La ricerca marina e l’impatto umano sull’ambiente: “Il mare e i sensi” oltre le barriere

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Il mare al di là di ogni barriera. Mostra sensoriale al Polo Malakos di Città di Castello. La fruizione di musei ed esposizioni da parte dei disabili visivi è complessa. Ma possibile. Richiede, infatti, l’abbattimento delle barriere sensoriali-percettive. Non meno gravose di quelle architettoniche per i disabili motori.  L’esposizione Il mare e i sensi” è stata concepita anche per persone con disabilità visiva. E si articola in sei postazioni interattive. Che trattano i tropici. Il Mediterraneo. La musica. La ricerca marina. L’impatto umano sull’ambiente.

Mare per tutti

“Il mare e i sensi” o “Sensory exhibition”. Una mostra sensoriale permanente unica in Italia. E’ stata inaugurata sabato a Città di Castello. Al Polo scientifico museale “Malakos”. L’esibizione include la collezione privata di conchiglie più grande d’Europa. Con circa 600 mila esemplari catalogati. Nella mostra interattiva nessuno è escluso. Tutti ne sono fruitori. Dai piccolissimi agli adulti. Alle persone con esigenze speciali. E anche con disabilità visiva. I visitatori possono toccare, scoprire, annusare profumi. Possono risolvere enigmi e ascoltare storie. Un percorso inedito che coinvolge e travolge tutti i sensi. Mascotte della mostra, è “Acha“. Un esemplare vivo di Achatina spp, chiocciola gigante africana.

Complessità in mostra

Ci sono conchiglie da toccare. Frammenti di ecosistemi preziosi. Pezzi reali minuscoli e giganteschi. Il cui contatto fa comprendere la complessità di questi organismi e del loro nicchio. Ma non solo. In una delle postazioni si può toccare con mano il detrito abissale.  “Una sensazione unica- spiegano gli organizzatori della rassegna-. E’ come affondare le proprie mani nel fondo degli oceani. A 2.000 metri di profondità. Le scatole odorose da aprire e annusare trasportano il visitatore in isole lontane. O nelle scogliere d’Italia. Grazie a profumi di papaya, vaniglia o macchia mediterranea“. E aggiungono i promotori dell’iniziativa senza precedenti nel nostro Paese: “Per la vista oltre ai meravigliosi colori delle conchiglie, si possono ammirare foto d’autore. Di artisti come Anna Fabrizi, Michele Solca, Giulia Furfaro. Oltreché è possibile apprezzare gli scatti subacquei. E le gigantografie dei reperti in collezione“.

La voce del mare

Non mancano i disegni d’artista. Interpretazioni del mondo marino che escono dalla matita di Paolo Castelluccio. Inoltre mattonelle parlanti da premere fanno ascoltare la voce di chi il mare lo ha vissuto veramente. E ci ha passato una vita intera. Tante le storie che a questo universo sensoriale senza barriere si collegano. Attraverso codici QR e Spotify code da inquadrare con il cellulare. Per approfondire i temi trattati. Ascoltare musica. Guardare documentari. E’ disponibile, inoltre, una biblioteca di libri a tema messi a disposizione. Da sfogliare nel tappeto. Con cuscini per i bambini. O sul comodo pouf per gli adulti. E tanto altro ancora. L’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti pone da sempre le problematiche dell’autonomia.

Accessibilità

“Un tempo i ciechi scendevano in piazza per rivendicare il diritto alla pensione e all’indennità di accompagnamento- sottolinea Elena Bresciamorra- Oggi avvertono fortemente il bisogno di accedere all’arte e ai beni culturali in genere. Perché sanno che essi sono essenziali. Ai fini di una formazione integrale della persona”. I non vedenti chiedono che all’interno di ogni museo sia strutturato un percorso dedicato ai non vedenti. Lungo il quale siano collocate le opere che possono essere toccate. Con le rispettive informazioni storiche e tecniche. “Per questo a suo tempo appoggiammo l’idea di una ricerca che individuasse ed evidenziasse le condizioni di accessibilità dei siti culturali– aggiunge Bresciamorra-. In questo modo è possibile incoraggiare la riflessione e la sensibilità nei confronti della cultura dell’accessibilità. E si viene a disporre di una conoscenza panoramica ed approfondita dei siti culturali. Con soluzioni di accessibilità“.

Giacomo Galeazzi: