Mic: l’Italia tra risparmio, inflazione e investimenti

Ad aprile l'indice del disagio sociale si è attestato a 11,5 (meno 0,3 su marzo)

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Il Mic, il Misery Index di Confcommercio, di aprile 2024 si è attestato a 11,5, in riduzione di tre decimi di punto su marzo. Collocandosi al livello più basso da fine 2008. Il dato è sintesi di una riduzione della disoccupazione estesa (scesa al 7,6%) e di un lieve aumento dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto (2,6% dal 2,5% del mese precedente). Dopo un periodo in cui il repentino rientro delle dinamiche inflazionistiche aveva amplificato gli impulsi positivi provenienti dal mercato del lavoro, nei periodi più recenti il rientro dell’area del disagio sociale sembra affidato prevalentemente alla possibilità di aumentare i livelli occupazionali e ridurre la disoccupazione estesa. Inoltre secondo i dati diffusi dall’Istat ad aprile 2024, rispetto al mese precedente, sono aumentati gli occupati, sono diminuiti i disoccupati e sono rimasti sostanzialmente stabili gli inattivi. Il tasso di disoccupazione è sceso al 6,9% (-0,2 punti rispetto al mese precedente, dato rivisto) ed è rimasto invariato al 20,2% tra i giovani (dato rivisto). Il “consensus” degli analisti analisti indicava un tasso di disoccupazione del 7,3%. L’istituto di statistica ha segnalato che l’occupazione è cresciuta (+0,4%, pari a +84mila unità) per uomini e donne, per dipendenti e autonomi e per tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni che hanno registrato un calo. Il tasso di occupazione è salito al 62,3% (+0,1 punti).

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Analisi Mic

Luca Lixi è founder e ceo di Plannix. “Non dico nulla di nuovo quando affermo che l’Italia ha un enorme problema di redditi. Sono bassi, sono stagnanti da 20 anni, e non stanno tenendo il passo con l’inflazione – sottolinea-. Di conseguenza, è molto difficile creare un risparmio adeguato. In questo senso, il consiglio che mi sento di dare ai risparmiatori per aumentare le proprie entrate è quello di non smettere di sviluppare il proprio capitale umano. L’università è certamente un punto di inizio, ma è necessario continuare a formarsi sempre. Acquisire nuove competenze, magari specifiche e con elevata richiesta nel mercato di lavoro, e fare esperienza ancor meglio se all’estero”. Aggiunge Lixi: “Poca capacità di risparmio, ma forte inclinazione a far fruttare il proprio capitale. Il 38% dei cittadini ha iniziato a investire dai 18 ai 29 anni, il 48% dai 30 ai 49 anni e il 14% dai 50 in su. Tra chi ha la possibilità di investire, il 63% dichiara di diversificare, mentre il 17% lo fa puntando su un solo strumento finanziario. Il 45% degli intervistati asserisce di avere un livello di tolleranza al rischio alto, il 44% moderato e l’11% basso”. Il 45% di loro investe oltre il 50% del proprio patrimonio, il 28% tra l’11 e il 50%, il 16% tra il 6 e il 10% e l’11% tra l’1 e il 5%. Nonostante questo, solo il 30% degli italiani si affida regolarmente a un consulente esperto. E solamente il 77% dichiara di avere un piano finanziario dettagliato. Dunque il Mic (Misery Index Confcommercio) di aprile 2024 si è attestato a 11,5, in riduzione di tre decimi di punto su marzo, collocandosi al livello più basso da fine 2008. Il dato è sintesi di una riduzione della disoccupazione estesa (scesa al 7,6%) e di un lieve aumento dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto (2,6% dal 2,5% del mese precedente).
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Inflazione

 L’inflazione su base annua nell’OCSE, misurata dall’Indice dei prezzi al consumo (IPC), è rimasta sostanzialmente stabile al 5,7% nell’aprile 2024, dopo il 5,8% di marzo e il 5,7% di gennaio e febbraio. L’inflazione globale è diminuita in 24 dei 38 Paesi OCSE, con i maggiori cali di 0,5 punti percentuali (p.p.) o più, registrati in Estonia, Regno Unito, Islanda, Lussemburgo, Austria e Slovenia. Il restante terzo dei Paesi OCSE ha registrato aumenti. L’inflazione globale è stata inferiore al 2,0% in sette paesi OCSE, lo stesso numero di marzo. L’inflazione di fondo dell’OCSE (inflazione al netto di cibo ed energia) è scesa al 6,2%, dopo il 6,4% di marzo, con cali in tre quarti dei Paesi OCSE. Anche l’inflazione dei servizi è rallentata nella maggior parte dei Paesi. L’inflazione energetica dell’OCSE ha continuato a crescere, raggiungendo l’1,2% ad aprile, dopo lo 0,6% di marzo. L’inflazione alimentare nell’OCSE è rimasta sostanzialmente stabile, al 4,8% in aprile, dopo il 4,9% in marzo. L’inflazione su base annua nel G7 è diminuita leggermente, attestandosi al 2,9% in aprile, tornando ai livelli di gennaio e febbraio 2024. I maggiori cali dell’inflazione  complessiva sono stati registrati nel Regno Unito, dove ad aprile è stato tagliato il tetto normativo sulle bollette energetiche delle famiglie, e in Italia.
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Rilevazione

In entrambi i Paesi, i prezzi dell’energia hanno continuato a diminuire di oltre il 10% su base annua.  Dopo un periodo in cui il repentino rientro delle dinamiche inflazionistiche aveva amplificato gli impulsi positivi provenienti dal mercato del lavoro, nei periodi più recenti il rientro dell’area del disagio sociale sembra affidato prevalentemente alla possibilità di aumentare i livelli occupazionali e ridurre la disoccupazione estesa. Ad aprile, sulla base delle risultanze della rilevazione continua sulle forze di lavoro, si registra un aumento di 84mila occupati sul mese precedente e una diminuzione di 55mila persone in cerca di lavoro. A questi andamenti si è associata una sostanziale stabilità degli inattivi (+5mila sul mese). Queste dinamiche hanno portato a un ridimensionamento del tasso di disoccupazione ufficiale, sceso al 6,9% (il dato più basso da dicembre 2008). Nello stesso mese le ore autorizzate di CIG sono state poco più di 37,3 milioni, a cui si sommano circa 780mila di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà. In termini di ore di CIG e FIS effettivamente utilizzate questi dati hanno comportato una stabilizzazione, su marzo, delle unità di lavoro standard (Ula) destagionalizzate.
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Variazione

Il combinarsi di queste dinamiche ha determinato un miglioramento del tasso di disoccupazione esteso sceso al 7,6%. Ad aprile 2024, dunque, i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno mostrato una variazione su base annua del 2,6%, in aumento di un decimo di punto rispetto a marzo. Dato che non desta particolari preoccupazioni in considerazione del fatto che, stando alle prime stime, a maggio la variazione dei prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto si dovrebbe confermare al 2,6%. In considerazione di una stabilizzazione dell’inflazione le dinamiche del mercato del lavoro restano fondamentali per l’ulteriore riduzione dell’area del disagio sociale. L’inflazione globale è diminuita più moderatamente in Canada e Giappone ed è rimasta stabile in Francia, Germania e Stati Uniti. L’inflazione di fondo nel G7 è scesa al 3,3% ad aprile, dopo il 3,5% di marzo, raggiungendo il livello più basso da ottobre 2021. L’inflazione alimentare nel G7 è rimasta sostanzialmente stabile, mentre quella energetica è aumentata leggermente. L’inflazione di base è stata la principale responsabile dell’inflazione complessiva in tutti i Paesi del G7. Nell’area dell’euro, l’inflazione su base annua misurata dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) è rimasta stabile al 2,4% in aprile. Gli aumenti dell’inflazione alimentare ed energetica sono stati compensati da un calo dell’inflazione di fondo, che è diminuita per nove mesi consecutivi.
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Forza lavoro e Mic

A febbraio il Misery Index, l’indice di disagio sociale elaborato da Confcommercio, era sceso a 12,8 punti, con un calo di tre decimi sul mese precedente, attestandosi al gennaio, il dato più basso – al netto di quanto accaduto nei primi mesi della pandemia – da agosto 2009. Il ridimensionamento registrato nell’ultimo mese – spiega Confcommercio – è sintesi di un ulteriore rallentamento dell’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d’acquisto e di un moderato aumento della disoccupazione estesa. Confcommercio sottolinea come dalla rilevazione continua sulle forze di lavoro si registra, a febbraio, un aumento di 41mila occupati sul mese precedente e di 46mila persone in cerca di lavoro. A questi andamenti si è associata, dopo un trimestre di crescita, una riduzione degli inattivi (-65mila sul mese, concentrati prevalentemente tra gli uomini). Tali dinamiche – si spiega – hanno portato a una crescita del tasso di disoccupazione ufficiale, salito al 7,5%. La stima flash di Eurostat per maggio 2024 indica un aumento dell’inflazione su base annua nell’area dell’euro, al 2,6%, con l’inflazione di fondo in aumento e l’inflazione energetica che diventa positiva per la prima volta da aprile 2023. Nel G20, l’inflazione su base annua è rimasta stabile al 6,9% in aprile. L’inflazione complessiva è aumentata in Cina e Argentina. Mentre è diminuita in Brasile e Sudafrica. L’inflazione complessiva è rimasta sostanzialmente stabile in Arabia Saudita e Indonesia