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Come i media possono sostenere parità di genere e lotta alle discriminazioni

Perché essere rappresentati nei media è particolarmente rilevante?

Il modo in cui concepiamo il mondo è influenzato dagli stimoli esterni e questo, il settore dei media, lo sa molto bene. L’impatto sociale di ciò che ci circonda sta diventando sempre più cruciale nel dar forma al modo in cui le persone si percepiscono ed interagiscono con gli altri. Tuttavia, gli stereotipi e la mancanza di rappresentazione stanno creando un divario sociale tra le varie comunità.

Mancanza di rappresentazione

Come ti sentiresti se, nell’industria dei media, non vedessi nessuno come te? Questa è una realtà per molte persone, specialmente per le minoranze, le persone di colore, e le donne, per nominarne alcune. Secondo il UCLA’s Hollywood Diversity Report, il numero dei posti di lavoro nell’industria cinematografica per le donne e per le persone di colore sta diventando più bilanciato. Lo studio afferma che:

  • nel 2018 i ruoli da protagonista interpretati da donne erano il 41.0 percento mentre nel 2019 il numero si è alzato al 44.1 percento;
  • nel 2018 il 30.9 percento dei ruoli era interpretato da persone di colore e nel 2019 la percentuale è stata del 32.7.

In ogni caso, è chiaro che i cast di Hollywood continuano ad avere una mancanza di diversità. Ad esempio, per quanto riguarda la disparità di genere, lo studio ha scoperto che le persone bianche coprono il 91 percento della classe dirigente negli studi televisivi e che l’82 percento è composto da uomini. Le nomine per gli Oscar del 2020 sono il risultato di una mancanza di rappresentazione: nessuna donna è stata nominata per il titolo di miglior regista e solamente 2 dei 20 attori nominati erano persone di colore.

Rappresentazioni errate e stereotipi

La mancanza di rappresentazione non è l’unico problema. L’industria dei media ha la tendenza di stereotipare alcuni personaggi, rappresentandoli in modo incorretto e offensivo. Un esempio lampante è il fenomeno del blackface, ovvero l’utilizzo di un makeup teatrale che consiste nell’utilizzo del trucco per rendere la pelle dell’attore più scura e per accentuarne le caratteristiche.

Le sue origini risalgono al diciannovesimo secolo, quando nei minstrel shows, attori bianchi rappresentavano persone di colore deridendole e ampliando il divario già esistente tra gli americani. Purtroppo, questo non rimane un problema del passato dato che nel 2017 un comico italiano ha pubblicato un video satirico in cui sfoggiava la cosiddetta blackface. Nonostante secondo l’autore si tratta di un video con finalità satiriche, gli stereotipi razziali non sono da considerare dei mezzi appropriati per trattare i temi dell’inclusione e della diversità.

Lo stigma è una questione problematica nell’industria dei media anche per quanto riguarda la rappresentazione delle disabilità. Alcuni degli stereotipi che si possono identificare in questo ambito sono l’associazione della disabilità con il ruolo dell’antagonista, con i superpoteri e con la commiserazione della condizione.

Alcuni suggerimenti per affrontare la situazione

Innanzitutto, è essenziale comprendere l’impatto dell’industria dei media nelle nostre vite. Spesso educa le persone in merito a temi di cui non hanno alcuna conoscenza. Le persone tendono a temere e criticare ciò che è diverso da loro. Dovremmo informarci sugli stereotipi e sulle storie che ci sono dietro di essi per comprenderne il significato più profondo e come possono colpire la sensibilità delle persone. Ciò può essere raggiunto avendo delle conversazioni con le persone che fanno parte di una specifica comunità con un approccio riflessivo e solidale.

L’intenzione dovrebbe essere quella di imparare ed empatizzare con il prossimo, mirando a ridurre il divario sociale e la disuguaglianza tra le persone. Dovremmo educare noi stessi in merito alle storie e alle esperienze dei gruppi sociali di cui non facciamo parte. Se una persona non si stente coinvolta in questo tema, dovrebbe essere consapevole del suo privilegio sociale. Per molti, essere rappresentati è sinonimo di sentirsi accettati e non sentirsi soli. Significa speranza ed è la prova che tutti hanno il diritto di perseguire la propria felicità, indipendentemente dalle loro origini, dal loro genere e dalle loro disabilità.  

Beatrice Koci

Volunteer In The World (www.volunteerintheworld.com)

 

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