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La lezione della senatrice Liliana Segre alla generazione Covid. Intervista di Interris.it alla giurista Lugato

Interris.it ha intervistato la professoressa Monica Lugato, ordinario di Diritto internazionale all’Università Lumsa. E' l'accademica che ha predisposto la "Laudatio" per il conferimento della laurea honoris causa a Liliana Segre

Inaugurando l’anno accademico l’università Lumsa ha conferito alla senatrice Liliana Segre la laurea magistrale “honoris causa” in Relazioni internazionali. Un riconoscimento attribuito dall’ateneo per i suoi meriti culturali e per l’impegno profuso nella testimonianza e nella difesa dei diritti umani. Sul valore della testimonianza della senatrice Segre, Interris.it ha intervistato la professoressa Monica Lugato, ordinario di Diritto internazionale all’Università Lumsa. E’ l’accademica che ha predisposto la “Laudatio“.Segre

Segre, la memoria necessaria

L’opera compiuta da Liliana Segre, spiega Lugato, si sostanzia nell’impegno civile profuso nella “testimonianza sui e per i diritti umani“. In decenni di incontri, conferenze, iniziative civili sul genocidio degli ebrei. E nel contributo ad alcuni volumi di memorialistica che ricostruiscono l’esperienza di deportata ad Auschwitz. E da ultimo, nel suo lavoro come senatrice a vita. In una veste istituzionale nella quale prosegue con coerenza il medesimo impegno. Con le interrogazioni di cui si è fatta promotrice. Con le iniziative assunte, come la proposta di istituzione della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Come l’appello per la reintroduzione della traccia di storia nell’esame di maturità. SegreProfessoressa Monica Lugato, il Papa ha proposto un patto tra le generazioni. Il conferimento della laurea honoris causa alla senatrice Liliana Segre è anche un messaggio ai giovani?

“Certamente lo è. Come ho detto nella ‘laudatio’ che ho pronunciato, è un messaggio che la nostra università (che ha a cuore la formazione integrale della persona) rivolge ai suoi studenti. Con l’obiettivo che oltre che persone istruite, siano anche persone ricche in umanità. E che concorrano responsabilmente alla difesa della comunità umana e siano operatori e operatrici di pace positiva”.SegreCon quale obiettivo?

“È un messaggio sul primato dei diritti umani. Non di una mera retorica sui diritti umani. Ma di una effettiva personale e collettiva adesione ai valori che essi tutelano. Valori comuni e imprescindibili della convivenza. Per i quali occorre impegnarsi individualmente e collettivamente. Ed è un messaggio sull’importanza dello studio, dell’approfondimento, in ogni ambito e rispetto ad ogni questione. Perché senza non si hanno gli strumenti per sviluppare un pensiero che sia informato, consapevole e autonomo. E si scivola facilmente nell’indifferenza”.SegreQual è il principale contributo della senatrice Segre alla crescita morale e civile del Paese?

“La testimonianza. La senatrice Liliana Segre è una testimone del valore imprescindibile dei diritti umani. E la sua prospettiva, che è una prospettiva esperienziale, trasmette in modo diretto, immediato, la necessità di fare proprio il primato dei diritti umani. È la testimonianza di come si possa riuscire a resistere all’oppressione nelle circostanze più drammatiche. E di come ognuno debba assumersi in prima persona, per sé e per gli altri, la responsabilità della difesa della dignità umana”.SegreCioé?

“Anche quando ciò richieda coraggio, quando costi fatica e sofferenza. Quella sofferenza che viene dal ricordare giorno dopo giorno le esperienze tragiche che si sono vissute. Quando è testimonianza contro l’odio e contro l’indifferenza, nemici acerrimi di ogni crescita morale e civile”.Come la memoria può aiutare l’umanità a non cadere negli abissi del passato?

“La memoria è ricostruzione del passato. E quindi fonte di comprensione del passato. Inclusi quelli che lei chiama ‘gli abissi del passato’, delle loro ragioni, dei fattori scatenanti, degli errori commessi. E dunque  è uno dei presupposti per la loro correzione. Senza memoria non può esserci vera conoscenza, non può esserci comprensione (non nel senso di giustificazione, ma nel senso oggettivo). E senza comprensione non ci può essere individuazione dei rimedi per gli errori commessi. La memoria alimenta la ricerca dei rimedi, la costruzione di società migliori, è impulso a progredire verso un futuro che sia migliore”.Può farci un esempio?

“Si tratta di un lavoro che la memoria del genocidio degli ebrei ha consentito di avviare ma che deve continuare. Il genocidio è ancora presente nella vicenda umana. L’odio trova nuovi modi di insinuarsi nelle relazioni. Minando la coesione sociale. Generando violenza. Ci sono vecchie e nuove sfide da affrontare. I tempi della pandemia ce lo ricordano plasticamente, purtroppo”.Cosa la colpisce maggiormente nella testimonianza della senatrice Segre?

“Quello che mi ha colpito maggiormente è il suo fermo richiamo ai valori basilari della convivenza. E contestualmente alle responsabilità cui la difesa di quei valori richiama ciascuno di noi. Come singolo e come membro della comunità umana, nelle sue varie articolazioni”.

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