoccupato rischia di diventare una vittima dell’esclusione sociale. Occorre riaffermare che il lavoro è una realtà essenziale per la società, per le famiglie e per i singoli. La fase di grave difficoltà e di disoccupazione richiede di essere affrontata con strumenti della creatività e della solidarietà”. Il Pontefice chiede creatività a “imprenditori e artigiani coraggiosi“, e “solidarietà” e “stile di vita sobrio” a tutte le componenti della società”, contro il “denaro” diventato “idolo”. Esorta Jorge Mario Bergoglio:  “Non smettete mai di sperare in un futuro migliore, lottate per quello. Non lasciatevi intrappolare dal vortice del pessimismo. Se ciascuno fa la propria parte, se tutti metteranno sempre al centro la persona umana, con la sua dignità, se si considera un atteggiamento di solidarietà e condivisione fraterna, ispirato al Vangelo, si potrà uscire dalla palude di una stagione economica e lavorativa faticosa e difficile. Il gravissimo problema della disoccupazione interessa diversi Paesi europei“.

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Solidarietà

il Pontefice invoca dalla Madonna “la grazia di lavorare insieme con creatività, solidarietà e fede” contro le difficoltà del lavoro e la disoccupazione. Secondo Francesco la dignità del lavoro e il lavoro come problema europeo e sociale richiedono a tutti impegno, solidarietà, creatività e stile sobrio. In un’udienza ai lavoratori delle acciaierie il Papa ha raccontato di un operaio suo amico e disoccupato. Che rivendicava non solo il “bisogno di mangiare” ma anche “il bisogno di avere la dignità di portare il pane a casa“. E “se manca il lavoro questa dignità viene ferita”. In un sistema economico in cui il denaro è considerato un “idolo”, la parola “solidarietà in questo momento rischia di essere esclusa dal dizionario, sembra che sia una parolaccia. La solidarietà è importante, ma questo sistema non la vuole, la esclude”.

Giacomo Galeazzi: