Per combattere l’indigenza serve una strategia a vari livelli. Lo dimostrano gli ultimi studi sulla sostenibilità e i progetti contro lo spreco alimentare. Per esempio la mobilità sostenibile è centrale per i dipendenti part-time. Lo sharing (condivisione di servizi) e il risparmio energetico per i lavoratori autonomi. Mentre la condivisione dei servizi è importante per i lavoratori dipendenti full-time. Gli italiani in generale sono tra i più sostenibili in Europa per scelte d’acquisto e consapevolezza sui consumi. Un sondaggio Bsh ha evidenziato come 9 italiani su 10 si informano sulle caratteristiche di sostenibilità prima e durante l’acquisto di un grande elettrodomestico. Soprattutto attraverso l’etichetta energetica del prodotto (60%). La consulenza di un commesso (56%). E i siti di confronto online (53%). La sostenibilità influenza le decisioni di consumo di più di tre quarti degli italiani. Collocando l’Italia al secondo posto in Europa dopo la Spagna.
Situazioni di indigenza
Numerosi in Italia i progetti sostenibili. Per esempio sono stati oltre 330 i quintali di cibo raccolti a Matera, nel 2021, dall’associazione Retecibus. A sostegno delle mense dei poveri e dalle diverse situazioni di indigenza. Si tratta di donazioni di attività economiche private. E quotidianamente vengono prelevate dai volontari dell’organizzazione. Il progetto di raccolta delle eccedenze alimentari dal 2015 persegue una pluralità di obiettivi. E cioè salvare il cibo dalla pattumiera. Riutilizzare le eccedenze. Confezionando pasti giornalieri per le mense caritatevoli e centri di ascolto parrocchiali. Sensibilizzare alla cultura del riciclo circolare.
Raccolta solidale
“La raccolta- spiega la presidente del progetto, Pina Giordano- ha raggiunto nuovamente numeri importanti. Grazie anche all’aumento degli esercizi commerciali che quest’anno sono entrati a far parte della rete. E’ un segnale di grande sensibilità verso il prossimo. E anche di profonda fiducia verso un progetto che nel corso degli anni è diventato anche modello di buone pratiche da poter esportare”. Il progetto utilizza un’applicazione. Per digitalizzare quantitativi e tipologie dei cibi raccolti.
Consumo sostenibile
La sostenibilità abita più nel gentil sesso che ha una maggiore percezione di efficacia delle proprie azioni individuali. Mentre il genere maschile è più scettico sul reale impatto dei comportamenti del singolo sul sistema sociale nel complesso. Le donne, ad esempio, indossano abiti più pesanti in inverno. E utilizzano i grandi elettrodomestici a pieno carico. Convinte di ridurre i consumi energetici. L’analisi Enea-Università Statale di Milano è stata condotta su un campione di famiglie in Lombardia. Di cui sono stati esaminati azioni e interventi. Messi in atto negli ultimi cinque anni per ridurre la propria bolletta energetica. L’iniziativa rientra nell’ambito della campagna nazionale sull’efficienza energetica “Italia in Classe A”. Promossa dal ministero della Transizione ecologica. Lo studio evidenzia come all’interno di un unico nucleo familiare spesso convivano diverse subculture energetiche. Derivanti da variabili come genere. Età. Tipologia di abitazione. E impegno sui temi della sostenibilità. Gli anziani sono sensibili al risparmio di elettricità e acqua per finalità economiche. Mentre i più giovani lo sono per un approccio più ideologizzato. Con una maggiore cultura della sostenibilità. E una visione più aperta al cambiamento.
Salvaguardia ecologica
Ambiente e salute sono strettamente connessi. Difendere l’uno significa tutelare l’altra. La ricerca dimostra quanto gli stili di consumo incidano sulla qualità di vita individuale e collettiva. La sostenibilità è il nuovo nome del progresso. E non esiste benessere senza salvaguardia ecologica. Più virtuose le donne degli uomini. Ma anche i giovani più degli anziani. E i condomini piuttosto che chi vive in abitazioni singole. Ad attestarlo è lo studio “Efficienza energetica e comportamenti individuali e comunitari in Italia“. Del dipartimento Psicologia Sociale dell’Università Statale di Milano. E del dipartimento “Unità efficienza energetica” dell’Enea. Un focus sui meccanismi psicologici che spingono a comportamenti efficaci nei consumi domestici. E che possono aiutare a migliorare le politiche energetiche.