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Pigotta per i bambini ucraini. L’iniziativa Unicef “Peace on road” a difesa dell’infanzia

Dall'inizio del conflitto in Ucraina, l'organizzazione umanitaria ha incrementato il suo personale sul campo e ha avviato programmi relativi alla sanità, all'istruzione, alla nutrizione e alla protezione sociale

Una Pigotta per la tutela dell’infanzia Ucraina. Si tratta di una bambola speciale, unica, diversa da tutte le altre. Ogni Pigotta adottata sostiene l’Unicef. Un sostegno nel suo compito importante di raggiungere ogni bambino in pericolo. Ovunque si trovi. Portando vaccini, alimenti terapeutici. Costruendo pozzi, scuole e portando assistenza. Dietro ogni Pigotta da adottare con 20 euro c’è una missione. Quella di aiutare il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia. E soprattutto dietro ogni Pigotta ci sono i volti e i nomi delle persone che l’hanno voluta. L’hanno realizzata. L’hanno data in adozione.
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© UNICEF/UN0609995/Vladimir

Dalla parte dell’infanzia

Per l’infanzia ucraina si mobilita, dunque, il popolo di “Pigottare” e “Pigottari”. Composto da coloro che creano con le proprie mani e con la propria fantasia le Pigotte. Le bambole della solidarietà che verranno adottate. Le volontarie e i volontari Unicef, infatti, sono il motore dell’iniziativa “Adotta una Pigotta”. Sono loro che creano una vera e propria rete solidale. Contattano scuole, centri anziani, privati. Associazioni, famiglie ed istituti di detenzione. Per coinvolgerli nell’iniziativa. Sono loro che collaborano con insegnanti, assistenti sociali e referenti degli enti locali. Per realizzare i laboratori delle Pigotte. La prima Pigotta è stata realizzata nel 1988.da Jo Garceau. Una volontaria del comitato provinciale Unicef di Milano. Poi la Pigotta è diventata bambola ufficiale dell’Unicef Italia nel 1999. La sua storia è ricca di iniziative. Successi importanti che hanno contribuito a salvare oltre un milione e mezzo di bambini nel mondo.

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© UNICEF/UN0632241/Pidhayna

A favore dell’Ucraina

L’iniziativa Unicef “Peace on the road” si è svolta al Passetto di Ancona. In vespa con bambola-simbolo Pigotta per non dimenticare i bambini ucraini. Una Pigotta. Storica bambola di pezza realizzata a mano dai volontari e dalle volontarie di Unicef Italia. Per essere venduta in favore di cause umanitarie. E’ stata lei la protagonista ad Ancona, davanti al monumento del Passetto, del singolare pellegrinaggio “Peace on the road“. La Pigotta è arrivata da Pescara, infatti. In sella alla “Chicca“. Una Vespa px 125 del 1985 guidata da Mauro Tresoldi. Per portare in una cerimonia pubblica messaggi di pace e di solidarietà. In favore dell’infanzia. E in particolare dei bambini ucraini.
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Il moderno ascensore del Passetto di Ancona

In giro per l’Italia

La Bigotta è ripartita poi col suo “autista”. Alla volta di Bologna. Il progetto è iniziato il 18 luglio a Lodi. Con l’obiettivo di far viaggiare le Pigotte in lungo e in largo per l’Italia. Scambiandole tra loro. E organizzando in ciascun luogo dove si fermano iniziative a favore dell’infanzia. Per ricordare i diritti dei bambini di tutto il mondo di cui l’Unicef è portavoce. Infine il ritorno a Lodi dopo il giro d’Italia della solidarietà. Alla tappa di Ancona hanno partecipato tra gli altri, i volontari e la presidente del comitato provinciale di Ancona dell’Unicef, Paola Guidi. Assieme alla presidente regionale Mirella Mazzarini. All’assessore del Comune di Ancona, Stefano Foresi. E a una delegazione del locale Vespa Club. Nel ringraziale la cittadinanza per la partecipazione, Guidi ha ricordato l’impegno dell’Unicef.
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Partenariati strategici

Dall’inizio del conflitto in Ucraina, il Fondo Onu per l’infanzia ha incrementato il suo personale sul campo. E ha avviato programmi relativi alla sanità. All’istruzione. Alla nutrizione. E alla protezione sociale. Inviando anche aiuti d’emergenza a sfollati e famiglie vulnerabili. Attraverso partenariati strategici coi paesi limitrofi.  In Italia, Unicef sostiene inoltre progetti di assistenza ai rifugiati. E di accoglienza ai minori non accompagnati. Per realizzare i quali ha coinvolto i Vespa Club locali in una raccolta fondi. Destinati ai bambini ucraini. Per non lasciarli soli nel conflitto di cui sono le principali vittime. 

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