Il cammino della Gmg è il sentiero percorso dagli ultimi, dagli scartati, dalle vittime di quelle che Papa Francesco chiama “globalizzazione dell’indifferenza”, richiama perciò alla necessità di un diverso saper percorrere insieme “la strada“. E ai giovani che si recano alla Giornata mondiale della Gioventù suggerisce di mettersi in viaggio, verso Lisbona come verso la vita di ogni giorno. Con quella “mistica del cammino che è sempre vicino agli altri e non da soli”. Aggiunge il Pontefice: “A voi giovani che siete in partenza per Lisbona per la Giornata della Gioventù auguro una buona strada. E vi auguro di arrivare con gioia a quell’incontro“. La strada per Francesco è una metafora e un orizzonte. “Fare questa strada è mettersi in cammino. La vita è così: mettersi in cammino. E i giovani hanno la vocazione a mettersi in cammino”, precisa papa Francesco. Non è facile e neanche scontato. E servono alcune qualità per saper stare “sulla strada” per come la intende il Pontefice. “Andate avanti, coraggiosamente, guardando sempre dove voi volete arrivare”. Senza paura, dunque, ma con la determinazione di chi vuole e deve proseguire. Difficile non vedere in queste parole il riferimento a quanti, per desiderio o per necessità, intraprendono percorsi tra pericoli e speranze.
Il legame speciale tra il Pontefice e la generazione Gmg. Pellegrinaggio a Lisbona
La Giornata mondiale della gioventù nella capitale portoghese è un grande laboratorio: culture, lingue, provenienze diverse aprono il cuore alla comprensione dell'esistenza stessa
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