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In soccorso delle mamme più fragili. Disabilità e gravidanza tra ricerca e supporto

Le donne incinte con disabilità hanno un rischio molto più elevato di gravi complicazioni e morte legate alla gravidanza e al parto rispetto alle altre donne incinte

Mamme rese più fragili dalla disabilità e come tali ancora più bisognose di protezione. In gravidanza i timori crescono. Francesco prega per le donne che attendono un figlio e sono preoccupate. In pandemia il Papa esorta a pregare per “le donne che sono in attesa”. Per “le donne incinte che diventeranno mamme. E sono inquiete. Si preoccupano“. In particolare, sottolinea il Pontefice, le future mamme si pongono una domanda. “In quale mondo vivrà mio figlio?“. Jorge Mario Bergoglio prega il Signore affinché “dia loro il coraggio di portare avanti questi figli. Con la fiducia che sarà certamente un mondo diverso. Ma sempre sarà un mondo che il Signore amerà tanto”.mamme

Sos mamme

Incinte e con disabilità. Aumenta il rischio di complicanze. Uno studio rivela che crescono i casi di preeclampsia. Diabete. Infezioni. Le donne incinte con disabilità hanno un rischio molto più elevato di gravi complicazioni e morte. Legate alla gravidanza e al parto. Rispetto alle altre donne incinte. A dirlo è uno studio realizzato dai ricercatori del National Institutes of Health. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Jama Network Open”. Secondo quanto emerso, chi aveva disabilità (fisiche, sensoriali o intellettive) presentava più del doppio del rischio di preeclampsia grave. Un disturbo ipertensivo della gravidanza potenzialmente pericoloso per la vita.mamme

Interventi necessari

Inoltre le future mamme con disabilità hanno un rischio maggiore del 48% per preeclampsia lieve. Il 25% in più di rischio di diabete gestazionale, il 52% di rischio in più di placenta previa. Cioè quando la placenta copre tutta o parte della cervice.  Il 16% in più di rischio di rottura prematura delle membrane. Il 27% in più di rischio di emorragia. 11 volte in più di rischio di morte materna. Sei volte di rischio di tromboembolia. Ossia di coaguli di sangue nei polmoni. O nelle vene delle gambe. Quattro volte in più di rischio di eventi cardiovascolari. Infarti e altri disturbi del cuore e dei vasi sanguigni. E quasi tre volte in più di rischio di infezione. “Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere le ragioni di questo aumento del rischio. E per sviluppare gli interventi necessari per ridurlo”, sottolinea l’autore principale della ricerca, Jessica L. Gleason.

Oltre le limitazioni

Ma non per tutti i tipi di disabilità la gravidanza comporta un aumento del rischio. In molte regioni sono in funzione ambulatori che preparano le donne affette da malattie neuromuscolari ad affrontare la maternità. Sconfiggendo le limitazioni sociali, culturali. E un inadeguato servizio di presa in carico. E’ ormai ampiamente riconosciuto che la gravidanza non influenza il decorso della malattia nel lungo termine- osserva Ilaria Sesana-. E che la gravidanza in donne con sclerosi multipla non è una gravidanza a rischio. Ma, nonostante l’ampia evidenza scientifica, la gravidanza e il post-partum vengono ancora vissuti da molte donne come momenti che suscitano ansie e timori“. Un’esperienza a supporto della maternità per le donne con disabilità è, per esempio, quella dell’ospedale Carreggi di Firenze. Con il progetto “Rosa Point”. Finalizzato a dare una risposta alle donne paraplegiche che frequentano l’unità spinale nell’azienda ospedaliera del capoluogo toscano.

 

 

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