Sos infanzia per i traumi della guerra. Carri armati, elicotteri, cadaveri e case distrutte. Il conflitto in Ucraina come un mostro che divora i sogni dei più piccoli. i bambini e le bambine in fuga dal Paese raccontano l’impatto devastante che la guerra ha sulla loro salute mentale. Attraverso una serie di disegni, diffusi da Save the Children. Secondo gli ultimi dati, si stima che oltre 5 milioni di persone (tra cui 2,8 milioni di bambini) abbiano lasciato l’Ucraina dall’inizio del conflitto. Sono 2,3 milioni i bambini che rimangono ancora nel Paese. Mentre più di 500 sono stati uccisi o feriti. In nove settimane di guerra solo il confine rumeno è stato attraversato da oltre 750 mile rifugiati.
Infanzia in guerra
Nove settimane fa le prime famiglie dall’Ucraina hanno iniziato ad attraversare il confine con la Romania. E Save the Children ha allestito uno spazio a misura di bambino. Nella più grande stazione ferroviaria di Bucarest. Punto di transito ogni giorno per migliaia di rifugiati. Si tratta di un’area ludica attentamente progettata. Piena di giocattoli e postazioni di disegno. Stanze specificamente ideate per dare ai bambini la possibilità di essere di nuovo bambini. Dopo viaggi strazianti che li hanno costretti ad abbandonare le loro case. E spesso anche famiglie e amici. Gestisce lo spazio e fornisce supporto psicologico personale esperto. Tra cui psicologi ed esperti di protezione dell’infanzia. Aiutano i bambini a elaborare le loro esperienze. I primi disegni dei bambini hanno messo in luce chiaramente il trauma che avevano subito. E che stanno tentando di elaborare. A riferirlo sono gli operatori della organizzazione umanitaria che si occupa dei bambini in difficoltà.
L’angoscia nei disegni
Hilda, 12 anni, ha disegnato una donna in lacrime. Vestita con i colori della bandiera ucraina. Accanto ad un soldato grigio senza volto. Mentre le bombe cadono da un aereo. Un bambino ha usato un pastello rosso per ritrarre se stesso che lascia la propria casa. Mentre un oggetto non identificato cade dal cielo. Un altro ancora, invece, ha disegnato due carri armati che rotolano sulla pagina. E c’è chi ha disegnato due donne. Una delle quali distesa a terra. I disegni documentano gli orrori della guerra. I bambini che arrivano a Bucarest dall’Ucraina ritraggono le loro case. O immagini che simboleggiano il loro arrivo in Romania. Come Maryska, 8 anni, che ha intrecciato la bandiera ucraina e quella rumena. Con cuori e messaggi di sostegno che celebrano la solidarietà tra i due paesi. Arterm e Marynia, invece, hanno disegnato cuori che si tengono per mano. Con i colori delle due bandiere.
Esausti e provati
“Migliaia di famiglie dall’Ucraina passano attraverso la stazione ferroviaria di Bucarest Nord ogni giorno. I genitori arrivano esausti e provati. I bambini sono inizialmente molto riservati e silenziosi”, racconta il responsabile di Save the Children Romania, Gabriela Alexandrescu. “Il nostro spazio a misura di bambino consente ai genitori di riposare. E di avere accesso ai beni essenziali. Come cibo, acqua. Informazioni tradotte e articoli per l’igiene. Mentre i loro bambini giocano in un ambiente sicuro. E possono iniziare a riprendersi dal viaggio. E dall’orrore a cui hanno assistito” aggiunge. Oltre allo spazio a misura di bambino alla stazione nord di Bucarest, Save the Children ha allestito altri spazi sicuri. E tende di distribuzione di emergenza ai valichi di frontiera. Negli snodi di trasporto. E nei centri di accoglienza in Romania, Polonia e Lituania. La Ong opera in Ucraina dal 2014. Fornendo aiuti umanitari essenziali ai bambini e alle loro famiglie. E sta lavorando attraverso partner locali per fornire riparo, cibo. Denaro, carburante, supporto psicosociale. Kit per bambini e per l’igiene alle famiglie sfollate.
Paura dell’abbandono
Osserva la psicologa di Save the Children, Esperanza Leal Gil: “I disegni dei bambini sono un mezzo attraverso il quale esprimono i loro sentimenti. Su ciò che hanno vissuto durante le ultime nove settimane. Molti di quelli che arrivano nel nostro spazio a misura di bambino a Bucarest sono spaventati e terrorizzati. E non sanno come esprimere queste emozioni. Sono pensieri che possono essere molto confusi. E difficili da elaborare per i bimbi”. E puntualizza: “La reazione del bambino dipende dall’età. Sono la paura di essere feriti o di essere abbandonati le emozioni più comuni che possono provare. Dopo aver vissuto il conflitto e la fuga, i lor sentimenti vanno dalla tristezza al senso di colpa. Dalla rabbia all’impotenza per quello che è accaduto“. Queste reazioni sono normali in questo tipo di situazione. “La cosa più importante è offrire ai bambini uno spazio sicuro e protetto. Dove possano esprimere le loro paure e preoccupazioni- puntualizza Esperanza Leal Gil-. La terapia del disegno e del gioco aiuta i piccoli a liberare stress e ansia. Dopo aver visto in Ucraina cose che nessun bambino dovrebbe mai vedere. Ogni guerra è una guerra contro i bambini“.