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L’insidia pericolosa della depressione

Modificare repentinamente il proprio stile di vita o anche affrontare problematiche personali può provocare sconforto. Ma l'impegno comune può venire in aiuto

Ci scrive una attempata signora per chiederci consigli poiché il marito, settantenne, ha comportamenti brillanti in presenza di amici che ospitano volentieri ed in ogni occasione di gruppo. Ma, appena gli amici se ne vanno e si ritorna alla normale vita quotidiana, il marito si richiude in se stesso e all’allegria condivisa subentra la noia. Ci scrive anche che non hanno problemi economici in quanto entrambi pensionati, proprietari della casa in cui vivono e con un figlio ancora studente. Ci scrive ancora che fino a qualche anno addietro la situazione era assolutamente normale e che tutto sommato lo è anche adesso a meno di questa sopraggiunta condizione del marito che la angustia.

Da una vita… all’altra

Effettivamente dallo scritto sembrerebbe che si sia insidiata la depressione e di questo la nostra lettrice dovrà parlarne con un medico o con uno psicologo, stante la natura scientifica del disturbo, peraltro alquanto diffuso, almeno nelle sue linee generiche, specialmente nei primi anni di pensionamento stante il cambio di ritmo quotidiano e la perdita dei riferimenti relazionali che hanno accompagnato l’intera vita lavorativa: il passare da una vita attiva e produttiva scandita da impegni e responsabilità, da orari e relazioni, spesso anche incalzanti ed intense, talvolta anche al limite dello stress, ad un clima di sostanziale rilassatezza e quiete, privo di ritmi operativi e di sostanziali responsabilità, indubbiamente può determinare uno stato di abulia e di carenza di interessi laddove non sia accompagnato dalla individuazione di impegni sostitutivi idonei non solo ad impiegare il tempo ma anche a dare un significato ed una valenza al proprio operato.

La ricerca di spazi

Ed infatti, sovente la migliore risposta ad un tale problema – ripetiamo, ove non vi sia un disturbo tale da determinare una risposta scientifica di competenza medica o psicologica – è quella di trovare spazi per i propri interessi che possono muoversi dagli approfondimenti culturali attraverso letture, studi, viaggi, gite e visite di mostre piuttosto che di musei o di luoghi, magari lasciati nell’alveo dei desideri per assenza di tempo, che oggi invece esubera, alle frequentazioni di circoli e di consessi, di amici e di conoscenti, molto utili per distrarsi ed impiegare il tempo senza particolari sforzi.

L’impegno del volontario

Ma una menzione a parte meritano tutte le attività di volontariato a qualunque livello svolte, giacché all’impegno personale fattivo e produttivo si aggiunge anche il servizio sociale, utile e spesso addirittura necessario per chi ne fruisce, che costituisce uno dei cardini della vita sociale: a prescindere, doverosamente, dalla motivazione per la quale ciascuno possa sentirsi spinto a prestare la propria opera gratuitamente in favore di altri (dalla generosità, alla solidarietà, alle convinzioni religiose, alle ragioni derivanti dalle esperienze personali, al desiderio di essere utile piuttosto che di riscattare proprie mancanze) il volontariato è da sempre una forma di sostegno del prossimo che ha una matrice comune: fare gratuitamente ed in maniera sistemica ed organizzata qualcosa in favore di altri.

Non solo benefattori

Esso si pone un gradino sopra la beneficenza, che è un atto munifico singolo ancorché reiterato e che riguarda il dare, in cui l’atto compiuto dal benefattore è di donare qualcosa, giacché nel fare volontariamente l’impegno del benefattore comporta anche un’attività operativa che spesso non si traduce in un bene concreto ma in una opera attiva fruibile da altri: si può pensare all’assistenza agli anziani o ai malati, alle visite ai meno fortunati, ai servizi di accompagnamento, alle lezioni gratuite, alla sorveglianza, all’assistenza per protezione civile, come agli interventi in caso di calamità e a tante, tantissime attività che sono indispensabili a numerose categorie di persone e che non possono essere altrimenti svolte in mancanza di uno spirito di solidarietà attiva e sincera.

Non possiamo permetterci di proporre questa terapia per curare la depressione ma certamente un impegno sociale attivo e costante, sincero e volontario costituisce un rimedio sano ed efficace contro la noia che a noi sembra l’anticamera se non della depressione almeno dei comportamenti svogliati e abulici.

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