Dalla fondazione di Cl alla beatificazione. Il cammino di don Luigi Giussani

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Don Luigi Giussani in cammino verso la beatificazione. La diocesi di Milano ha comunicato che il 9 maggio, nella Basilica di Sant’Ambrogio, l’arcivescovo Mario Delpini terrà la prima sessione pubblica della fase testimoniale per la causa di beatificazione e di canonizzazione del fondatore di Cl. In occasione delle “celebrazioni per la nascita al cielo del Servo di Dio” e della ricorrenza dei settant’anni dalla nascita del movimento, papa Francesco aveva richiamato la “fecondità del carisma che lo Spirito Santo ha donato a don Giussani”. Jorge Mario Bergoglio si è rivolto al popolo di Cl. Sottolineando “un periodo così decisivo per la vostra storia dopo la morte del fondatore“. E ha rivolto perciò “a tutti i membri del movimento un invito a seguire la strada intrapresa, sotto la guida della Chiesa, e a collaborare con disponibilità e lealtà con chi è chiamato a guidare il movimento. Solo questa obbedienza, continuamente riscoperta e alimentata, potrà assicurare tra voi una sempre più ricca esperienza di vita cristiana. E il rinnovamento della vostra presenza nel mondo, per il bene di tutta la Chiesa”. 

Fonte: Fraternità di Cl

Missione di Giussani

Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Cl, dichiara: “Tutto il movimento di Comunione e Liberazione accoglie con grandissima gioia questa notizia tanto desiderata. Si tratta di un passaggio fondamentale del processo di beatificazione del nostro caro don Giussani. Siamo profondamente grati all’arcivescovo Delpini, a monsignor Apeciti, alla postulatrice professoressa Chiara Minelli e a tutte le persone coinvolte nella causa per aver reso possibile questa felicissima decisione. E siamo naturalmente molto grati anche a papa Francesco, per l’attenzione e la stima che ha più volte espresso, anche pubblicamente, per la figura di don Giussani e per il cammino che il movimento sta facendo in questo periodo”. Aggiunge Prosperi: “Accompagneremo con affettuosa e viva partecipazione il momento di preghiera nella Basilica di Sant’Ambrogio che segnerà l’inizio di questa nuova fase. Riponendo nelle mani della Chiesa l’incontenibile desiderio che portiamo nel cuore di poter vedere presto don Giussani annoverato tra i beati e i santi del Signore“. Prosegue il presidente di Comunione e liberazione: “Il compito che ci diamo fin da ora è di intensificare le nostre preghiere per il bene della causa, per coloro che sono e saranno coinvolti in questa fase del processo. E nel chiedere con ancor maggior vigore nelle nostre intenzioni l’intercessione del Servo di Dio Luigi Giussani“.

Fonte: Arcidiocesi di Milano

In cammino

Nel febbraio 2012 la Fraternità di Comunione e Liberazione chiese che si desse inizio al processo (o inchiesta diocesana) in vista della beatificazione e canonizzazione del suo fondatore. Monsignor Luigi Giussani è nato a Desio il 15 ottobre 1922 e morto a Milano il 22 febbraio 2005 in fama di santità. L’allora arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, accolse la richiesta. E, secondo le norme emanate dalla Santa Sede, avviò la prima fase del Processo, la cosiddetta “Fase documentale”. Due teologi vennero incaricati di leggere gli scritti editi. Di stendere una Dichiarazione che attestasse l’assenza di errori riguardo alla fede e alla morale. E che illustrasse il pensiero teologico e la spiritualità del Servo di Dio, come da allora doveva essere chiamato monsignor Giussani. Allo stesso tempo venne nominata una Commissione storica, incaricata di raccogliere tutta la documentazione che permettesse di conoscerne la vita. Obiettivo di questa ricerca è quello di rendere fondate con i documenti la pertinenza e la convenienza della beatificazione del Servo di Dio. Quale modello convincente di vita cristiana e, in questo caso, sacerdotale.

Foto © Flavio Lo Scalzo per Reuters

Fase avanzata

Essendo ormai in fase avanzata questa fase di ricerca documentale, l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha deciso di dare inizio alla seconda fase dell’Inchiesta canonica, detta Fase testimoniale. “Essa – spiega monsignor Ennio Apeciti, responsabile del Servizio diocesano per le Cause dei Santi – ha un volto per certi versi più ‘processuale’. La Commissione (o Tribunale) nominata dall’arcivescovo interrogherà alcune decine di persone. Che con la loro conoscenza del Servo di Dio ne illustrino la vita, il pensiero, la spiritualità, la fama di santità. Ed esprimano il loro pensiero sull’opportunità della beatificazione e canonizzazione. Il fine di questa seconda fase è quello da una parte di confrontare quanto conosciuto attraverso i documenti raccolti nella Fase documentale. Dall’altra di ascoltare la voce del Popolo di Dio, o almeno di una sua rappresentanza significativa”. Terminata la Fase testimoniale, quanto raccolto sarà inviato al Dicastero delle Cause dei Santi in Vaticano. Ove verrà verificato il lavoro fatto nella diocesi di Milano e seguiranno le altre fasi previste dalle norme. Fino ad arrivare alla eventuale decisione del Santo Padre di dichiarare Venerabile il Servo di Dio.

Foto di Gabriella Clare Marino su Unsplash

Miracolo

“L’esame attento di un miracolo concesso da Dio per intercessione del Servo di Dio – continua monsignor Apeciti -, permetterà al Pontefice di dichiarare Beato monsignor Luigi Giussani e un altro miracolo, successivo alla beatificazione, di proclamarlo Santo per la Chiesa”. La scelta della data del 9 maggio e del luogo, la Basilica di Sant’Ambrogio, per lo svolgimento della Prima Sessione pubblica della Fase testimoniale, è stata fatta dall’arcivescovo per motivi legati alla figura stessa di don Giussani: “La solennità dell’Ascensione, che ricorre appunto il 9 maggio – spiega ancora monsignor Apeciti – era particolarmente cara al sacerdote e la Basilica Santambrosiana è sembrata la più adatta a esprimere il legame di un sacerdote ambrosiano con il suo ‘massimo patrono‘. Infine, la vicinanza della Basilica all’Università Cattolica del Sacro Cuore vuole fare memoria del luogo nel quale per molti anni il Servo di Dio formò generazioni di giovani, comunicando loro il suo appassionato amore per la Chiesa“.

Giacomo Galeazzi: