Pianti, paure e preghiere. “E’ una guerra di nervi: prendersi cura della propria salute mentale durante la gravidanza è impegnativo. Ancora più impegnativo in questo momento con il coronavirus in agguato dietro l’angolo“, afferma Giulia Esposito, 32 anni in attesa di una bimba che chiamerà Francesca, raccontando a Interris.it il suo “viaggio avventuroso” da imminente mamma in pandemia. Corso pre-parto on line, controlli ridotti al minimo per evitare il contagio e la prospettiva di un travaglio con mascherina e guanti. “Partorire durante l’emergenza sanitaria è un percorso ad ostacoli“, sospira.
L’obbligo della calma
“Ci sono già le ansie per le visite e per i risultati delle analisi del sangue e delle ecografie e ora anche per la minaccia del contagio di coronavirus, infezione insidiosa e temibilissima- sottolinea Giulia-.Cerco di essere razionale ma quando penso al momento del parto mi prende lo sconforto e allontano subito il pensiero per non cadere in preda al panico e alla paura di essere contagiate in ospedale quando nascerà la mia piccola“.
Costi proibitivi
“Nel frattempo le visite in ospedale le ho sospese e faccio tutto privatamente spendendo ingenti somme di denaro, molto più di quanto avevo previsto- spiega Giulia Esposito-. E’ un peso enorme anche perché il mio compagno ha già fatto ricorso a tutti i risparmi di tanti anni di sacrifici per fronteggiare questa situazione e ora è in cassa integrazione– spiega Giulia Esposito-. Lo Stato limita gli aiuti ad alcune misure già previste per il 2020: il bonus mamma in attesa, il cosiddetto premio alla nascita, che ammonta a 800 euro e il bonus bebè, ma purtroppo non sono di grande sostegno. Avrei sperato in un contributo aggiuntivo viste le attuali difficoltà a cui siamo sottoposte noi donne in gravidanza e le spese ulteriori che ne conseguono“.
L’affidamento a Maria
“Recito ogni sera il Santo Rosario alla Madonna di Loreto come facevo quando pregavo la Maria di restare incinta: mi affido alla Madre di Dio, della quale sono devota“, precisa. “Non ho potuto né potrò frequentare il corso di preparazione al parto perché sono stati sospesi e ciò mi dispiace molto– puntualizza mentre visualizza nei suoi pensieri la data tanto attesa e sognata da tutta la vita-.Ci tenevo per conoscere i luoghi, le persone e le modalità assistenziali che riguardano il prima, il durante e il subito dopo il parto e per confrontarmi con altre mamme in attesa”. E prosegue Giulia: “Credo, comunque, che l’ospedale in cui ho deciso di partorire organizzerà dei corsi on line, per poter ricevere una serie di informazioni (teorico-pratiche) sulla gestione del travaglio, del parto, dell’allattamento“.
Fiducia nella ginecologa
“Ogni volta che esco per fare le analisi del sangue e gli accertamenti medici metto mascherina, guanti e una visiera di plastica per coprire anche gli occhi ed è davvero soffocante- riferisce Giulia Esposito-. Torno a casa molto stressata e mi lavo completamente dalla testa ai piedi sperando che sia andata bene anche stavolta. Per fortuna ho fiducia nella mia ginecologa che è persona seria e interiormente consapevole della sua missione e mi auguro e prego con tutto il mio cuore che questo mio viaggio avventuroso si concluda nel migliore dei modi”.