L’insegnante 2.0: non è solo questione di didattica

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Nel mondo vi sono 47 milioni di insegnanti per 527 milioni di alunni e le condizioni di lavoro sono da una regione all’altra radicalmente differenti. Nei paesi del ‘terzo mondo’ gli alunni possono essere anche una novantina per classe, come nelle scuole, per esempio, della Repubblica centrafricana.Nei paesi industrializzati, vi sono anche classi di 14 alunni, come in Israele, in Finlandia o nel Lussemburgo.

L’Unesco con la firma della Raccomandazione del 1966 sullo status di insegnante, definì diritti e doveri di chi insegna e la necessità di una formazione permanente della categoria. L’obiettivo 0dell’Unesco è valorizzare la professione, incoraggiare il loro lavoro e sensibilizzare l’opinione pubblica ai loro meriti e al loro contributo al progresso della società.

“Il loro impegno – si legge nel sito dell’Unesco dedicato al tema – è fondamentale per fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti, con l’obiettivo di incrementare il livello di alfabetizzazione globale e ridurre l’abbandono scolastico precoce, contribuendo a migliorare la vita delle persone e a raggiungere lo sviluppo sostenibile”.

Riscoprire il valore degli insengnanti

“Negli ultimi tempi l’insegnamento è stato al centro della politica nazionale, per anni dimenticato e sottovalutato. Eppure ancora oggi ci sono mille problemi, cattedre vuote e concorsi da organizzare. La giornata in questione vuole rivalorizzare la sacra professione dell’insegnamento che, oggi come ieri, ha il compito di infondere nell’animo dei ragazzi non solo nozioni, ma anche principi morali ed etici che vanno a formare un essere umano all’interno della società” commenta per Interris.it la professoressa Elisida Angelillo, docente di scienze motorie.

Cosa rappresenta il maestro per la società

“In tutte le epoche, indipendentemente dai metodi pacifici o violenti adoperati, non è mai mancato il rispetto e a volte la venerazione verso la figura dell’insegnante, di colui che aveva la responsabilità di istruire coloro che all’interno della nostra società rappresentavano il futuro, la frontiera del domani. La figura del maestro è sempre stata profondamente rispettata perché rispecchiava la sincera esigenza di apprendere da coloro che erano ritenuti saggi“.

Essere insegnante oltre la didattica

“Ora ancora di più l’insegnamento ha un valore profondo che va oltre gli argomenti previsti dal programma di didattica. Il ruolo principale dell’insegnante è quello di guidare i ragazzi verso il futuro, di renderli autonomi nel camminare in un mondo che non è sempre facile come sembra”.

La nuova scuola

Quest’anno poi tornare a scuola è stato un po’ un trauma anche per noi insegnanti. Tra percorsi selezionati, distanziamento e didattica a distanza siamo molto lontani dal classico modo di fare lezione, però ce la dobbiamo fare. L’educazione e l’istruzione sono alla base della civiltà del domani e le scuole devono continuare la propria attività in sicurezza o con le lezioni in streaming perché i ragazzi non devono sentirsi soli e abbandonati”.

 

Rossella Avella: