Obiettivo inclusione. È previsto per il mese di marzo 2024 l’avvio del master in “Esperto/a in progettazione personalizzata e partecipata in attuazione della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità (Crpd)”, organizzato dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino. Si tratta del primo master universitario in Italia dedicato a formare esperti nella progettazione personalizzata e partecipata. A sostegno al progetto di vita delle persone con disabilità. E nel rispetto della convenzione Onu per i diritti delle persone disabili. Il nuovo percorso di studi consente di ottenere 60 crediti. Ed è della durata di 18 mesi. Prevede 35 posti ed è finanziato da Fondazione Time2creata da Antonella e Manuela Lavazza. Il costo è di 2.700 euro, di cui 2.000 garantiti dalla fondazione. “Occorre attuare la riforma in arrivo. E rispondere alla richiesta sempre più pressante che viene dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie. Così come dagli operatori più attenti”, spiega la professoressa Cecilia Marchisio. Membro della commissione redigente i decreti attuativi e direttrice del master.
Dall’inclusione alla sostenibilità
Perciò, secondo Cecilia Marchisio, è necessario formare professionalità nuove. E aggiunge: “Servono professionisti capaci di lavorare sui contesti. Per rimuovere le barriere che oggi impediscono alle persone con disabilità di partecipare al mondo di tutti. Il master vanta fra i propri docenti i più qualificati esperti nazionali sul tema. E si propone di accompagnare la riforma dei servizi” .Dall’inclusione alla sostenibilità. Nasce, infatti, la figura del manager della sostenibilità dell’industria agroalimentare. In grado di tenere in equilibrio l’aspetto economico con il rispetto dell’ambiente e delle persone. E’ quanto si propone il nuovo corso di Laurea Magistrale internazionale in Sustainable Food Systems. Al Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Primo in Italia, il corso della durata di due anni è stato presentato nella Sala Cinese del Dipartimento di Agraria a Portici (Napoli). E formerà gli studenti affinché siano capaci di affrontare le sfide odierne e future per la salvaguardia del pianeta. Non solo sui banchi dell’ateneo. Ma anche con attività pratiche in azienda.
Energie alternative
Tra i compiti del manager la progettazione di nuovi alimenti che non abbiano scarti. La messa a punto di strategie di utilizzo di energie alternative all’interno di un’azienda alimentare. Testimonial Licia Colò. La conduttrice televisiva e divulgatrice scientifica spiega: “Stiamo parlando di un qualcosa che ha un impatto enorme sul pianeta. L’alimentazione di cui tutti hanno diritto. Si continua ad aumentare la produzione. Ma bisogna assolutamente capire come produrre impattando il meno possibile. Diversi anni fa ho visto iniziative del genere, non universitarie. Ma di persone che si adoperavano per produrre in maniera più sostenibile in Israele. Ed ero rimasta affascinata. Adesso sapere che alla Federico II parte il primo corso di laurea nazionale su queste tematiche, è una cosa bellissima. E ne sono molto orgogliosa“.
Sfide tecnologiche
Un “grande traguardo” per l’ateneo federiciano ha rimarcato nel suo intervento il rettore Matteo Lorito. Che ha evidenziato: “Con questo nuovo corso di studi i ragazzi e le ragazze impareranno la produzione agraria. E la gestione di tutte le tecnologie alimentari in maniera più sostenibile. Perché solo la tecnologia ci potrà aiutare a mantenere un livello di produzione di qualità e di quantità”. Accanto alla teoria, l’attività sul campo. “Gli studenti saranno seguiti da tutor aziendali in progetti di soluzione di problemi di sostenibilità”, ha aggiunto Danilo Ercolini. Direttore del Dipartimento di Agraria. Il tutor aziendale pone un problema di sostenibilità. Ovvero come ridurre del 30% il consumo di energia nella mia azienda. E lo studente insieme ad altri colleghi dovrà preparare un progetto. Si tratta di un’attività professionalizzante importante che li rende pronti ad affrontare sfide fondamentali. Quelle cioè alle quali si troveranno davanti nel momento in cui entreranno in azienda.
Economia circolare
Nicola Lamberti è ingegnere e divulgatore ambientale. Spiega: “Secondo gli scienziati in questo momento ci accingiamo ad affrontare un periodo di non ritorno. Di inesplorato. E sicuramente giovani professionisti potranno aiutarci ad affrontare con più resilienza il cambiamento“. Alla presentazione ha preso parte anche il professore Teodoro Miano. Segretario generale del Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei. Oltre a Stefano Pascucci, Professor in Sustainability and Circular Economy-University of Exeter. E a Sara Roversi, presidente del “Future Food Institute”.