La “via crucis” dei femminicidi. 26 vittime nel 2024

Il "cambio di mentalità necessario" secondo la scrittrice, antropologa e attivista argentina Rita Laura Segato

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Foto di Anemone123 da Pixabay

Stop ai femminicidi. La scrittrice, antropologa e attivista argentina Rita Laura Segato è punto di riferimento di Ni Una Menos. Ogni femminicidio, secondo la studiosa, è un messaggio di conferma che “qualcosa di molto importante” per l’ordine attuale del mondo poggia sulla subordinazione delle donne, sulla loro esclusione e riduzione a vittime. La ricercatrice sociale, già premio Latinoamericano y Caribeño de Ciencias Sociales-CLACSO, ha ultimato il suo volume “Contro-pedagogie della crudeltà”, primo della collana Transfemminismi del DIN in Gender Studies, diretto da Francesca R. Recchia Luciani per le edizioni Manifestolibri-FactoryA. L’ora è ora disponibile nella traduzione italiana di Valeria Stabile. Partendo da quelle comunità del continente latinoamericano che avevano e hanno “progetti diversi” quanto ai rapporti di genere, ancora oggi esposte alla conquista coloniale, l’antropologa argentina Rita Laura Segato si distacca nettamente dalle letture eurocentriche che confinano la violenza di genere nella sfera del privato. Accettando la sfida interpretativa posta dalla cruenta scia di crimini contro le donne. Una sfida pienamente pubblica e politica che ha dato a questo volume una risonanza globale. La posta in gioco è una cessazione della violenza che passa per una profonda trasformazione delle mentalità e per l’accettazione di un mondo “al plurale”. Ritenuto un saggio dal valore fondativo per i movimenti femministi intersezionali, è un libro sugli atti e le pratiche che programmano i soggetti a trasformare ciò che è vivo in cose. Un processo guidato esclusivamente dalla convenienza, compreso lo sfruttamento sessuale come atto di consumo caratterizzante ogni ambito sociale di questa fase del capitalismo. In questa ottica i soggetti più a rischio sono le donne con le loro precarietà e diversità, le disabili e le persone migranti. Disuguaglianze, discriminazioni e violenza di genere sono infatti fattori sociali strettamente correlati, perché accomunati dalla medesima ideologia capitalistica che riduce tutto a possesso, anche le relazioni interpersonali. L’indicazione di Rita Laura Segato è lavorare sul riconoscimento delle differenze e sul rispetto dell’alterità. Secondo la professoressa Francesca R. Recchia Luciani, direttrice della collana, “è l’occasione per rilanciare gli studi di genere in Italia attraverso ampie contaminazioni tra saperi e forme di militanza”.

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Credit: CARLO CARINO BY AI MID

Sos femminicidi

Sono 26 le donne vittime di femminicidio dall’inizio del 2024, in Italia, uccise da compagni, mariti ed ex. La prima è stata Rosa D’Ascenzo, uccisa a Capodanno, l’ultima Manuela Petrangeli, la 50enne uccisa a colpi di fucile dall’ex compagno a Roma. Al drammatico elenco si aggiunge Francesca Deidda, sparita da maggio nel Cagliaritano, il cui marito è stato arrestato oggi con l’accusa di femminicidio e occultamento di cadavere. L’uomo, Igor Sollai – autotasportatore 43enne di San Sperate – si trova in carcere a Uta. Secondo gli ultimi dati disponibili del Dipartimento della Pubblica sicurezza-Direzione centrale della Polizia criminale sugli omicidi volontari e violenza di genere, relativamente al periodo 1 gennaio-30 giungo 2024, sono stati registrati 141 omicidi, con 49 vittime donne, di cui 44 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 24 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Per l’omicidio di una donna nel Pistoiese, dello scorso 11 giugno, si sta ancora cercando il marito. Possibile femminicidio anche quello di Vincenza Saracino, trovata sgozzata ieri in un casolare a Preganziol, in provincia di Treviso. Di seguito alcuni nomi e le storie delle donne uccise. Il 1 gennaio 2024 Rosa D’Ascenzo, 70 anni, viene portata in ospedale a Civita Castellana (Viterbo) dal marito. Ai medici, che non hanno potuto far altro che constatarne il decesso, l’uomo ha parlato di una caduta nella loro casa a Sant’Oreste (Roma). L’ospedale ha però allertato i carabinieri che hanno condotto l’uomo in caserma, con l’ipotesi di femminicidio. L’uomo è stato poi arrestato: avrebbe colpito a morte la donna utilizzando un utensile preso dalla cucina, forse una padella, simulandone poi la morte accidentale.

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Escalation-femminicidi

Il 5 gennaio 2024 due donne vengono trovate morte nella notte in due abitazioni diverse a Naro, in provincia di Agrigento, il corpo di una delle due vittime è carbonizzato. Entrambe sono di nazionalità romena ma vivono nel paese dell’agrigentino da anni. I loro nomi sono Maria Russ, 54 anni, e Delia Zarniscu, di 58 anni. Maria è stata bruciata dal suo omicida dopo essere stata picchiata. Mentre Delia, probabilmente uccisa per prima, è stata massacrata con colpi alla testa. Per il duplice omicidio è stato arrestato il connazionale Omar Edgar Nedelkov, che avrebbe agito per il rifiuto ricevuto a delle avances sessuali. L’11 gennaio 2024 la 38enne Ester Palmieri, madre di 3 bambini, viene uccisa dal marito che poi si è tolto la vita, impiccandosi in Valfloriana, in Trentino. I figli, di età compresa tra i 5 i 9 anni, sono stati affidati allo zio. L’uomo, Igor Moser, boscaiolo di 46 anni, ha aspettato che i tre figli andassero all’asilo e a scuola e poi ha ucciso con una coltellata alla gola la compagna da cui si stava separando. Poi è andato in un casolare di sua proprietà a Castello di Fiemme e si è suicidato. l’11 gennaio è morta dopo quasi due giorni di agonia all’ospedale Molinette di Torino Elisa Scavone, la donna di 65 anni accoltellata dal marito mercoledì 10 gennaio nell’appartamento della coppia di via Galluppi, a Torino. La donna era arrivata già in fin di vita per le decine di ferite inferte dal coniuge, Lorenzo Sofia, un ex gommista di 70 anni. Vano il tentativo dei medici di salvarle la vita, anche con un intervento chirurgico d’urgenza: la 65enne si è spenta nel reparto di rianimazione. Il 70enne è stato invece arrestato dopo l’aggressione dagli agenti di polizia intervenuti su segnalazione dei vicini.

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Foto di Tumisu da Pixabay

Percorsi mancati

Il 22 gennaio 2024 Annalisa Rizzo, 43 anni, viene ritrovata senza vita nella sua casa in via Donizetti ad Agropoli, comune del Cilento. A ucciderla il marito, Vincenzo Carcinelli, 63 anni, che dopo averla accoltellata a morte si è suicidato. I due lasciano una figlia di 13 anni che al momento del delitto era in casa, ma non ha assistito al femminicidio della madre né al suicidio del padre perché stava dormendo. I due avevano da poco avviato un percorso di separazione. L’8 febbraio 2024 Eva Kaminsha, 45 anni, viene accoltellata alla gola dal marito Raffaele Pinto, 54 anni, che poi si è suicidato, forse avvelenandosi. L’uomo, ex guardia guardia giurata, si era barricato nella sua abitazione in via Raffaele Testa, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, a Napoli, dopo aver esploso numerosi colpi di arma da fuoco dal balcone. La coppia aveva 3 figli, di cui due minorenni, che non erano in casa al momento dei fatti. 10-11 febbraio 2024: un film dell’orrore quello della morte di Antonella Salamone, uccisa dal marito Giovanni Barreca, insieme ai figli Kevin di 16 anni ed Emanuel di 5 anni ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo. L’uomo ha chiamato il 112 facendosi trovare a Casteldaccia, a pochi chilometri dal luogo della strage. La terza figlia, 17 anni, ha assistito al delitto e forse avrebbe partecipato alle torture che hanno portato alla morte della donna. “Dentro mia moglie e i miei due figli si nascondeva il demonio, per questo li ho uccisi, era l’unica cosa da fare”, ha detto l’uomo appena bloccato dai carabinieri. 13 febbraio 2024 Nicoletta Zomparelli e Renée Amato sono madre e figlia, rispettivamente di 46 e 19 anni. Vengono ammazzate da Christian Sodano, maresciallo della Guardia di Finanza, ex compagno di Desyrée Amato, figlia e sorella delle vittime. Il finanziere aveva raggiunto la ex a casa quando ormai i due si erano già lasciati. Durante un litigio, lui ha estratto l’arma di ordinanza.

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Foto di Ulrike Mai da Pixabay

Vittime indifese

La madre e la sorella muoiono sotto i colpi di pistola, nel tentativo di difendere la 22enne. 26 febbraio 2024: si chiamava Maria Ferreira 52enne ed era di origine sudamericana. E’ stata uccisa a 52 anni dall’ex marito Vittorio Pescaglini, 57 anni, a Fornaci di Barga, una frazione del comune di Barga in provincia di Lucca. L’omicidio è avvenuto 24 ore prima dell’udienza di separazione. L’uomo l’ha accoltellata. 16 marzo 2024: tragedia a Taurisano, in provincia di Lecce, dove una donna di 53 anni – Aneta Katarzyna Danelczyk – è stata uccisa a coltellate dal marito nel corso di una lite. Il femminicidio è avvenuto nell’abitazione della coppia. Ferita una vicina di casa intervenuta in difesa della 53enne. 17 marzo 2024: un cittadino cinese di 36 anni, durante una lite con la moglie avvenuta in un’abitazione di via Livilla nel quartiere Tuscolano, ha accoltellato a morte la moglie, Li Xuemei. La donna, 37enne connazionale del marito è morta poco dopo. Il 36enne dopo l’omicidio è fuggito ma è stato rintracciato e fermato in via dei Consoli dagli agenti. 28 marzo 2024. Una donna di 49 anni, Joy Omoragbon, è stata uccisa a coltellate dal convivente intorno alle 14.30 all’interno della loro abitazione in via Donizetti a Cologno al Serio, in provincia di Bergamo. Entrambi sono di nazionalità nigeriana e sembra fossero soli al momento dell’omicidio. L’uomo, un 43enne, è stato poco dopo arrestato dai carabinieri di Treviglio. Due giorni prima di uccidere la convivente si era recato in un centro Psico-sociale (Cps) della zona. Nel 2013 l’indagato si era reso già responsabile di lesioni aggravate nei confronti della donna e nella circostanza l’aveva anche minacciata con un coltello.

Foto concessa dal Monastero S. Rita illuminato di rosso contro i femminicidi

Senza pietà

2 aprile 2024: Shuai Li, 45 anni, di origini cinesi, viene trovata senza vita nella sua abitazione a Lonato del Garda, in provincia di Brescia, dove viveva con il compagno, Christian Catalano, 49 anni. La donna è morta dissanguata con tagli ai polsi. In casa i carabinieri trovano anche il cadavere dell’uomo. L’ipotesi più accreditata è che si sia trattato di omicidio-suicidio. 4 aprile: Cristiane Angelina Soares De Souza, 46 anni, è stata trovata morta sul marciapiede in via Marino Fasan, a Ostia, davanti all’edificio nel quale abitava. La donna conviveva in quella abitazione con il compagno, Dorin Nemtelea, 41 anni, originario della Moldavia. Nei giorni successivi, l’uomo viene arrestato con l’accusa di omicidio volontario. 5 aprile 2024: Auriane Nathalie Laisne, 22 anni, viene ritrovata senza vita all’interno di una ex cappella nei boschi di La Salle, ad Aosta. La giovane aveva ferite da taglio all’addome e al collo e l’autopsia disposta dalla procura di Aosta ha stabilito che la morte è avvenuta per dissanguamento. Per la sua morte, le forze dell’ordine arrestano Teima Sohaib, 21 anni. Il giovane era scappato in Francia dove è stato rintracciato e arrestato. Il 21enne era destinatario di una misura di divieto di avvicinamento alla vittima emesso dall’autorità giudiziaria francese. 16 maggio 2024: Sofia Stefani, 33 anni, muore colpita da un proiettile esploso dalla pistola d’ordinanza di Giampiero Gualandi, 63 anni. Entrambi sono vigili del comando della polizia locale di Anzola dell’Emilia. Alla base del delitto, il movente passionale: in passato i due avevano avuto una relazione che la 33enne aveva deciso di interrompere. Il femminicidio è avvenuto all’interno della sede del Comando della polizia locale in Piazza Giovanni XXIII.

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Foto di Alexa da Pixabay

Famiglie distrutte

20 maggio 2024: Saida Hammouda, 47 anni, è morta accoltellata dal marito, Hichem Ben Fattoum, 50 anni, nella loro abitazione a Riccò Del Golfo, in provincia di La Spezia. Ad allertare i carabinieri la dirigente della scuola di uno dei due figli della coppia, preoccupata perché la 47enne non era andata a prendere il bambino a scuola. Al loro arrivo i carabinieri hanno trovato i corpi di marito e moglie. Lui, infatti, dopo averla ammazzata, si è suicidato. 30 maggio 2024: Giada Zanola, 34 anni, vola giù da un cavalcavia della A4 sul nodo di Padova, nel territorio di Vigonza. Una caduta di circa 15 metri prima di finire sulla carreggiata ed essere travolta da un camion. Quello che all’inizio appare come un suicidio, si rivela un omicidio: a spingerla giù dal ponte il compagno, Andrea Favero, 39 anni, arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato. 10 giugno: una 40enne italiana di origini russe – Anna Sviridenko – è stata uccisa dal marito che poi si è presentato davanti alla caserma dei carabinieri di Modena con il cadavere nel furgone. La donna, medico, sarebbe stata strangolata con una cintura, la testa era coperta da un sacchetto di plastica. A febbraio la vittima aveva presentato un’istanza al tribunale di Innsbruck, per ottenere l’affidamento esclusivo dei due figli. 11 giugno 2024: un donna di 39 anni, Giusy Levacovich, è stata trovata morta in un campo nomadi del Pistoiese, a Buggiano. Il corpo della donna era appeso a un cappio. Si indaga per femminicidio. Il marito della donna non è stato trovato nel campo nomadi e i carabinieri lo stanno cercando.

Ruth
Foto di Nadine Shaabana su Unsplash

Femminicidi in Italia

20-21 giugno 2024: Ignazia Tumatis, 59 anni, è stata uccisa nella notte a coltellate al culmine di una lite in casa dal marito Luciano Ellies, 77 anni, che dopo il delitto ha avvisato le figlie. È successo nel quartiere popolare di San Michele a Cagliari. I poliziotti della squadra mobile della questura di Cagliari lo hanno bloccato in casa, in stato di choc, aveva ancora i vestiti sporchi di sangue. I medici del 118 hanno tentato di rianimare la donna, ma non c’è stato nulla da fare. 21 giugno 2024: un 80enne ha ucciso la moglie di 72 anni – Serenella Mugnai – sparandole con una pistola. Il femminicidio si è consumato nella notte ad Arezzo, nella casa della coppia, in viale Giotto. L’uomo, secondo quanto si apprende, subito dopo il delitto ha allertato i vicini che a loro volta hanno chiamato il 118, ma all’arrivo dei soccorsi la donna era già morta. L’uomo è stato arrestato dalla polizia di Stato. 30 giugno 2024: femminicidio a Potenza, dove un uomo di 81 anni ha ucciso la moglie 73enne – Rosetta Romano – soffocandola. Il femminicidio sarebbe avvenuto al termine di un violento litigio nella loro casa a Maschito, in provincia di Potenza. La donna sarebbe stata soffocata dal marito al culmine di una violenta lite. 4 luglio 2024: si chiamava Manuela Petrangeli la 50enne uccisa per strada a Roma. Secondo una prima ricostruzione, la donna, che era fisioterapista presso la casa di cura Villa Sandra, stava uscendo dal lavoro insieme a una collega per andare alla sua auto, parcheggiata fuori dalla clinica. L’ex compagno si sarebbe avvicinato a bordo di una Smart grigia per poi esplodere i colpi da un fucile. La collega che era con lei è rimasta ferita. “Adesso mamma ti viene a prendere amore mio”, le ultime parole dette da Manuela Petrangeli. Subito dopo il colpo di fucile al torace, la vittima ha chiesto alla collega che era con lei: “Aiutatemi, Cristina aiutami”, e si è accasciata esanime.