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Migranti, dialogo e clima. Ecco da dove cominciare

Lo scorso primo gennaio ha avuto inizio il semestre di presidenza portoghese del Consiglio dell’Unione Europea che ha il seguente motto: Tempo di agire: per una ripresa equa, verde e solidale.

Tanto premesso, il programma del semestre di presidenza portoghese si sta focalizzando in particolare sugli sforzi finalizzati a consentire all’Unione Europea l’uscita nel più breve tempo possibile dalla pandemia da Covid-19 attraverso i valori fondamentali ed imprescindibili della cooperazione e della solidarietà tra i Paesi membri, attraverso i seguenti obiettivi, previsti da una apposita agenda strategica predisposta per il raggiungimento delle finalità sopracitate che prevede nel dettaglio:

  • la promozione di una ripresa sostenibile, i
  • l rafforzamento della resilienza dell’Europa,
  • la riaffermazione del ruolo dell’Europa nel mondo,
  • l’accelerazione di una transazione digitale equa e inclusiva
  • la promozione di un nuovo modello sociale europeo.

Alla luce di quanto precedentemente esemplificato, la Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea e la Conferenza delle Chiese Europee hanno stilato un apposito documento nel quale hanno dato il loro fondamentale e fattivo contributo di idee al programma portoghese per il semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea.

Tale scritto è stato presentato nel corso di un incontro svoltosi in modalità remota tra il Segretario Generale della Conferenza delle Chiese Europee Jorgen Skov Sorensen, il consigliere legale per la migrazione José Luis Bazàn e il segretario generale della COMECE Padre Manuel Barrios Prieto.

In particolare, il presente documento rimarca la complessità del momento storico nel quale viviamo – in cui la pandemia da Covid-19 – ha colpito le persone maggiormente vulnerabili, quali ad esempio i rifugiati e migranti. A tal proposito si sottolinea l’importanza di combattere le cause profonde che causano le migrazioni forzate con l’obiettivo di riconoscere il diritto delle persone e dei nuclei familiari di rimanere nella loro nazione di origine in condizioni di assoluta sicurezza e dignità.

In seconda istanza il documento in analisi evidenzia l’importanza di un dialogo aperto e trasparenze tra le Chiese e l’Unione Europea come previsto dall’articolo 17 del Trattato Fondamentale e ribadito dall’ambasciatore portoghese presso l’UE Nuno Brito che ha encomiato il ruolo delle stesse nella società europea nell’ottica della centralità della dignità umana.

Successivamente viene analizzata con accuratezza l’importanza della lotta ai cambiamenti climatici, al fine di creare un’Europa sostenibile con l’obiettivo di preservare l’integrità ambientale del continente e contestualmente incentivare la democrazia digitale affinché si mettano le persone al primo posto per l’accesso a internet, di cui la pandemia ha mostrato l’importanza ed i correlati limiti.

In ultima istanza, rispetto a quanto detto in precedenza, è importante che l’attuale governance dell’Unione Europea, al fine di lasciarsi alle spalle quanto prima la tragedia umana, sociale, sanitaria ed economica scaturita dalla pandemia da Covid-19, renda un tributo ai padri fondatori della stessa, valorizzando il fulgido pensiero di uno di loro Alcide De Gasperi che era solito ripetere: “Politica vuol dire realizzare”.

 

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