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Le buone ragioni per rimanere in casa nonostante la Fase 2

Il dopo-lockdown deve essere condotto con pazienza e risolutezza, consapevoli che commettere errori potrebbe costare caro. Un concetto da ribadire anche (e soprattutto) ai giovani, ora più che mai

C’era una volta la fase 2. Cioè il piano di riaperture graduali con il quale il governo Conte ha concesso alcune cose per far ripartire l’economia dopo il lockdown, cioè la chiusura totale per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. La citazione testuale si può trovare sul sito ufficiale del Governo Italiano, dove si afferma che si può uscire dal proprio domicilio solo per andare al lavoro, per motivi di salute, per necessità (includendo in tale ipotesi quella della visita ai congiunti, ovvero parenti stretti e persone legate da un affetto stabile), o per svolgere attività sportiva o motoria all’aperto. Pertanto, le passeggiate sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato e non è possibile farle con un proprio amico solo per il gusto di farlo.

Insomma se non c’è un motivo di salute, di lavoro o necessità, se non si fa sport o non si va a trovare nonni o al massimo fidanzati all’interno della stessa regione, non si deve uscire di casa e questo a tutela non solo della salute di noi stessi in prima persona ma di tutti coloro che ci stanno accanto. Eppure sto vedendo in questi giorni, attraverso i social, che la disinformazione tra i ragazzi della mia età regna incontrastata. Ciò mi ha spinto a scrivere questo articolo per spiegare a tutti i ragazzi della mia età che non è ancora tempo di movida. 

A pochi giorni dall’inizio della fase 2 sono apparsi sui social video e foto di una Milano, più precisamente ai Navigli, piena di gente di tutte le età senza mascherine, dai gruppetti di ragazzi adolescenti ai signori più anziani. Questa vicenda non è passata inosservata, tanto meno allo stesso sindaco di Milano, Beppe Sala, il quale ha affermato che se non ci sarà un cambiamento e un atteggiamento più responsabile da parte dei cittadini sarà disposto a chiudere tutto. Sono assolutamente d’accordo con la severità e la rigidità delle parole del sindaco poiché basta poco a far in modo che la situazione in Italia possa rapidamente e drammaticamente peggiorare. La fase 2 non vuol dire “liberi tutti”. E non è giusto scavalcare le regole in nome di una irresistibile nostalgia di una birra con gli amici, per giunta senza mascherine! E Milano non è stato certo un caso isolato, accade in tutte le città del Nord e del Sud che ci siano persone, giovani, che proprio non riescono a rispettare le regole, a sacrificarsi per aiutare il prossimo.

Era già successo anche nella fase 1 che vi fossero episodi di gente riottosa a rispettare le regole, al punto di spingere molti sindaci a dure reprimende nei confronti dei cittadini o a far dire al governatore della Campania, De Luca: “Feste di laurea? Vi mando i carabinieri con il lanciafiamme!”. Dopo due mesi di quarantena stretta – proprio perché siamo stati bravi e ci siamo riusciti – rispettare le regole diventa adesso ancora più indispensabile. Se infatti ognuno di noi decidesse di uscire per conto proprio fregandosene delle leggi che ci sono state imposte dal Governo, significherebbe sprecare tutti questi mesi di sacrificio. Vorrei fare un appello a tutti i ragazzi della mia età: non stiamo andando a scuola e forse ci ritorneremo il prossimo autunno con regole e accorgimenti messi in campo per aiutarci, per tutelarci. Non basta la logica per farci capire che a maggior ragione dobbiamo fare a meno delle uscite, degli abbracci, delle pizze in compagnia? Cosa c’e’ di così importante e trasgressivo in un comportamento che può danneggiare gravemente noi stessi, i nostri genitori, i nostri nonni? Essere giovani non significa essere irresponsabili. E’ quello che cerco di dire tutti i giorni a me stessa, nonostante la voglia di vedere i miei amici sia alta, mi tutelo e tutelo la salute delle persone che amo e che mi stanno accanto. Permettetemi, in questo momento difficile per tutti, di dirlo ad alta voce anche a voi.

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