Nei giorni scorsi è stato presentato il rapporto annuale stilato da Reporter Senza Frontiere per quanto concerne la libertà di stampa nei diversi paesi del mondo ed il conseguente impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto sulla stessa.
Il rapporto
Tanto premesso, questo rapporto studia ogni anno la situazione della libertà di stampa in 180 paesi del mondo e quest’anno evidenza che vi sono forti ostacoli nell’esercizio della libertà di stampa in 59 paesi ed in altri 73 si sono verificati impedimenti di vario genere.
In particolare, codesto studio evidenza che – in alcuni Paesi, quali ad esempio Venezuela, El Salvador e Brasile – la pandemia in atto è stata utilizzata come un potente mezzo di censura ed in correlazione a ciò la stessa si è rivelata un pretesto per accusare i giornalisti di fare disinformazione.
Come si posiziona l’Italia
In questa classifica l’Italia si posiziona al 41 posto come lo scorso anno, evidenziando una situazione ove è necessaria una maggior tutela del diritto di cronaca ed oltre a ciò vi sono anche giornalisti minacciati dalla criminalità organizzata ed alcuni dei quali sotto scorta.
La mancata tutela della libertà in alcuni Paesi
Successivamente, esaminando la situazione dei vari paesi descritta in questo importante Rapporto, agli ultimi posti per la mancata tutela della libertà di stampa emergono la Russia con 6 paesi nelle ultime 20 posizioni, il 150 posto della Russia, il 170 dell’Arabia Saudita ed il 173 della Siria.
In ultima istanza, alla luce dell’encomiabile opera svolta dai giornalisti in ossequio ai principi di verità e libera informazione, è fondamentale che le istituzioni preposte propendano ogni sforzo possibile al fine di tutelare gli stessi in ossequio al fulgido pensiero di Walter Lippmann che scrisse: “Non può esserci legge più alta nel giornalismo che raccontare la verità e svergognare il diavolo“.