La carica dei 120 in campo per la solidarietà (VIDEO)

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La Seleçao Internazionale Sacerdoti Calcio è un’associazione composta da sacerdoti Italiani e di altri paesi, tutti con la passione per il calcio. Con il 2020 è al suo quindicesimo anno di attività ed ha già avuto modo di partecipare a oltre 482 manifestazioni in tutta Italia, attualmente la rosa dei giocatori è composta da 120 sacerdoti provenienti da tutta Italia, alcuni dei quali anche di nazionalità straniera.

Video di presentazione della squadra

L’obiettivo del fondatore Moreno Buccianti, ex calciatore e Tecnico collaboratore della F.I.G.C, è quello di radunare sacerdoti da tutta Italia e giocare le partite affrontando altre squadre che rappresentino varie fette della società odierna. La proposta fu accolta con favorevoli consensi, così da costituirsi in associazione No-Profit nel Settembre 2005 giocando la prima partita ufficiale di beneficenza ad Arluno (Mi). Lo scopo dell’Associazione è quello di aiutare le persone meno fortunate, promuovendo e partecipando a manifestazione di solidarietà a favore di altri enti su tutto il territorio nazionale.

L’obiettivo del progetto

“Il progetto di impegnare la propria immagine di ‘pastori d’anime’ in qualcosa che riesca al contempo a portare il Vangelo e le carità anche attraverso una partita di calcio, nasce dal desiderio unanime dei sacerdoti che hanno aderito a questa associazione, con lo scopo di incontrarsi, conoscersi e giocare insieme – racconta l’allenatore della squadra Moreno Buccianti -. Nel 2010 la prima trasferta in Palestina per l’incontro calcistico con la Nazionale Palestinese e da lì l’idea della costruzione del Campo di Calcio a Betlemme iniziato nel 2010 e terminato nel 2015. Nel 2012 abbiamo organizzato anche un Campus estivo ospitando a Follonica 30 bambini provenienti dalla Palestina che facevano parte della Football Academy, con il Presidente Padre Ibrahim Faltas e con il patrocinio della Federazione Calcio Palestinese. Nel 2011 abbiamo organizzato il Caìmpus in Palestina, insieme a ex calciatori come Marco Carrara, Mario Bortolazzi, Felice Centofanti, Marco Nappi, Fabio Lopez e Gennaro Ruotolo e abbiamo effettuato per una settimana degli stage in tutte le società che appartengono alla Football Academy allenando oltre 400 bambini”. “Questo progetto ci ha permesso di farci conoscere e far conoscere questa associazione e i suoi scopi benefici – sottolinea il Mister -. Ad oggi è attivo il sito web dell’associazione www.sacerdoticalcio.it e una pagina Facebook alla quale tutti possono far riferimento per le notizie concernenti l’attività, le iniziative e le varie manifestazioni a cui ha preso parte.

In campo con i sacerdoti durante un allenamento

La testimonianza di Don Walter Onano, vice presidente dall’associazione Selecao Sacerdoti Calcio

La nostra figura di sacerdoti è messa in gioco costantemente nella vita quotidiana perché sono molteplici gli incarichi che proviamo a portare avanti in tutti i modi. Ognuno di noi, che si è avvicinato alla Seleçao in questi quindici anni, e si contano centinaia di sacerdoti, hanno sempre voluto rimarcare che la loro presenza, non è semplicemente una passione per uno sport, ma è anche la voglia di mettersi in gioco dentro una realtà che ha come parola d’ordine la solidarietà“.

La Chiesa è un luogo di comunità, ma anche il calcio è uno sport di squadra, dove però il sacerdote non è più la guida ma sottostà a delle regole anche lui. Come si vive il confronto e che spirito c’è?
“Si vive tutto con molta serenità e grande disponibilità. Abbiamo un forte senso di responsabilità in questo perché in fondo anche qui bisogna prestare un servizio e, tra l’altro, è proprio questa la similitudine tra il servizio che rendiamo nelle nostre parrocchie e il servizio che invece offriamo dentro il contesto di una squadra. Certo, quando siamo dentro il campo di calcio ci teniamo anche a vincere la nostra partita, quindi ciascuno si impegna al massimo per provare a conquistare la vittoria, ma lo facciamo con uno spirito diverso perché non si vince nulla ma l’idea è sempre quella di far vincere la solidarietà. É così che il nostro impegno entusiasma le persone che vengono a vedere la partita e che sostengono il progetto con le proprie offerte. Insomma, si crea sempre una bellissima atmosfera”.

Quanto conta lo sport per bambini negli oratori e nei centri sportivi?
“Lo sport ed in particolare quello di squadra è un veicolo straordinario per creare un’empatia con piccoli e giovani che in altre forme sarebbe difficile da raggiungere. Oggi anche per gli oratori, la pastorale giovanile nazionale, ha dato delle indicazioni ben precise, più a livello di formazione che di gioco, perché proprio quest’ultimo è una parte fondamentale per la formazione oltre che di aggregazione e divertimento. I ragazzi sono una ricchezza che bisogna coltivare oggi per aiutarli a proiettarsi bene nel futuro, un futuro che appartiene anche a noi e che bisogna costruire partendo dall’oggi. Loro hanno bisogno di stare insieme, è un’esigenza naturale perché gli amici rappresentano una seconda famiglia, per questo motivo negli oratori bisogna creare un luogo dello stare insieme con la possibilità di dare a tutti, quel senso della vita che forma la comunità e la società del domani”.

Ripresa delle attività post-quarantena: come si torna in Chiesa e negli oratori?
“É uno dei problemi che ci stiamo ponendo. Io sono responsabile regionale e di zona dell’agesci per gli scouts. Stiamo parlando da mesi di questa situazione, dal momento che tutti gli eventi sono stati annullati, ma i discorsi cominciano a cambiare, e stiamo valutando delle ipotesi di ripresa con i più piccoli. Bisogna avere la fantasia di inventarsi dei giochi che prevedano e permettano di non essere troppo vicini e soprattutto bisogna provare a giocare in ambienti principalmente all’aperto e se non fosse possibile bisogna scegliere degli ambienti al chiuso che permettano comunque il distanziamento sociale”.

Rossella Avella: