“Le nostre preghiere sono un sostegno a tante persone che cercano un po’ di luce nel drammatico momento storico che l’umanità sta vivendo”, racconta a Interris.it suor Caterina Mezzapelle, 50 anni, religiosa clarissa di clausura al monastero di San Niccolò a Osimo.
In preghiera contro il Covid
Racconta a Interris.it suor Caterina Mezzapelle: “Noi riceviamo spesso richieste di preghiera per la guarigione dal Covid. I contatti con l’ esterno sono più limitati. Abbiamo intensificato, però, i contatti con Dio, Padre infinitamente misericordioso e compassionevole“. E aggiunge la religiosa di clausura: “Dio aspetta ogni persona per accoglierla e beneficarla perché vuole il nostro bene. Che, però, non è soltanto un bene terreno, ma è un bene eterno. Noi vediamo ogni vicenda terrena con occhi terreni. Dio, invece, vede con occhi diversi. Quello che per noi è abominevole, da fuggire ad ogni costo (come la sofferenza, la prova, il sacrificio) Dio lo sceglie e lo trasforma. Facendolo diventare mezzo di riscatto e di salvezza. Ricordiamoci che la morte, la sofferenza, il disordine sono entrati nel mondo per mezzo del peccato originale. Dio aveva creato tutto secondo un ordine perfettissimo, perché in Lui vi è solo ordine, godimento, benessere”.Cosa arriva dietro la grata dell’angoscia collettiva per l’emergenza Covid
“Da tante parti sentiamo la sofferenza di fedeli cattolici per la mancanza di fede in Cristo. Che si evidenzia in ogni ambito della vita sociale. E ahimè, anche all’interno della Chiesa cattolica stessa. Le persone sono sempre più prese e preoccupate della sfera terrena della vita. E poco si elevano alle realtà eterne. Sono poche le persone che si rivolgono a Dio per bisogni spirituali. Si cerca prevalentemente salute, soldi e benessere”.
La pandemia può spingere a riflettere su se stessi e sul senso ultimo dell’esistenza umana?
“L’uscita da una situazione di crisi, come è quella attuale, può diventare una guarigione spirituale. Dico può perché non è una cosa automatica. Se da questa crisi impariamo che non siamo noi ‘dio’, ma che siamo delle semplici e povere creature, allora permettiamo al Dio vero di intervenire sulla nostra storia. Capovolgendola a nostro favore e beneficio. Fino a qualche mese fa, pensavamo che tutto fosse sotto il nostro dominio e che tutto l’umanità avrebbe potuto”.
Invece?
“Invece è bastato un invisibile virus per mettere in ginocchio ‘l’onnipotenza umana’. Se da questa prova impariamo che senza Dio, senza la sottomissione filiale a Lui non possiamo ben vivere, allora possiamo dire che da questa situazione di crisi abbiamo ricavato una guarigione spirituale”.
Ci sono segnali di una ripresa della spiritualità in questa fase storica segnata dal Covid?