Mi chiamo Luca Gagliardini, ho 9 anni e frequento la terza elementare. Vorrei raccontare un’ingiustizia che per me è molto grave e che mi fa molto dispiacere. Da quando facevo la prima elementare, mia nonna mi viene a prendere ogni pomeriggio all’uscita dalla classe e mi accompagna in un giardinetto pubblico vicino alla scuola per giocare con i miei amichetti.
Il rischio
Da settembre nel parco, i giochi per noi bambini sono stati chiusi a chiave perché i ragazzi più grandi hanno rovinato alcuni scivoli e altalene. Mia nonna Mirella per farmi giocare fa il sacrificio di accompagnarmi in un altro parco giochi che sta dentro una pineta e che è più lontano dell’altro. Adesso però anche lì noi bambini non possiamo andare più perché è diventato pericoloso perché ci sono le siringhe per terra e così quando esco da scuola devo tornare subito a casa. I miei genitori si preoccupano e io devo stare a casa.
La tristezza
Dopo aver fatto i compiti mi metto a vedere la televisione. Nel cortile del palazzo dove abito noi bambini non possiamo giocare a pallone perché ci sgridano. Anche quando c’è bel tempo devo stare dentro casa ed è molto triste per me. Per questo ho chiesto ai miei genitori di iscrivermi in piscina ma mi hanno detto che in questo momento hanno molte spese e non possono.