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Lunedì riapre la scuola. A 25 mila studenti disabili mancherà il sostegno

Intervista a Interris.it di Giuseppe Argiolas (Coordinamento italiano insegnanti di sostegno) sui ritardi dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità

Lunedì riaprono le scuole e mancano 25 mila prof di sostegno.  Interris.it ha intervistato il professor Giuseppe Argiolas (Coordinamento italiano insegnanti di sostegno) sui ritardi dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità.bambini

Sos sostegno

Alle cattedre vuote vanno aggiunti i posti in deroga, che che verranno individuati dopo l’avvio dell’anno scolastico. E in genere si tratta di numeri molto elevati. In Italia sono 250.000 gli alunni con disabilità certificati nelle scuole di ogni ordine e grado. 148.000 sono i docenti di sostegno specializzati e 25.000 i posti ancora da ricoprire tra immissioni in ruolo su sostegno e supplenze annuali da assegnare alle scuole sempre nei diversi ordini e gradi di scuola. Al nord la situazione più critica.Professor Giuseppe Argiolas (Coordinamento italiano insegnanti di sostegno), a cosa è dovuto il ritardo nell’assegnazione delle cattedre di sostegno?

“Per legge l’attribuzione delle cattedre di sostegno alle singole istituzioni scolastiche (con la relativa nomina dei docenti di sostegno specializzati e non) deve avvenire prioritariamente rispetto alle nomine su posto comune o posto disciplinare dagli uffici scolastici territorialmente competenti”.E invece?

“E invece non coincidono i tempi tra la definizione e la conclusione delle operazioni di nomina a livello provinciale e l’individuazione dei docenti da parte degli istituti d’istruzione primaria e secondaria (docenti di sostegno aventi diritto per l’attribuzione di contratti a tempo determinato). C’è poi un’ulteriore motivo di difficoltà”.Quale?

“Esistono delle attività amministrative procedurali regolate da norme vigenti che non consentono alle singole scuole di procedere autonomamente in prima battuta alle nomine dei docenti mancanti». Ad aumentare il gap tra un’attività amministrativa e l’altra intervengono i rinnovi delle graduatorie d’istituto, la mancanza di personale docente specializzato per le attività di sostegno e di altro organico amministrativo e direttivo addetto alle procedure di nomina”.A cosa sono dovuti i vuoti negli organici?

“L’organico attributo in prima battuta dagli stessi uffici non soddisfa pienamente il fabbisogno richiesto dalle singole scuole di ogni ordine e grado. Questo ritardo tra il passaggio delle competenze di nomina dagli uffici scolastici territoriali alle singole istituzioni causa ritardi nell’assegnazione dei docenti alle classi e nell’avvio ordinato dell’anno scolastico. E con l’emergenza Covid e l’attuazione delle relative linee guida l’avvio delle attività didattiche ed educative per gli allievi con disabilità potrebbe subire ulteriori ritardi. E ciò anche nell’individuazione del personale Ata carente o non adeguatamente formato per l’assistenza di base – assistenza igienico personale”.Quali provvedimenti sono necessari?

“Sarebbe utile snellire tutte le procedure che riguardano le nomine dei docenti su posti di sostegno dando piena autonomia alle singole istituzioni scolastiche. Sempre nel rispetto formale e sostanziale della normativa e delle effettive esigenze rilevate anche a livello territoriale. Per valorizzare l’integrazione scolastica occorrerebbe garantire la presenza del personale amministrativo e direttivo, del personale docente specializzato per le attività di sostegno e l’attuazione di accordi di programma e protocolli d’intesa tra gli enti locali (autonomia e comunicazione)”.Perché?

“L’esigenza è quella di rendere fattibile il percorso di specializzazione per le attività di sostegno a tutti i docenti su posto comune o disciplinare, formare tutti i dirigenti scolastici e il personale Ata sulle attività d’inclusione. L’allarme riguarda anche la mancata attuazione del piano educativo individualizzato (Pei) tra scuola, famiglia e Asl”.

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