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“Più vita alla vita”. Staffetta Masci nelle regioni

La donazione di una culla termica al Centro di Prima Accoglienza di Lampedusa. La realizzazione del Bosco dell'Educazione con 21 alberi ad Argenta, dove don Giovanni Minzoni fu ucciso nel 1923

Il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani raccoglie l’appello papale per la difesa della vita. Mobilitazione Masci nelle regioni. “Ogni vita umana è unica e irripetibile- afferma Francesco-. Vale per sé stessa, costituisce un valore inestimabile. Questo va annunciato sempre nuovamente, con il coraggio della parola e il coraggio delle azioni. Ciò chiama alla solidarietà e all’amore fraterno per la grande famiglia umana e per ciascuno dei suoi membri”. La vita “che siamo chiamati a promuovere e a difendere non è un concetto astratto“. Ma, secondo Francesco, “si manifesta sempre in una persona in carne e ossa. Un bambino appena concepito, un povero emarginato, un malato solo e scoraggiato o in stato terminale, uno che ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo, un migrante rifiutato o ghettizzato. La vita si manifesta in concreto nelle persone”. Aggiunge il Pontefice: “Ogni essere umano è chiamato da Dio a godere della pienezza della vita. Ed essendo affidato alla premura materna della Chiesa, ogni minaccia alla dignità e alla vita umana non può non ripercuotersi nel cuore di essa, nelle sue ‘viscere’ materne”.
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Foto di Maria Oswalt su Unsplash

Difesa della vita

La difesa della vita per la Chiesa, avverte il Papa, “non è un’ideologia”. Ma “una realtà, una realtà umana che coinvolge tutti i cristiani, proprio perché cristiani e perché umani”. Inoltre “gli attentati alla dignità e alla vita delle persone continuano purtroppo anche in questa nostra epoca, che è l’epoca dei diritti umani universali. Anzi, ci troviamo di fronte a nuove minacce e a nuove schiavitù. E non sempre le legislazioni sono a tutela della vita umana più debole e vulnerabile“. Francesco ha richiamato le parole di San Giovanni Paolo II: “Ribadisco con rinnovata convinzione l’appello che egli ha rivolto a tutti venticinque anni fa. Rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà, pace e felicità!”. Il mandato papale pro vita si traduce anche nella staffetta delle regioni organizzata dal Masci. L’occasione è la celebrazione dei settant’anni dalla sua fondazione. La campagna è arrivata nel Lazio all’insegna del motto “Più vita alla vita”. In Italia il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani registra più di 6000 associati. Il Masci si è riunito al Parco di Centocelle di Roma. E’ qui che sono stati allestiti una mostra fotografica dei momenti significativi della storia del Masci e alcuni stand. Per la presentazione di iniziative e progetti delle comunità Masci del Lazio. con oggetti e ricordi della tradizione scout.
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Fonte: Agesci

Campagna Masci

Prima i saluti del presidente del V Municipio, Mauro Caliste, e del segretario nazionale del Masci, Mimmo Cotroneo. Poi il dibattito sul tema “Progettiamo la Speranza. Fare rete” condotto da Carla Collicelli, docente della Sapienza di Roma, con il segretario regionale Masci Lazio, Alberto Cuccuru. Le assessore all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, e al Welfare, Barbara Funari, di Roma Capitale. La portavoce del Lazio per il Terzo Settore, Francesca Danese, la presidente Acli di Roma, Lidia Borzì. E la portavoce della Comunità di Manziana per il progetto “Fragilità e nuove generazioni”, Giusy Di Santo. Le celebrazioni del 70° anniversario del Masci sono un’occasione unica e speciale per presentare il sistema di valori dello Scautismo che, in età adulta, si traduce in impegno attivo e proattivo verso se stessi. Attraverso il processo metodologico dell’educazione permanente e la ricerca di senso, in ambito comunitario, del vissuto esperienziale. E verso la cura degli altri. Nel pieno convincimento che la ricerca della felicità passi attraverso “servire e fare felici gli altri“. A Roma si è svolta anche l’esibizione del Coro “Altrenote” (oltre 20 elementi) con canti, musiche e melodie della tradizione popolare e religiosa dal mondo. L’iniziativa ha incluso una riflessione sulla pace alla quale e la partecipazione di una rappresentanza di scout ucraini. L’evento è stato l’occasione, inoltre, per avviare una raccolta fondi. Risorse da destinare a tre progetti che vogliono rappresentare il significato di questi 70 anni di scautismo adulto, proiettati alla vita e al futuro. Cioè la donazione di una culla termica al Centro di Prima Accoglienza di Lampedusa. La realizzazione del Bosco dell’Educazione con 21 alberi ad Argenta, dove don Giovanni Minzoni fu ucciso nel 1923.
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Fonte: Agesci

Martirio

Il sacerdote martire è nato a Ravenna il 1° luglio 1885, ucciso da squadristi fascisti ad Argenta (Ravenna) il 23 agosto 1923. Proviene da una famiglia della media borghesia, studia in seminario. Ordinato sacerdote, destinato alla parrocchia di Argenta (Ferrara), don Giovanni Minzoni entra in consonanza solidale con la povertà diffusa del bracciantato agricolo. Cappellano militare volontario nella prima guerra mondiale, decorato di medaglia d’argento. Attivo promotore di opere caritatevoli, dà vita a circoli sociali per l’acculturamento delle classi umili e ai primi nuclei del sindacalismo cattolico nella Bassa ferrarese. Si oppone alle violenze delle squadre fasciste sostenute dai proprietari terrieri retrivi, capeggiate da Italo Balbo, ostili alle più elementari rivendicazioni salariali dei lavoratori agricoli. Nel 1923 i fascisti di Balbo uccidono ad Argenta il sindacalista socialista Natale Galba. Don Minzoni condanna la violenza squadristica attirandosi ripetute minacce per il rifiuto di ogni collaborazione col fascismo dilagante. La sera del 23 agosto del ’23, nei pressi della canonica, viene aggredito e ucciso a manganellate da alcuni squadristi facenti capo a Balbo. Che viene travolto dallo scandalo e dal vasto moto di indignazione, deve dimettersi da console della Milizia.
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Foto di Luma Pimentel su Unsplash

Appello del Papa

“Viviamo in un tempo di drammatica denatalità. L’età media degli italiani è 46 anni, l’età media degli albanesi è 23: questo ci fa capire. Una drammatica denatalità in cui l’uomo sembra aver smarrito il gusto del generare e del prendersi cura dell’altro, e forse anche il gusto di vivere”, ha detto Papa Francesco, ricevendo in udienza i membri del Consiglio Nazionale del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, in occasione del settantesimo anniversario dalla fondazione. Nel suo intervento, il Papa ha citato alcuno “progetti-simbolo” realizzati dal Masci. Appunto donare una culla termica al Centro di Primo Soccorso e Accoglienza di Lampedusa, costruire una falegnameria nautica in Zambia e piantare un bosco ad Argenta, in Romagna. “Queste iniziative toccano valori importanti. E per questo vorrei fermarmi un momento con voi a riflettervi. Primo: la culla, che ci ricorda l’amore per la vita che nasce e simboleggia la gioia per un bimbo che viene alla luce, l’impegno perché possa crescere bene, l’attesa e la speranza per ciò che potrà diventare”. Ed è significativo, per il Pontefice “il fatto che il vostro dono sia destinato al Centro di Primo Soccorso e Accoglienza di Lampedusa. Ciò sottolinea ulteriormente che l’amore per la vita è sempre aperto e universale, desideroso del bene di tutti, al di là della provenienza o di qualsiasi altra condizione”. La falegnameria “in un mondo in cui si parla tanto, forse troppo, di fabbricare armi per fare la guerra – mi diceva un economista che in questo momento l’investimento che dà più reddito è quello della produzione di armi. Investire per distruggere, guadagnare con la distruzione – rimanda invece “alla vocazione fondamentale dell’uomo di trasformare i doni di Dio non in mezzi di morte, ma in strumenti di bene, nell’impegno comune di costruire una società giusta e pacifica, dove a tutti sia data la possibilità di una vita dignitosa. La dignità della vita: lavorare per la dignità della vita”, ha aggiunto Jorge Mario Bergoglio. Mentre il bosco, infine, “ci ricorda la nostra responsabilità per la casa comune, che il Creatore ha affidato alle nostre mani”. 

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