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Inquinamento e Covid, la tutela del Pianeta che verrà

Le misure restrittive della libertà di movimento delle persone e delle merci attuate in tutti i Paesi europei al fine di limitare il propagarsi e il contagio del virus denominato Covid – 19 ha portato, oltre ai molteplici effetti negativi, quali ad esempio la limitazione della socialità e la crisi economica incombente anche un effetto positivo: la riduzione dell’inquinamento atmosferico, a titolo esemplificativo si pensi che, secondo la recentissima analisi compiuta dal Ente Spaziale Europeo mediante l’attento monitoraggio dell’inquinamento atmosferico, si evince che – dal 13 marzo al 13 aprile 2020 – rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso nelle città di Milano e Roma c’è stato un decremento del 45% dei livelli di biossido di azoto nell’aria.

I dati sopra elencati dimostrano che, nonostante l’emergenza sanitaria di proporzioni immani, la salute della Terra ha provato giovamento a seguito del cosiddetto lockdown, per questo quando usciremo da questo difficile frangente, avremo l’imperativo morale di incrementare le misure di salvaguardia dell’ecosistema per garantire alle future generazioni un’esistenza dignitosa ed improntata al rispetto del nostro Pianeta.

La salvaguardia dell’ecosistema dovrà essere raggiunta attraverso quanto sottolineato con lungimiranza da Papa Francesco nell’enciclica Laudato Si promulgata nel 2015 nella quale vengono esemplificati alcuni punti fondamentali per il nostro futuro quali ad esempio: le implicazioni ambientali, economiche e sociali dei cambiamenti climatici che costituiscono una grande sfida per l’umanità, l’accesso all’acqua potabile deve costituire un diritto umano essenziale e le diverse specie animali e vegetali devono essere tutelate in quanto hanno un fondamentale valore in sé stesse.

In particolare per raggiungere gli obiettivi sopra elencati sarà necessario porre in essere delle riflessioni proficue sullo sviluppo ambientale attraverso processi politici trasparenti improntati al dialogo e all’ascolto reciproco.

In ultima istanza questa emergenza dovrà far emergere un nuovo tipo di società nella quale il rispetto delle persone e del pianeta dovrà costituire un valore fondamentale ed imprescindibile, in particolare si dovrà cambiare radicalmente il nostro sistema economico e sociale valorizzando la dignità dell’uomo e della natura attraverso il cosiddetto umanesimo cristiano, che, a mio parere, è perfettamente sintetizzabile nel concetto espresso in un’epoca precedente dell’autore latino Publio Terenzio Afro, il quale fu uno dei primi autori latini a introdurre il concetto di humanitas: “Homo sum, humani nihil a me alienum puto” ossia «Sono un essere umano, niente di ciò che è umano ritengo a me estraneo”a tal proposito mi permetto di citare nuovamente un breve pensiero dell’enciclica Laudato Si che sintetizza perfettamente l’approccio che dovrà permeare ogni azione dei governi nei confronti della natura e delle persone: “Abbiamo bisogno di un approccio integrale per combattere la povertà e custodire la natura”.

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