Della Longa (Coop “Convoi”): “Costruire una opportunità lavorativa per le persone con autismo”

© “In Frigo Veritas”

Il lavoro, come ricorda l’articolo uno della Costituzione italiana, costituisce la base fondante della nostra società. Purtroppo non tutti però, come ad esempio le persone con disabilità o fragilità, riescono a trovarlo o godono delle condizioni ideali per poterlo svolgere al massimo delle proprie potenzialità. Alla luce di ciò, per favorire l’inclusione e le pari opportunità di tutti, è fondamentale che, i luoghi di lavoro, valorizzino le attitudini di ognuno, creando un contesto accogliente e aperto alle fragilità a 360 gradi.

L’esperienza di “In Frigo Veritas”

In Toscana, precisamente in provincia di Firenze, grazie al progetto “In Frigo Veritas”, ideato dalla cooperativa “Convoi” e della cooperativa “Allenamente”, in sinergia con alcune realtà istituzionali del territorio, si sta realizzando l’obiettivo di supportare le persone con autismo nell’obiettivo di diventare autonomi professionalmente. Interris.it, in merito a questa esperienza, ha intervistato Maurizio Rossi, presidente cooperativa “Convoi”, Niccolò Della Longa, responsabile per i progetti di inclusione della medesima.

L’intervista

Come nasce e che obiettivi ha il progetto “In Frigo Veritas”?

“Questo progetto nasce con l’idea di fornire opportunità di avvicinamento e inserimento nel mondo del lavoro per le persone con disturbo dello spettro autistico. Premetto che siamo una cooperativa sociale e, una parte del nostro lavoro, riguarda l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e abbiamo alcune attività produttive. In particolare, disponiamo di una lavanderia industriale, un centro stampa digitale, un marchio che fa complementi d’arredo con un negozio nonché lavorazioni per conto terzi. Quindi, una realtà che sta sul mercato facendo inserimenti lavorativi. Ci erano arrivati sollecitazioni da parte del territorio e da parte della cooperativa sociale “Allenamente” che lavora con persone autistiche, la quale ci chiedeva di individuare dei percorsi lavorativi che si potessero rivolgere alle persone con autismo. Pertanto, abbiamo assistito, alla lavorazione di una calamita da frigorifero e abbiamo visto che, sia per la tipologia dei macchinari utilizzati che per le attività svolte, si prestava bene all’inserimento lavorativo di persone con autismo. Partendo da ciò, abbiamo iniziato a definire un piano di impresa, la quale prevedeva inizialmente la produzione di calamite da frigorifero e spille, mentre in questa fase produciamo anche tazze e borracce. Ad oggi, siamo presenti sia nel sistema clienti privato che nell’ambito museale nonché nell’ambito delle aziende, creando una serie di partnership. Oggi, a un anno di distanza, abbiamo tre sedi, una a Sesto Fiorentino, una a Firenze e un’altra a Castagneto Carducci. Tali attività prevedono un laboratorio di avviamento e una attività produttiva vera e propria.”

Come si sta sviluppando il progetto?

“Ad oggi purtroppo, le statistiche nazionali, vedono una percentuale bassissima di inclusione lavorativa per le persone con disturbo dello spettro autistico quindi, la nostra volontà, è stata quella di poter creare un contesto lavorativo affidabile, con l’idea che dovesse essere l’ambiente a adattarsi alle esigenze della persona e non viceversa. Abbiamo pertanto strutturato i nostri laboratori ponendo grande attenzione ad ogni dettaglio in termini di spazi, mobili e illuminazione, con l’obiettivo di rendere il più fruibile e accessibile possibile l’ambiente lavorativo. Tutto ciò è stato co-progettato con i servizi del territorio e sono state coinvolte le diverse istituzioni deputate. Ciò è dedicato alle giovani persone adulte, come avvicinamento osservato alla dimensione lavoro, coinvolgendo sia le famiglie e i servizi. Le persone coinvolte sono cinque, con la presenza di due facilitatori, un educatore e uno psicologo che si muovono all’interno dell’attività produttiva. Un ulteriore segmento è destinato a cinque ragazzi che frequentano gli ultimi due anni delle scuole superiori, per curare, insieme alle scuole e alle famiglie, il progetto di vita in uscita nonché accompagnare il passaggio dall’area minori all’area adulti e dare continuità al progetto con il collocamento mirato. L’idea è quella di creare una filiera che, fin dalla scuola, possa portare una persona con autismo, alla costruzione di una opportunità lavorativa in diverse mansioni.”

Quali sono i vostri auspici per il futuro rispetto allo sviluppo di questo progetto?

“Il progetto ha l’intento di attuare percorsi di avvicinamento al mondo del lavoro e creare posti di lavoro. Quindi, partendo dal presupposto che, produciamo calamite da frigorifero e in ogni casa ce n’è uno e si presta bene al servizio turistico, la nostra idea e di diffondere questo marchio anche nei territori in cui non siamo presenti e sviluppare l’iniziativa, al fine di poter creare opportunità e ampliare il messaggio culturale che il progetto porta con sé.”

Christian Cabello: