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Il messaggio di Maria Immacolata: nell’accettazione, la pienezza della vita

Il messaggio di Maria per vincere la paura, sconfiggere i dubbi e ricordarci come il suo ruolo di madre sia quanto di più profondo possa offrirci la sua figura. Interris.it ne ha parlato con Saverio Gaeta, vaticanista e scrittore

Un giorno in cui Maria si fa prossima. Ma anche un’occasione per noi di ricordare quanto l’esempio della madre di Gesù possa essere per noi una guida nei momenti di maggiore difficoltà. E’ il messaggio di Maria a forgiare lo spirito per vincere lo sconforto, la paura, il senso di abbandono che la pandemia può generare. L’Immacolata offre il suo conforto indicando la strada da seguire, mostrandoci quale sia il sentiero per ricongiungerci con Gesù. Il periodo di pandemia ci offre forse un’occasione: contemplare il senso più puro della figura di Maria, comprendendo appieno il suo ruolo non solo di madre celeste ma anche quello di mamma. Interris.it ne ha parlato con Saverio Gaeta, vaticanista e scrittore.

Papa Francesco ha fatto affidamento alla Vergine affinché cessi la pandemia. Ora, in avvicinamento al Natale, si presenta forse l’occasione migliore per riavvicinare noi stessi alla figura di Maria…
“In questa fase occorre guardare ancora di più al significato della presenza di Maria, sia da un punto di vista liturgico sia dei suoi interventi tramite apparizioni. E soprattutto ricordarci che Maria è stata una donna come tutte le donne che sono oggi sulla Terra. Ha vissuto le nostre esperienze di fatica, peso, difficoltà, andava al mercato, cucinava, faceva cose normalissime. Ma era anche la madre del Figlio di Dio e di quella che sarebbe stata la Chiesa.

Ricordarci oggi che Maria è stata una donna e che se viene a proporci dei suggerimenti lo fa anche perché conosce nella sua carne la nostra vita, ma oggi lo fa dal Cielo. Guarda molto più chiaramente la prospettiva della vita eterna alla quale siamo chiamati. Secondo me oggi quello che è importante è richiamarci al senso della presenza di Maria fra noi e che lei continua a donarci tramite apparizioni e messaggi. E comprendere che lei vuole portarci da suo figlio Gesù”.

Ancora più importante riuscire a comprenderlo in un periodo di Avvento?
“Maria non è mai protagonista, non mette mai sé stessa davanti alla fede cattolica. Ma si mette di fianco a Gesù, di fianco a noi. Una delle frasi più belle che ci ha donato è: ‘Io voglio portarvi da mio figlio Gesù’. Lei vuole porsi come madre amorevole che ci prende per mano e ci porta da Gesù. Se nelle occasioni di queste ricorrenze cogliamo questo senso, allora comprendiamo che Maria non ha altri obiettivi che prenderci per mano e portarci davanti a Gesù. Che ogni anno si ripresenta davanti a noi come un bambino che vuole essere testimone della fede”.

Questo ci porta anche a un concetto che forse troppo spesso ci sfugge: l’immagine di Maria come madre…
“Più che madre, è bella la parola mamma. Noi parliamo con le parole più semplici senza coglierne l’intimo significato. Quando il bambino chiama dice ‘mamma’, perché è quello l’aspetto che Maria vuole darci. Una mamma, non una madre che sta nell’alto dei Cieli. Una mamma che viene costantemente sulla Terra e che ci vuole richiamare all’essenziale, a quello che lei per prima ha accettato, compiere quello che Dio voleva. E che ci testimonia come, in questa accettazione, ci sia la pienezza della vita. In questo dobbiamo cogliere tutti i suoi suggerimenti. C’è un aspetto che mi piace sottolineare”.

Quale?
“Si dice che la Madonna viene e ci dice che potranno avvenire disgrazie, guerre, cataclismi… In molti interpretano queste situazioni come presagio di sventura, come se venisse a terrorizzarci o a comunicarci delle punizioni. Quello che dovremmo cogliere è esattamente l’opposto: come sulla cima di una montagna da cui si vede meglio, lei vede che tante situazioni nelle quali ci andiamo a infilare hanno delle conseguenze nefaste. I cataclismi ambientali, spesso causati da azioni umane, le guerre azionate dalla mancanza di pace, sono solo gli sviluppi di quello che noi uomini andiamo a creare.

Lei viene a dirci: ‘Se non create una pace nei vostri cuori, voi stessi vi procurerete questo male’. E’ come trovarsi davanti a un semaforo rosso. Maria ci avvisa che con questo bisogna fermarsi e lo fa come mamma. Ma ci viene anche a dire qual è il bene che si contrappone a questo male, il bene eterno che lei sta già vivendo e he può testimoniarci. E allora perché non approfittare di questo suggerimento?”.

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