Nell’enciclica “Laudato si'” papa Francesco affida agli stili di vita e di consumo sostenibili la difesa della casa comune. Nella tutela del creato la sostenibilità passa anche dall’arredo urbano. Ecco la sfida della mobilità e delle infrastrutture sostenibili. Ne è un esempio Pin Bike. Col sistema “anti frode” di incentivo economico a chi va in bici. Con progetti delle amministrazioni pubbliche, aziende, enti. A sostegno della mobilità sostenibile e del commercio locale. Ad oggi sono in partenza o già attivi progetti nella zona Ovest di Torino. A Bologna per i dipendenti di AUSL e Policlinico Sant’Orsola. A Bergamo con il progetto “Bus & Bike”. A Pescara con il progetto “Pesos”. D Bari con il progetto Muvt, che senza limiti sostiene chi va in bici e il “bike to art”, In cambio di incentivi economici anche da usare per la cultura.
Modelli sostenibili
Le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici sono capaci di integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante. E sono sempre più richieste. Fino ad entrare a far parte degli investimenti principali della pubblica amministrazione. Delle Regioni. E del governo. Inizialmente appariva come una moda passeggera. E invece entro il 2030 rappresenterà oltre la metà del mercato a due ruote. Il trend delle biciclette a pedalata assistita (meglio note come e-bike) continua a crescere. Il report “Ecosistema della bicicletta” è stato realizzato da Banca Ifis. In Italia negli ultimi 5 anni la vendita di e-bike è quintuplicata. Passando da poco più di 50.000 pezzi annui a 280.000 del 2020. Ovvero il 14% del totale venduto. Se da un lato domanda e offerta stanno crescendo velocemente. Dall’altro è necessario che anche le infrastrutture crescano di pari passo. Ristoranti, hotel e strutture ricettive turistiche. Non solo devono garantire un servizio sempre più omogeneo su tutto il territorio nazionale. Ma devono essere in grado di semplificare la vita di tutti i turisti e cittadini che utilizzano veicoli elettrici come le e-bike. Oppure si spostano in sella alle più tradizionali bici muscolari.
Micro mobilità elettrica territoriale
Dal 2015 Bike Facilities ha l’obiettivo di ricercare, sviluppare e promuovere prodotti per la micro mobilità elettrica territoriale. E in particolare colonnine per la ricarica e la riparazione di biciclette elettriche e meccaniche. E’partner attivo di diverse amministrazioni pubbliche e numerose realtà aziendali nella transizione verso un’economia sostenibile. Bike Facilities è responsabile dell’implementazione di più di 40 installazioni presso gli Ipermercati Conad della riviera adriatica. E più di 30 stazioni di ricarica lungo i sentieri delle Dolomiti del Brenta. Spiega Fabio Toccoli, fondatore di Bike Facilities: “Secondo l’Onu, nel 2025 più di due terzi della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Con le città in continua crescita, aumentano anche le esigenze di soluzioni di trasporto più intelligenti e di assistenza in caso di guasti meccanici. Vogliamo arricchire il più possibile la rete di punti di ricarica. E rendere i servizi territoriali ancora più efficienti. Al fine di rendere la bicicletta elettrica, il mezzo di trasporto principale per ciascun individuo”.
Città sostenibili
Infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici: scelta etica ed estetica. Optare per un arredo urbano sostenibile non vuol dire solo fare una scelta etica. Che riguardi un’area privata o pubblica. In fase progettuale si fa molta attenzione anche all’aspetto estetico. Oltre alla selezione dei materiali. Non solo è possibile rispettare le caratteristiche di un luogo e valorizzarle con elementi di arredo urbano. Ma estremamente efficace. Sono numerosi i casi di arredo urbano sostenibile che dimostrano quanto delle aree si trasformino e abbelliscano. Grazie ad elementi in grado di integrarsi in maniera perfetta con l’ambiente. Una piazza, ad esempio, può essere completamente rivoluzionata attraverso l’implementazione di fioriere. Di panchine. Di salvapiante. E di elementi in grado di rendere gli spazi pubblici più accoglienti e fruibili. Come le colonnine di ricarica. La progettazione dell’arredo urbano ormai infatti, non può prescindere da un’analisi del contesto. Per favorire appunto la mobilità sostenibile.