Sos infanzia. In tutto il mondo, quasi un bambino su tre – circa 663 milioni – vive in povertà. Di questi, circa 385 milioni vivono in condizioni di estrema povertà, lottando per sopravvivere con meno di 1,90 dollari al giorno. Actionaid descrive la condizione dei bambini del Sud del mondo partendo da tre diritti: cibo, istruzione, salute. Nel mondo più di ottocento milioni di persone soffrono la fame. I più colpiti sono i bambini. Due terzi delle persone denutrite di tutto il mondo vive in due regioni. Africa sub-sahariana (237 milioni) e Asia Meridionale (277 milioni). Povertà e istruzione sono fortemente legate. A farne le spese, come sempre, sono i bambini. L’analfabetismo nel mondo è un’emergenza che riguarda 750 milioni di adulti e 617 milioni di bambini e adolescenti. Un problema che comincia fin da bambini, quando le scuole sono troppo lontane, troppo care e non hanno insegnanti qualificati. Aids, malaria, tubercolosi: queste sono le malattie con cui i Paesi poveri devono fare i conti. Senza avere a disposizione le strutture, le competenze e le tecnologie presenti nei Paesi occidentali. Significa che contrarre una di queste malattie nei Paesi del Sud del mondo, nella stragrande maggioranza dei casi, non lascia scampo. Malattie come l’Aids si contraggono fin da bambini, direttamente dai genitori. E il tasso di mortalità infantile è ancora troppo alto.
Allarme infanzia
Prendersi cura di un milione di bambini nei prossimi tre anni. È l’obiettivo del Pope’s Global Alliance for Children’s Health. Si tratta del nuovo network globale per l’assistenza sanitaria ed umanitaria ai più piccoli. Una rete che mette in collaborazione strutture ospedaliere in tutto il mondo lanciata dalla no-profit americana “Patrons of the World’s Children Hospital“. A questa alleanza Papa Francesco ha affidato la salute dell’infanzia su proposta di Mariella Enoc. “I bambini sono il seme del nostro futuro. Con i bambini si può costruire un mondo nuovo”. Con queste parole i promotori e partner dell’iniziativa sono stati accolti in udienza dal Papa. Due gli obiettivi al centro dell’alleanza. Da un lato creare una rete globale dell’infanzia. Una vera e propria community umanitaria coordinata dal comitato organizzatore della Giornata mondiale dei bambini. Dall’altro realizzare un network dedicato alla cura dei minori in tutto il mondo. E a fornire supporto specialistico al personale sanitario sul campo. Perché, come sottolinea Jorge Mario Bergoglio, “ci sono malattie incurabili ma non ci sono bambini incurabili”. Perciò è stata messa a punto una struttura che si avvale di un meccanismo basato sul sistema Hub and Spoke. Gli Hub sono ospedali di eccellenza che aderiscono all’iniziativa in tutto il mondo. E che forniscono scienza e cura agli Spoke. Cioè alle strutture sanitarie e ai punti di salute sparsi nelle zone del pianeta dove la domanda di salute è inevasa.
Al servizio dei bambini
Punto di contatto è una “multilingual digital platform” creata da Almaviva e Salesforce. E collegata al sistema di telehealth fornito da Teladoc Health. Gli hub – il primo dei quali è l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma- mettono a disposizione il loro know-how per prendersi cura dei bambini. E per offrire supporto tecnico ai medici e agli infermieri degli Spoke che sono chiamati ad individuare i casi pediatrici più urgenti. A coordinare la rete degli Spoke sono il Cuamm, medici per l’Africa, e il Pime, Pontificio Istituto Missioni Estere. Una delle sfide che il comitato della Giornata mondiale dei bambini è chiamato a raccogliere è quella di “mettere al centro la fragilità dei più piccoli”. Per farla diventare la forza di un mondo migliore. “Nel mondo ci sono molti bambini con un bisogno disperato di cure mediche – evidenzia Fabrizio Arengi Bentiviglio, presidente di Patrons of the World’s Children Hospital -. Penso ai bambini della guerra in Ucraina e a Gaza. E anche ad altre forme di soprusi dei diritti umani e ai disastri naturali. Ma dove c’è una emergenza e ci sono gli spot della comunicazione globale che si accendono, troviamo anche organizzazioni che se ne occupano. Governi, Nazioni Unite, Oms, fondazioni”. Continua Arengi Bentivoglio: “Purtroppo ci sono anche centinaia di migliaia di bambini che hanno bisogno di aiuti quotidiani in aree di cui si parla molto poco. Per i quali non ci sono meccanismi di tutela. Sono questi i primi bambini che vogliamo aiutare”.
Sanità e infanzia
“I bambini sono il seme del nostro futuro. Con i bambini si può costruire un mondo nuovo”, afferma il Papa. Patrons of the World’s Children Hospital è la corporation americana che promuove l’Alleanza. E si occupa di alimentare il network globale sulla salute dei bambini con un’azione di sensibilizzazione e raccolta fondi. Cura, inoltre, gli accordi tra Hub e Spoke, l’implementazione del progetto con nuove opportunità di collaborazione e le relazioni con i partner che hanno già aderito all’iniziativa. Intanto fervono i preparativi per l’Anno Santo. La Porta Santa a San Pietro sarà aperta il 24 dicembre dal Papa: è il primo appuntamento che darà il via al Giubileo del 2025. A partire da gennaio sono già oltre trenta gli appuntamenti per i quali il programma è pronto nel dettaglio e ai quali sarà possibile prenotarsi già da fine novembre. Ad aprire i grandi eventi sarà il Giubileo della Comunicazione dal 24 al 26 gennaio. Previsti diversi momenti di confronto e di spiritualità per chiudere con la messa di Papa Francesco.
Calendario
A febbraio si terrà il Giubileo delle forze armate, quello degli artisti, e, a fine mese, quello dei diaconi. Seguirà marzo con un appuntamento per il mondo del volontariato. A seguire, mese dopo mese, in un calendario che potrebbe essere ancora implementato nelle prossime settimane, l’Anno Santo per i malati e i disabili, a maggio per i lavoratori, gli imprenditori, le bande musicali. Appuntamento conclusivo di maggio il Giubileo dei bambini e dei nonni (30 maggio-1 giugno). Dal 20 al 22 giugno si terrà il Giubileo dei governanti. Mentre dal 28 luglio al 3 agosto si daranno appuntamento a Roma i giovani. Nella seconda metà dell’anno fissati gli eventi per i migranti e i poveri. L’ultimo appuntamento in calendario è, al momento, quello con i detenuti che saranno a San Pietro il 14 dicembre. Tutti gli eventi durano due-tre giorni ed è previsto, per ogni categoria chiamata a vivere l’Anno Santo a Roma, un incontro con il Papa.